Clima, Pichetto difende l’accordo Ue: “Compromesso equilibrato”

  • Postato il 6 novembre 2025
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Clima, Pichetto difende l’accordo Ue: “Compromesso equilibrato”

Roma, 6 nov. (askanews) – Su Green Deal e energia con altri Paesi dell’Unione europea si è raggiunto un “compromesso equilibrato”. Lo ha sostenuto il ministro di Ambiente e sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, cercando di difendere l’intesa appena raggiunta a fronte delle critiche ricevute da più parti, sia da alleati di governo, in particolare la Lega, sia dall’industria.

Pichetto ha riconosciuto che l’Italia è stata determinante per rimuovere la minoranza di blocco che avrebbe potuto frapporsi sui pesanti obiettivi di taglio alle emissioni che la Ue si è autoimposta. “La partita era estremamente difficile, c’è stato tutto un percorso per raggiungere l’intesa – ha detto -. Si è aperto un confronto con la minoranza di blocco, eravamo in grado di bloccare” le misure.

Ma poi “noi ci siamo presentati con una serie di temi, che sono quelli che la presidente del Consiglio”, Giorgia Meloni ha illustrato al Parlamento. E incassati questi aspetti l’intesa era “un punto di interesse nazionale notevole”, ha proseguito Pichetto.

Restano dei target molto pesanti. E sono arrivate diverse critiche. Una tra tutte oggi su La Stampa quella del presidente di Federacciai, Antonio Gozzi: “una montagna che ha partorito un topolino. Con l’energia più cara del mondo l’Europa non può essere competitiva. E ricordiamoci – ha avvertito – che in un deserto industriale non cresce nulla di verde”.

Critiche anche sull’effettiva sensatezza dei target, in particolare di tagliare del 90% le emissioni da qui al 2040. Secondo Pichetto, invece, “l’obiettivo è raggiungibile perché i passi della tecnologia e il cambiamento di pelle del sistema industriale ci portano ad accelerazioni notevolissime, quindi è raggiungibile perfettamente nel trend che sta proseguendo”.

E poi ci sono le tappe di flessibilità e possibili revisioni. “Questo è il tema che abbiamo posto: stiamo attenti di non fare dell’Europa un luogo di best practices e poi pagarne conseguenze noi perché il tema climatico è un tema mondiale. L’Europa sulle emissioni pesa per il 6% e l’Italia per lo 0,6%. Si tratta di essere razionali equilibrati e io credo che il compromesso raggiunto è equilibrato”.

“Non dobbiamo commettere l’errore che è stato fatto dalla precedente Commissione europea con il divieto dei motori endotermici al 2035, pensando di sapere come sarebbe stata la tecnologia 15 anni dopo”, ha sostenuto.

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