ZOONIZINI, l’altra faccia degli ASTRO: con DICE debutta l’unit di MJ e JINJIN

  • Postato il 22 settembre 2025
  • Di Panorama
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Il tempo non cancella i legami, li trasforma. Nove anni di ASTRO hanno insegnato che la musica non è mai soltanto suono, ma continuità, radici e nuove direzioni. E proprio da quella storia, fatta di concerti sold out e melodie che hanno attraversato continenti, nasce oggi ZOONIZINI: l’unit formata da MJ e JINJIN.

Un nome che sembra un gioco, ma che è in realtà un manifesto. “ZOONI” e “ZINI” si incontrano, si mescolano, diventano qualcosa di inedito. La loro prima uscita, l’album DICE, non poteva che evocare la casualità e l’imprevedibilità del lancio di un dado: un simbolo delle infinite facce del talento, delle personalità che si completano e si sfidano, senza mai rinunciare alla propria identità.

Da una parte MJ, voce potente e teatrale, che dopo il suo debutto solista con Happy Virus e anni di esperienza nei musical ha costruito la solidità di un interprete capace di emozionare con ogni nota. Dall’altra JINJIN, leader e produttore, anima creativa di ASTRO e mente dietro molte delle loro canzoni, che con il suo progetto indipendente JIN LAB ha dimostrato quanto la sua scrittura sia ormai un marchio riconoscibile.

Sei anni dopo aver calcato insieme palchi internazionali, MJ e JINJIN hanno deciso di rischiare ancora, scegliendo di lanciare il dado. Una scelta che sa di libertà, ma anche di consapevolezza: ZOONIZINI non è un esperimento, è il naturale passo successivo di due artisti che hanno già dimostrato di poter reggere il peso di una storia e il fascino di un futuro che li vuole protagonisti.

E mentre i fan aspettano di scoprire ogni sfumatura di questo debutto, c’è una certezza che non ha bisogno di dadi né di fortuna: ZOONIZINI è più di una unit, è una scommessa. Con il destino. Vinta in partenza.

Panorama ha parlato in esclusiva con loro.

Per chi scopre ora ZOONIZINI, come vi presentereste e qual è il significato dietro al nome della nuova unit?
MJ: Sono MJ, e sono lo “ZOONI” di ZOONIZINI. Il nome unisce “ZOONI”, dal mio vero nome Kim Myung Jun, con “ZINI” da JINJIN. Volevamo un nome che chiunque potesse ricordare al primo ascolto, così abbiamo scelto ZOONIZINI.
JINJIN: Sono JINJIN, lo “ZINI” di ZOONIZINI, e di nuovo il leader. È stato MJ a inventare il nome dell’unit, e l’ho amato dal primo momento in cui l’ho sentito.

Entrambi fate parte del viaggio degli ASTRO fin dal debutto nel 2016. Guardando indietro, cosa vi ha insegnato essere negli ASTRO che ora portate dentro ZOONIZINI?
JINJIN: Penso che abbia avuto un’influenza enorme in generale. Ho cercato di applicare molte delle cose che ho studiato e pensato sui concept che abbiamo realizzato negli ASTRO, compreso come il pubblico e gli AROHA li percepivano, all’album di ZOONIZINI. Credo che non solo i precedenti album, ma tutte le diverse esperienze che ho vissuto abbiano contribuito a rendere l’album di ZOONIZINI ancora più completo.

MJ, la tua voce è stata centrale per l’identità degli ASTRO. Come hai approcciato il re-immaginare il tuo colore vocale per questa nuova unit?
MJ: Con questo album di unit credo di aver davvero cercato di mostrare molto di più il mio falsetto, che non abbiamo avuto spesso l’occasione di esibire durante le attività di gruppo.

JINJIN, dal guidare gli ASTRO alla costruzione di JIN LAB, hai mostrato molte facce di te stesso come artista. Come ha plasmato questo processo creativo il tuo lavoro su DICE?
JINJIN: Ho capito una cosa facendo musica con JIN LAB e con gli ASTRO. Ho riflettuto molto su come il pubblico e gli AROHA avrebbero percepito la mia musica e su quale potesse essere il nostro colore. Pensavo che dovessimo creare musica di cui potessimo godere per presentare un palco più completo. Grazie alle tante esperienze, la mia velocità di lavoro è aumentata e ho potuto prendere decisioni con più sicurezza.

La musica degli ASTRO ha spesso bilanciato luminosità e maturità. Con ZOONIZINI, quale nuovo spettro o contrasto volevate mettere in risalto?
JINJIN: La differenza più grande rispetto alla musica degli ASTRO è che abbiamo alleggerito molto la coreografia. Volevamo che la gente dicesse: “Si stanno davvero divertendo sul palco, sembrano così rilassati.” Volevamo mostrarci semplicemente per come siamo.

