West Nile: seconda vittima nel Lazio, morto 77enne allo Spallanzani

  • Postato il 28 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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C’è una seconda vittima legata ai casi di West Nile nel Lazio. Si tratta di un uomo di 77 anni morto oggi, 28 luglio, all’istituto Spallanzani di Roma. Il paziente era affetto da patologie croniche e aveva subito un trapianto cardiaco. Secondo quanto si apprende l’uomo viveva in provincia di Latina e nell’ultimo periodo era stato a Baia Domizia, in provincia di Caserta.

Proprio in Campania, ma questa volta in provincia di Napoli, il prefetto Michele di Bari ha inviato una circolare ai sindaci dei comuni dell’area in merito alle misure individuate nei giorni scorsi dal ministero della Salute, dalla Regione Campania e dalle Aziende Sanitarie Locali per prevenire il contagio. Nello specifico si è sottolineata l’importanza di campagne straordinarie di disinfestazione adulticida e larvicida, soprattutto per quel che riguarda aree verdi, parchi pubblici, zone umide, caditoie stradali e aree a rischio ristagno idrico.

Sul virus si è espresso tramite Facebook Gianni Rezza, già direttore della Prevenzione del ministero della Salute e oggi professore straordinario di Igiene all’università Vita-Salute San Raffaele: “I dati nazionali non mostrano un eccesso di casi rispetto agli scorsi anni, ma si nota una estensione dei focolai che quest’anno, almeno per ora, sono più attivi in alcune zone al Centro-Sud (provincia di Latina, Anzio/Nettuno, provincia di Caserta) rispetto alla Pianura Padana. Le serie storiche degli ultimi anni mostrano un aumento dei casi in agosto e poi una tendenza alla diminuzione già a partire da settembre. Non è una regola, ma è ciò che abbiamo costantemente osservato, e non è detto che possa essere rispettato (in meglio o in peggio) anche quest’estate, considerato i cambiamenti climatici e all’anticipo delle ondate di caldo”.

Per quanto riguarda le previsioni future il professore spiega che “Secondo i Cdc di Atlanta, l’indicatore previsionale più affidabile deriva dal prodotto della densità di zanzare per la prevalenza di positività per il virus (in genere piuttosto bassa nelle rilevazioni eseguite nel nostro Paese) nelle zanzare stesse. Per questo, pur evitando allarmismi generalizzati, è importante continuare a monitorare l’andamento dei focolai e attenzionare le aree contigue (come le Regioni stanno già facendo), rilevando prontamente i casi umani, oltre ad eventuali nuove positività in animali sentinella, serbatoi di infezione e vettori sul territorio nazionale”.

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Il Fatto Quotidiano

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