Adrian Newey nuovo team principal della Aston Martin, come cambia la F1: gli scenari per il 2026 e il futuro di Verstappen

  • Postato il 26 novembre 2025
  • F1 & Motogp
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Anche per un’icona come Adrian Newey c’è sempre una prima volta. E quella prima volta coinciderà con il 2026, quando il genio dell’aerodinamica – inseguito dalla Ferrari per mesi prima di scegliere la via di Silverstone – assumerà il ruolo di team principal dell’Aston Martin. Una svolta epocale per un tecnico che in oltre quarant’anni non aveva mai assunto un ruolo manageriale così ampio. Newey raccoglierà il testimone di Andy Cowell, figura chiave dell’era ibrida Mercedes, che dopo un anno da Ceo e team principal passerà a un incarico altrettanto strategico — ma più defilato — come quello di responsabile della strategia (Chief Strategy Officer), continuando a riportare direttamente al proprietario della scuderia di Silverstone, Lawrence Stroll.

La rivoluzione verde non nasce dal caso. Il 2026 porterà “i cambiamenti più radicali in una generazione”, come si legge nella nota del team, con nuove power unit, aerodinamica attiva e una griglia più affollata. Da qui la necessità di riorganizzare la leadership. Cowell — che negli ultimi 14 mesi ha ridisegnato l’organizzazione interna — avrà ora la missione di guidare l’integrazione tecnica tra il nuovo motore Honda, i carburanti Aramco, i lubrificanti Valvoline e il futuro telaio. “È il momento opportuno per assumere un ruolo diverso e ottimizzare la partnership con Honda, Aramco e Valvoline, garantendo la perfetta integrazione tra power unit, carburante e telaio”, ha dichiarato l’ex tecnico delle Frecce d’Argento.

Newey, invece, guiderà l’intero settore tecnico e le operazioni in pista. Un passaggio che Stroll definisce naturale: “Adrian potrà sfruttare appieno la sua creatività e competenza tecnica”, è il pensiero del canadese, papà del pilota Lance. Il britannico ex Red Bull ha già osservato da vicino il potenziale della struttura: “Negli ultimi nove mesi ho visto un talento straordinario nel team — ha spiegato — Questo nuovo ruolo ci metterà nella posizione migliore per affrontare le sfide del 2026”.

Come cambia il team con il suo arrivo

Con l’annuncio di Newey come team principal, l’Aston Martin cambia pelle. Finisce l’epoca della crescita frammentata, fatta di investimenti e innesti, e inizia quella della visione unificata: un’unica mente che immagina la vettura, la guida nello sviluppo e ne coordina l’evoluzione in pista. È un cambio culturale prima ancora che organizzativo: Newey porta un metodo basato su decisioni rapide, libertà creativa e una filosofia progettuale che parte da un foglio bianco, ideale in vista delle nuove regole 2026 e dell’aerodinamica attiva. Per la prima volta, il concept aerodinamico e meccanico della monoposto sarà modellato fin dall’origine sulla sua impostazione, senza compromessi ereditati.

Il nuovo corso prende forma anche nell’integrazione tra chassis e power unit, temi cruciali del nuovo regolamento tecnico. Sarà proprio lui a stabilire priorità, geometrie, equilibrio strutturale e aerodinamico. Una logica che richiama quella della Red Bull dominante, dove ogni elemento — dal motore alle ali — faceva parte dello stesso disegno, anche se doveva vedere l’approvazione di Christian Horner. Accanto a lui, figure come Andy Cowell avranno un ruolo strategico, ma la direzione sarà chiara: tutto deve parlare la lingua della performance.

Newey riaccende l’ipotesi Verstappen in Aston Martin?

La scelta di Newey in Aston Martin può anche riaccendere con forza l’ipotesi di Max Verstappen nel team di Silverstone dal 2027. L’olandese non ha ancora deciso il suo futuro, aspetterà di capire cosa ne sarà della Red Bull con il nuovo regolamento — capendo la bontà (o meno) della nuova power unit Ford l’anno prossimo — e ha sempre stimato il suo ex direttore tecnico, arrivando più volte a criticare Horner, anche dopo la vicenda che ha visto il britannico al centro del caso sexgate con una dipendente di Milton Keynes. Newey, in pista, non sarà un manager politico, ma un comandante tecnico, raro nella F1 moderna. Questo nuovo assetto potrà rendere Aston Martin più snella e più coraggiosa nello sperimentare, con un ambiente interno destinato a trasformarsi sotto la sua impronta.

Newey, la carriera in breve

Quel che è certo è che Newey — nato a Stratford-upon-Avon come William Shakespeare — vivrà una nuova fase stimolante della sua carriera. Un altro tassello dopo gli esordi in Fittipaldi e March, l’Imsa, la 500 Miglia di Indianapolis e il titolo Cart. Il suo rientro in F1 con March/Leyton House ha portato alla celebre CG901, la vettura capace di far sognare la vittoria a Ivan Capelli nel GP di Francia 1990. Ma è con la Williams che il suo genio è esploso: FW14, FW14B e FW15C hanno fatto la storia, con nel mezzo il neo della vettura 1994 che portò alla morte di Ayrton Senna a Imola.

Alla McLaren, dal 1997, ha firmato le vetture che riportano i titoli con Mika Häkkinen nel 1998 e 1999. Ma il capitolo più duraturo è quello con la Red Bull, iniziato nel 2006: dal 2010 al 2013 sono arrivati otto titoli iridati, poi un nuovo ciclo vincente con Verstappen dal 2021 al 2023. In parallelo, Newey ha disegnato la hypercar Aston Martin Valkyrie, lavorato alla America’s Cup e corso persino in Endurance, per capire il motorsport anche dal sedile del pilota. Annunciato nel settembre 2024 dalla Aston Martin, ha iniziato a lavorare a marzo per il team di Silverstone dopo aver scontato il “gardening”: il periodo di riposo forzato dopo l’uscita dalla Red Bull.

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