L’album DICE ruota attorno alla metafora del lancio dei dadi e dell’abbracciare il caso. C’è stato un momento personale per ciascuno di voi che ha ispirato questo concept?
MJ: Per ogni album o programma ho sempre lo stesso atteggiamento. Credo che, siccome ho lavorato duramente per prepararmi, se continuo a fare del mio meglio e a dare tutto, i miei sforzi brilleranno un giorno.
JINJIN: Una volta che giriamo il videoclip mentre lavoriamo a un album, mi sembra che non ci sia più modo di tornare indietro. Il processo di creazione di un album è duro, ma credo che quel processo stesso sia come lanciare i dadi. Tendo a lasciare al destino il modo in cui l’album verrà accolto.

“Some Things Never Change” ha un tono nostalgico ma rinfrescante. Quali ricordi o emozioni specifiche volevate far rivivere agli ascoltatori attraverso questa traccia?
MJ: Penso che questa canzone sia perfetta per guidare o viaggiare con gli amici. Crescendo, maturiamo e invecchiamo, ma quando siamo con persone con cui ci sentiamo a nostro agio riaffiorano i lati di chi eravamo da giovani. Spero che questa canzone possa riportare quei ricordi di chi eravamo allora.

Tra le B-side — “New World,” “Utopia,” “Favorite Memory,” “Starlight Voyage” e “Restart” — quale sentite catturi meglio la vostra identità come ZOONIZINI, e perché?
JINJIN: Direi la title track “Some Things Never Change” come la canzone che cattura meglio la nostra identità. Alcuni potrebbero vederla come infantile, ma credo che se siamo felici non ci sia felicità più grande di quella. Abbiamo voluto catturare in modo naturale l’identità di ZOONIZINI, cioè divertirci ed essere felici, e penso che la title track lo esprima al meglio. Come seconda scelta direi “Utopia”. Ha dipinto davvero bene l’immagine di me e MJ sul palco, e ci mostra chiaramente mentre ci divertiamo, quindi la consiglio.

Avete entrambi esplorato musical, trot, progetti solisti e produzione. In che modo queste esperienze individuali hanno arricchito la vostra chimica in questa unit?
JINJIN: Faccio attenzione a molte cose quando lavoro, quindi di solito divento molto sensibile, ma MJ è l’opposto completo, e questo mi ha aiutato molto. Penso anche che le esperienze che abbiamo costruito individualmente abbiano davvero contribuito alla qualità dell’album e a rafforzare la nostra chimica.

Quasi dieci anni nelle vostre carriere: come ci si sente a iniziare qualcosa che è al tempo stesso così nuovo eppure costruito su anni di storia condivisa?
MJ: Abbiamo lavorato davvero duramente a questo album, quindi le nostre aspettative erano alte. Pensare di tornare ai programmi musicali dopo così tanto tempo e incontrare i fan ci ha fatto sentire come se stessimo tornando ai nostri giorni da rookie. L’attesa e l’eccitazione erano così forti che mi sono ritrovato ad aspettare con impazienza di salire sul palco.

ZOONIZINI è la terza unit degli ASTRO. Cosa rende unica la vostra coppia rispetto alle altre sub-unit che i fan hanno già visto?
JINJIN: Siccome sia io che MJ abbiamo un’energia luminosa, abbiamo cercato di portare quell’atmosfera nell’album. Per mettere ancora più in evidenza la nostra chimica, abbiamo scelto “amicizia” come parola chiave principale dell’album.

Avete calcato alcuni dei palchi più grandi con gli ASTRO. Che tipo di energia o messaggio sperate di trasmettere ai fan nello specifico come ZOONIZINI durante le esibizioni dal vivo?
MJ: Volevamo trasmettere un’energia luminosa ai fan che guardano il nostro palco.

Entrambi siete conosciuti per portare gioia e positività ai fan. Cosa sperate che la gente provi dopo aver ascoltato questo album dall’inizio alla fine?
JINJIN: Attraverso DICE volevamo mandare il messaggio “Non lasciamoci legare dagli standard o dalle regole degli altri, godiamoci ogni momento a modo nostro, ovunque ci troviamo.” Dopo aver ascoltato tutte le tracce, spero possiate vivere ogni momento felicemente, proprio come il significato contenuto nell’album.

Per concludere, se poteste descrivervi in una sola parola, quale sarebbe e perché?
MJ: Voglio descrivermi come una “casa rifugio”. Quando siete stanchi o sfiniti, spero che possiate guardare i miei video o ascoltare le mie canzoni e sentirvi ricaricati, anche solo per un momento.
JINJIN: Io sono un “producer”. Ho partecipato all’intera produzione di questo album e, dato che è la prima volta che mi sono immerso così profondamente, voglio definirmi un produttore.

Autore
Panorama

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