Caso Almasri, Parodi (Anm): “Bartolozzi? Un processo avrebbe ricadute politiche”. Nordio: “Inaccettabile”

  • Postato il 5 agosto 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Un nuovo, acceso confronto tra magistratura e politica è esploso attorno al caso Almasri, coinvolgendo direttamente il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), Cesare Parodi. La miccia si è accesa in seguito a un’intervista rilasciata da Parodi a Radio Anch’io su Rai Radio1, durante la quale il magistrato ha commentato l’eventualità che Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministro, venga sottoposta a processo in merito alla gestione dell’arresto di Osama Najeem Almasri, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra. “Un processo dove vengono accertati magari in via definitiva certi fatti ha evidentemente una ricaduta politica, neanche tanto indirettamente, sulle persone coinvolte”, ha affermato Parodi.

Le sue parole sono state subito interpretate come un attacco diretto alla figura di Bartolozzi, suscitando la reazione indignata del ministro Nordio: “Non so come si permetta di citare la mia capo di gabinetto, il cui nome per quanto almeno mi risulta, non è citato negli atti. In caso contrario dovrei desumere che Parodi è a conoscenza di notizie riservate. Quanto all’aspetto politico, considero queste affermazioni, fatte da un autorevole rappresentante ANM, una impropria ed inaccettabile invasione di prerogative istituzionali”.

Poco dopo è arrivata la precisazione dello stesso Parodi: “Mai citato Bartolozzi, il mio era un ragionamento”. Ma ormai la polemica era esplosa.

Le reazioni politiche e i nodi aperti

Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, è intervenuto a sostegno del ministro Nordio, criticando con durezza le dichiarazioni del capo dell’ANM: “Si resta veramente stupefatti di fronte a queste esternazioni, che peraltro provengono da una persona che in altri contesti ha mostrato ben altro equilibrio. Purtroppo quando si diventa presidente dell’Anm sembra che sia obbligatorio perseverare nell’uso politico della giustizia, andando fuori tema e varcando, in maniera inaccettabile, i confini della propria funzione”.

Ma cosa ha portato Bartolozzi al centro della vicenda? Tutto ruota intorno a una serie di comunicazioni interne avvenute il 19 gennaio, il giorno in cui Almasri fu fermato dalla Digos in un hotel a Torino. L’allora capo del Dipartimento Affari di Giustizia, Luigi Birritteri, scrisse a Bartolozzi segnalando la necessità di un “atto urgente” da parte del ministro, senza il quale l’arresto sarebbe stato inefficace. E così è stato.

Tuttavia, una mail precedente delle 14.35 — in cui Birritteri parlava dell’irritualità della procedura e dell’assenza di coinvolgimento del ministero — sembra dimostrare che Nordio non avesse ricevuto informazioni sufficienti per agire tempestivamente. Un ulteriore elemento emerso è l’utilizzo dell’app Signal, raccomandata da Bartolozzi per trattare la questione, scelta che alcuni hanno visto come sospetta, ma che — secondo fonti vicine alla capo di gabinetto — era motivata da esigenze di sicurezza nazionale.

Il punto di Parodi su Meloni e le responsabilità politiche

Oltre al caso specifico su Bartolozzi, Cesare Parodi ha anche commentato le recenti dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che si era detta stupita per l’archiviazione della sua posizione rispetto alla richiesta di processo per altri soggetti coinvolti nel caso Almasri. Parodi ha così chiarito la distinzione tra responsabilità penale e politica: “Meloni sostiene che è assurda la sua archiviazione mentre per gli altri venga richiesto il processo sul caso Almasri? Prendo atto di queste dichiarazioni, sicuramente dal punto di vista dell’onestà intellettuale apprezzabili, ma dico che la responsabilità politica e quella giuridica, penale, alle volte possono coincidere ma non necessariamente coincidono. Questo è il punto. Sbaglia chi ritiene che se c’è una, c’è anche l’altra, se non c’è una, non c’è l’altra. I meccanismi che individuano la responsabilità penale non sono gli stessi della responsabilità politica”.

Infine, Parodi ha concluso: “Io quindi credo che Meloni intendesse dire che lei si assume la responsabilità politica, come è normale che sia essendo il capo del governo, fermo restando che per la responsabilità penale andrà valutata. Sono due cose diverse”.

In attesa delle decisioni del Tribunale dei ministri, sia Nordio che Bartolozzi hanno escluso l’ipotesi di dimissioni. Come ha ricordato la stessa Bartolozzi: “Quando il tribunale dei ministri avrà sciolto la riserva saprete il contenuto delle carte”.

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Blitz

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