Waltz lascia il ruolo di consigliere per la sicurezza nazionale

  • Postato il 2 maggio 2025
  • Di Panorama
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Scossone alla Casa Bianca. Il consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz, è stato silurato dalla sua posizione e nominato ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite. Il suo vecchio ruolo sarà provvisoriamente ricoperto dal segretario di Stato, Marco Rubio.

“Sono lieto di annunciare che nominerò Mike Waltz prossimo ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite. Fin dalla sua esperienza in uniforme sul campo di battaglia, al Congresso e come mio Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Mike Waltz si è impegnato a fondo per mettere al primo posto gli interessi della nostra Nazione. So che farà lo stesso nel suo nuovo ruolo”, ha dichiarato Donald Trump su Truth giovedì.

“Sono profondamente onorato di continuare il mio servizio per il presidente Trump e per la nostra grande nazione”, ha affermato, dal canto suo, Waltz, il quale, secondo la Cbs, potrebbe essere presto sostituito o dal direttore del controterrorismo, Sebastian Gorka, o dal vicecapo dello staff della Casa Bianca, Stephen Miller. La stessa testata ha invece definito “improbabile” che l’incarico di consigliere per la sicurezza nazionale possa andare all’inviato per il Medio Oriente, Steve Witkoff.

Originariamente il ruolo di ambasciatore americano presso l’Onu era stato conferito alla deputata Elise Stefanik. Successivamente, l’inquilino della Casa Bianca le aveva chiesto di rimanere al Congresso, vista la maggioranza piuttosto risicata di cui i repubblicani dispongono alla Camera dei rappresentanti.

Che Waltz avrebbe perso il posto di consigliere per la sicurezza nazionale, era nell’aria da settimane. Il diretto interessato era infatti finito al centro della bufera a causa del caso Signalgate, scoppiato a marzo: era stato proprio lui a inserire per errore nell’ormai famosa chat un giornalista ostile all’amministrazione Trump. Il che aveva creato malumore non solo nel gabinetto presidenziale ma anche tra ampi strati della base elettorale dello stesso Trump. Guarda caso, insieme a Waltz, lascia il posto anche il suo vice, Alex Wong.

Inoltre, secondo Axios, a innescare il siluramento sarebbe stato altresì il comportamento “poco collaborativo” del diretto interessato nei confronti dello staff della Casa Bianca. Non solo. La nomina di ambasciatore all’Onu deve ottenere la ratifica da parte del Senato. E non è al momento chiaro se il caso Signalgate possa creare a Waltz degli intralci sotto il profilo dell’iter parlamentare che dovrà affrontare.

Secondo indiscrezioni, il presidente avrebbe voluto evitare un siluramento immediato per non dare l’idea di subire le pressioni della stampa. Anzi, Trump aveva anche più volte difeso Waltz in pubblico. Passato un po’ di tempo, l’inquilino della Casa Bianca avrebbe poi deciso di procedere con l’allontanamento. Non va d’altronde dimenticato che, durante il primo mandato, l’attuale presidente cambiò vari consiglieri per la sicurezza nazionale.

Adesso, gli occhi sono puntati su Pete Hegseth: l’altro protagonista del caso Signalgate. Contrariamente a Waltz, il capo del Pentagono gode della simpatia di gran parte della base elettorale trumpista. Non è però detto che ciò lo metta automaticamente al riparo. Secondo la Cnn, pare che il capo dello staff della Casa Bianca, Susie Wiles, abbia intimato a Hegseth di evitare “ulteriori errori e imbarazzi”. Questo significa che, pur essendo per il momento “salvo”, il capo del Pentagono resta una sorta di “sorvegliato speciale”.

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Panorama

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