Carrefour, chi è l’italiano che l’ha comprata per un miliardo
- Postato il 25 luglio 2025
- Di Panorama
- 4 Visualizzazioni


La rete italiana di Carrefour cambia padrone. Dopo anni di difficoltà e riorganizzazioni, la multinazionale francese ha ceduto il 100% delle sue attività nel nostro Paese al gruppo NewPrinces, realtà industriale in rapida ascesa guidata da Angelo Mastrolia. Con oltre mille punti vendita – di cui circa 640 diretti e 380 in franchising – l’operazione vale circa un miliardo di euro e porta con sé piattaforme logistiche, canali e-commerce e circa 13.000 dipendenti. L’acquisizione rappresenta per NewPrinces molto più di un semplice ampliamento. Si tratta del completamento di un disegno industriale che punta a unire produzione e distribuzione sotto un’unica regia. Il gruppo, nato nel comparto alimentare, potrà ora controllare l’intera filiera, dalla trasformazione delle materie prime fino allo scaffale. Un salto che lo proietta ai vertici del comparto food italiano, sia per fatturato che per forza lavoro.
Il profilo del regista dell’operazione
Angelo Mastrolia è uno degli imprenditori più determinati e riservati del panorama industriale italiano. Originario di Campagna, in provincia di Salerno, oggi vive tra Reggio Emilia e Londra. Laureato in Giurisprudenza, ha mosso i primi passi nell’azienda di famiglia, specializzata nel settore lattiero-caseario. Da lì ha costruito, passo dopo passo, un gruppo articolato, con attività che spaziano dall’agroalimentare al real estate, dalla nautica al leasing.
Da Parmalat a Princes: una carriera fatta di acquisizioni
La vera svolta arriva all’inizio degli anni Duemila, quando Mastrolia riesce a ottenere il controllo del ramo lattiero-caseario della Parmalat, rilevando alcuni stabilimenti e marchi rilevanti nel Nord Italia. L’operazione segna l’ingresso del gruppo nella trasformazione industriale del latte, che diventerà una delle sue aree core. Da lì, la strategia si fa più ambiziosa: Newlat, la controllata alimentare del gruppo, acquista Centrale del Latte di Torino, Centrale del Latte di Firenze e infine Centrale del Latte d’Italia, diventando uno dei principali operatori nel settore del fresco.
Nel 2019, Newlat si quota in Borsa, con una IPO da oltre 200 milioni. Il capitale raccolto serve a spingere ancora sull’acceleratore. L’anno decisivo è il 2020, quando viene rilevato il gruppo britannico Princes, storico player del food and beverage con sede a Liverpool, già di proprietà della giapponese Mitsubishi. L’operazione – dal valore stimato in 830 milioni di euro – trasforma il gruppo in un operatore multinazionale con una forte presenza in UK, Paesi Bassi, Germania, Italia e Medio Oriente.
Un impero silenzioso ma globale
Oggi il gruppo guidato da Mastrolia è attivo in oltre 100 Paesi, conta più di 18 mila dipendenti nel mondo e produce marchi storici come Buitoni, Plasmon (rilevata da Kraft Heinz), Matese, Giglio, Polenghi e molti altri. Ogni acquisizione segue lo stesso schema: impianti già attivi, brand riconosciuti ma sottoutilizzati, ristrutturazione operativa e centralizzazione della logistica.
Anche il Real Estate nel mirino: Liverpool, Torino e il Lago di Garda
Mastrolia ha diversificato i suoi investimenti in modo discreto ma incisivo. Ha acquistato il prestigioso Royal Liver Building, uno dei simboli di Liverpool, per circa 60 milioni di sterline. In Italia ha acquisito immobili iconici a Torino e nella zona del Lago di Garda, in parte riconvertiti per attività industriali, in parte destinati al mercato immobiliare di fascia alta.
Il rilancio della GDO italiana comincia da qui
Con l’acquisizione di Carrefour Italia, Mastrolia punta a riposizionare la rete sotto un’identità più riconoscibile e più vicina al consumatore italiano. Il marchio GS – storico nome della distribuzione alimentare – verrà rilanciato con un programma di investimenti che supera i 400 milioni di euro. Gli obiettivi includono: una rete più efficiente, una logistica integrata con l’industria del gruppo e una maggiore digitalizzazione.
La sfida sindacale e il tema occupazionale
Le sigle sindacali hanno già chiesto un tavolo di confronto per discutere il piano industriale, la tenuta occupazionale e le condizioni contrattuali. I riflettori sono puntati soprattutto sui lavoratori della rete franchising e sugli appalti legati alla logistica. Mastrolia ha fatto sapere che l’obiettivo è consolidare e valorizzare l’occupazione esistente, non ridurla.
Uno sguardo al 2026: il gruppo punta a superare i 7 miliardi di fatturato
La direzione è chiara: diventare uno dei grandi gruppi europei dell’alimentazione, in grado di coniugare efficienza industriale, prossimità al consumatore e solidità finanziaria. Con la distribuzione ora nelle proprie mani, NewPrinces può governare l’intera catena del valore. E Mastrolia – da sempre abile nel trasformare aziende in difficoltà in asset strategici – ha appena conquistato un nuovo, decisivo tassello del suo impero.