Wimbledon, Paolini vince ma che fatica con la 377 del mondo: la rimonta contro Sevastova evita il disastro
- Postato il 30 giugno 2025
- Di Virgilio.it
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Ha tremato per un set, poi Jasmine Paolini ha ritrovato la via maestra. Quella che le ha consentito di superare l’ostacolo Anastasija Sevastova, giocatrice lettone numero 377 del ranking (ma con un passato da numero 11 nell’autunno del 2018), 35 anni già compiuti e un ritiro che potrebbe essere ormai imminente. Eppure per un’ora abbondante ha fatto vedere le streghe a Jas, che continua a litigare con il suo gioco, ma che almeno un modo per superare il primo vero ostacolo nella sua rincorsa al Championships l’ha trovato. E questa, a conti fatti, è l’unica nota lieta di giornata.
- Paolini, dall'incubo al sollievo: quanta fatica...
- Sevastova lotta finché ne ha, poi nel terzo è senza energie
Paolini, dall’incubo al sollievo: quanta fatica…
Il momento ondivago della giocatrice toscana è una costante, e qualche preoccupazione in vista del proseguo del torneo è lecita accamparla. Torneo che per Paolini vale tantissimo, pensando alla “cambiale” da 1.300 punti che dovrebbe scontare nel caso in cui non dovesse tornare in finale, come successo lo scorso anno.
Sevastova non doveva rappresentare un ostacolo tanto insormontabile, o per meglio dire avrebbe dovuto rappresentare uno scoglio abbastanza soft per ripartire dopo qualche prestazione in tono minore. Ma quanto visto nel primo set ha avuto tutta l’aria di un deja vu: Jasmine ha servito malissimo, sbagliato tantissimo (20 gratuiti) e ceduto di schianto dopo aver avuto per prima una palla break nel secondo gioco, cedendo il servizio nel terzo e settimo gioco e dando l’impressione di non venirne a capo.
Una Paolini troppo brutta per essere vera, come l’espressione corrucciata di Marc Lopez nell’angolo non ha mancato di sottolineare in mondovisione.
Sevastova lotta finché ne ha, poi nel terzo è senza energie
L’avvio di secondo set, però non ha fatto altro che rafforzare il concetto: Jasmine cede la battuta a 15 e la sensazione è che sia davvero finita in una palude. Impreca verso se stessa, capisce che così rischia di deragliare all’istante: nel secondo gioco si procura due palle break ma le spreca malamente, poi dopo aver avuto due opportunità per chiudere il game anche la lettone s’inceppa, e alla terza palla break Paolini ottiene ciò che voleva.
Gli errori non accennano a diminuire, ma per fortuna anche l’avversaria comincia a sbagliare: a fatica Jas tiene due turni di servizio, poi nel sesto gioco mette pressione a Sevastova che si ritrova a difendere una palla break dopo una riga della toscana, e stavolta il rovescio finisce in rete. Per la prima volta l’italiana è avanti (4-2), ma nel settimo game l’incubo si ripropone e la partita torna on serve.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/TheTennisLetter/status/1939758682985873644" profile_id="TheTennisLetter" tweet_id="1939758682985873644"/]Qualcosa però è cambiato anche nei movimenti della lettone, che cede la battuta a zero nell’ottavo gioco e comincia a mostrare segnali di stanchezza e sfiducia. Sono quelli di cui andava in cerca Paolini, che nel terzo set ottiene subito il break (a zero) nel game d’apertura dopo 12’ di toilet break della rivale. Il secondo break sembra chiudere i conti, ma Jas perde il servizio nel quarto, prima di ritrovare il doppio vantaggio nel quinto. Sevastova s’arrende: finisce 6-2, ed è un sollievo mica da poco. Al secondo turno toccherà alla kazaka Rakhimova (68 del ranking) mettere a prova le (poche?) certezze ritrovate da Jasmine.