Yang Hansen dovrebbe essere la nuova star cinese della Nba, ma è un antidivo: adora il pollo fritto e il suo mantra è “non preoccuparti se è a più di 8 ore”
- Postato il 26 luglio 2025
- Sport News
- Di Il Fatto Quotidiano
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È alto e dinoccolato, impacciato e genuino con la stampa, si ispira a Jokic e nella notte più importante della sua vita si è seduto per i fatti suoi a mangiare pollo fritto in tuta. “Hansen, Hansen, mettiti il completo. Ti hanno chiamato!”. E via a stringere la mano ad Adam Silver con uno smoking bianco che non è di certo passato inosservato. È iniziata così l’avventura di Yang Hansen in Nba, l’antidivo per eccellenza della classe draft 2025 scelto alla numero 16 dai Portland Trail Blazers. L’oggetto misterioso più interessante della lega arriva dalla Cina e fa già parlare di sé. Non tanto per quello che ha mostrato in campo durante la Summer League (sia chiaro, stiamo parlando di un buon prospetto) quanto per il suo stile unico e impareggiabile. Per il suo fare leggero e sincero in Europa à già un idolo. Ma un personaggio del genere quanto potrebbe funzionare in America?
L’antidivo del draft 2025
Tutti parlano di obiettivi, sogni e modi per lasciare il segno nella lega. E poi c’è Hansen: “Cosa mi piace fare? Mangio, gioco alla PS5 e dormo”. La risposta più inaspettata diventa quella più apprezzata. Senza timore di dire come stanno le cose. Il centro cinese non cerca la frase a effetto, ma racconta la sua quotidianità senza nemmeno pensarci due volte. Ed è proprio questo che lo rende sorprendente. Poi, c’è anche il campo. E se vieni scelto alla numero 16 – quando inizialmente saresti dovuto essere chiamato intorno alla 40esima scelta – allora hai davvero qualcosa di speciale: Yang gioca un basket vecchio stile, si fa trovare spesso in post e disegna linee di passaggio che ricordano proprio Jokic, dominatore dell’Nba e altro antieroe di cui ormai conosciamo ogni singolo comportamento. Ecco il primo paragone (che non è neanche troppo azzardato), forse scomodo e prematuro. Hansen si limita a indicarlo come suo idolo, in attesa di un autografo e di una foto insieme sullo stesso campo.
Il nuovo Jokic?
Ancora davvero troppo presto per dirlo. Una cosa, però, è certa: l’Nba non cerca (o meglio, non è ancora pronta) un giocatore di questo tipo per vendere il proprio prodotto in America. E il motivo è semplice: Hansen non è l’esempio dell’atleta perfetto che pensa solo ed esclusivamente al basket. Il giocatore cinese rischia di diventare una macchina di meme e non di soldi. E le sue ultime uscite rischiano di diventare più famose rispetto a quello che effettivamente di buono potrebbe fare a Portland. “C’è un detto nel mio cuore” – ha spiegato Yang in una delle mille interviste che gli hanno riservato nelle ultime settimane – “Non preoccuparti per niente che sia a più di otto ore di distanza. E anche se è entro le otto ore, non preoccuparti troppo. Sii positivo ovunque tu vada. Sii felice e divertiti con tutti”. E forse, il vero segreto per una carriera “alla Hansen” è proprio questo. Non l’atleta perfetto, ma sicuramente tra le storie più intriganti.
Il progetto “Yao Ming”
E poi c’è quel collegamento con la Cina che subito fa sognare. L’ultimo cestista asiatico in grado di diventare fenomeno pubblico e culturale è stato Yao Ming. Catalizzatore e orgoglio nazionale, simbolo dell’ascesa del basket in Oriente: la presenza dell’ex giocatore dei Rockets in Nba ha attirato l’attenzione globale sul paese e ha ispirato una nuova generazione di giocatori (Hansen compreso). Se oggi la pallacanestro in Cina è popolare il merito e proprio suo. Ora tocca al giovane Yang: se l’Nba non può contare sull’atleta perfetto e generazionale, allora meglio puntare sull’espansione globale. È in Nba, mangia, dorme e gioca alla Playstation nel tempo libero. Non sarà il prototipo dell’atleta perfetto, ma in quanti sognano di vivere una vita come quella di Yang Hansen?
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