Yann Sommer: «Tra i pali dell’Inter e i monti della Svizzera, così ritrovo la mia pace»

  • Postato il 24 ottobre 2025
  • Di Panorama
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C’è chi vive il calcio 24 ore su 24 e chi invece dopo allenamenti, trasferte e partite in giro per l’Italia e per il mondo cerca la tranquillità nella natura. Yann Sommer oltre ad essere il portiere dell’Inter (ed ex nazionale svizzero) è un uomo che si gode la famiglia e soprattutto appena può stacca dal traffico della città per ritrovare quei paesaggi che conosce molto bene, quelli della Svizzera. E’ nato a Morges, ma ha vissuto a Losanna, Basilea e Zurigo, Tutte o quasi le regioni della Svizzera, un bel vantaggio visto che Yann parla francese, tedesco, inglese e anche un ottimo italiano e in fondo è in Italia solo da un anno e mezzo. All’ultimo piano dell’ambascia svizzera, proprio davanti ai giardini Montanelli, Sommer racconta la sua Milano, ma soprattutto, esalta le bellezze del suo paese che tutto sommato sono a un passo dal capoluogo lombardo.

Sommer lei nasce in una famiglia di portieri, quasi una tradizione di famiglia giocare tra i pali.

“Si mio padre giocava in porta e anche mio zio anche se non ad altissimi livelli. Così a forza di vedere quei guanti in giro per casa mi è venuta la curiosità di provarli e da piccolo sono finito tra i pali. E ci sono ancora rimasto”.

Da Milano nei giorni liberi in un attimo può tornare in Svizzera.

“Nelle mie poche giornate libere con la famiglia andiamo a visitare le nostre montagne bellissime. La gente pensa che siano praticabili solo in inverno o in estate ma io suggerisco a tutti di andarci in questo periodo. E’ quello che preferisco, ci sono dei colori incredibili, il foliage è veramente uno spettacolo”.

C’è andato anche ultimamente?

“Visto che non gioco più in Nazionale ho avuto qualche giorno durante la sosta e con mia moglie (Alina) e le bambine (Mila di 6 anni e Nayla di 4) siamo sati a Sankt Moritz che non è lontana da Milano. Ed è stato bellissimo passeggiare nella natura, le bambine hanno visto i cavalli, si può fare trecking e se non fa troppo freddo anche fare il bagno nel lago”.

Fra un po’ si potrà sciare, ma lei dovrà stare a guardare.

“A me piace lo snowboard ma finchè sarò un calciatore professionista è troppo rischioso scendere. Le mie figlie stanno imparando e si divertono molto”.

Lei in campo è un tipo tranquillo, fare yoga lo aiuta?

“Sì, nel mio ruolo è importante fare molto stretching e mantenere sempre al massimo la concentrazione. Lo yoga mi aiuta a fare questo, ma poi io in campo sono uno che parla molto con i compagni. Non mi arrabbio ma comunico molto durante la partita”.

Al portiere adesso viene chiesto di giocare molto con i piedi, fa allenamenti specifici?

“Ormai quasi tutti gli allenatori chiedono ai portieri di impostare il gioco e quindi noi non dobbiamo pensare solo a parare. Spesso gioco le partitelle insieme ai compagni in mezzo al campo, così mi abituo meglio a certe situazioni che possono ripetersi in partita”,

In Nazionale si allenava con gli occhiali stroboscopici, a cosa servono?

“Servono a stimolare gli occhi ed avere una reazione immediata rispetto al tiro effettuato dagli avversari. Mi sono stati molto utili”.

Yann Sommer: «Tra i pali dell’Inter e i monti della Svizzera, così ritrovo la mia pace»
Yann Sommer: «Tra i pali dell’Inter e i monti della Svizzera, così ritrovo la mia pace»

Lei ha molti hobby e ultimamente da ambassador della Svizzera ha fatto anche degli spot con Michelle Hunziker.

“E’ stato divertente, con Michelle si è instaurata una bella intesa e ci siamo divertiti. Fare l’attore? Non lo so, per il momento faccio il portiere. Poi si vedrà”.

A proposito il futuro sarà nel calcio?

“E chi può dirlo? Ancora troppo presto per saperlo. Non mi vedo molto come allenatore però, ma nella vita ci sono tante cose da fare”.

La cucina è un’altra passione.

“Adesso che ho due bambine ho un po’ meno tempo per cucinare, prima per un certo periodo pubblicavo anche i miei piatti sui social. La passione l’ho ereditata da mia padre che in cucina era molto bravo e poi ho sempre pensato che un calciatore professionista deve curare tantissimo l’alimentazione per mantenersi in forma”.

Poi c’è la musica. Lei suona la chitarra…

“E non solo. Ho suonato anche il bongo e il piano. Tradizione di famiglia, anche perchè in casa c’era una collezione di vinili e io ascoltavo musica dalla mattina alla sera. Il mio cantante preferito? Nessun dubbio: Bruce Springsteen. Purtroppo non ho potuto assistere al suo concerto a San Siro, spero di rifarmi presto”.

E la Milano di Sommer?

“Vivo in centro e a Milano sto bene. Magari se ci fosse un po’ meno traffico sarebbe meglio… Le bambine vanno a scuola e spesso andiamo al parco Sempione a giocare. Una vita tranquilla”.

Differenze tra Svizzera e Italia?

“Noi svizzeri siamo un po’ più rigidi, voi italiani un po’ più spontanei ma alla fine sono due popoli che hanno una gran gioia di vivere entrambi”.

Autore
Panorama

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