Corsa contro il tempo: il 7 agosto in Regione sit‑in dei familiari dei ragazzi del Sestante per evitare il trasferimento

  • Postato il 3 agosto 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Assistenza ai disabili, sit-in dei familiari a Borghetto

Borghetto Santo Spirito. Continua la battaglia dei familiari dei ragazzi con disabilità ospitati al Sestante di Borghetto Santo Spirito per scongiurare il trasferimento e la privatizzazione del servizio di assistenza.

Il 28 luglio scorso i genitori sono scesi in strada – davanti ai cancelli del Sestante, dove era presente anche il sindaco Giancarlo Canepa – per protestare e raccogliere firme a sostegno della causa:  131 le adesioni raccolte quel pomeriggio. L’ipotesi più accreditata al momento è il trasferimento del servizio a Loano, al Pogliani, il prossimo 18 di agosto. Per rendere il passaggio meno traumatico per giovani ospiti, abituati e affezionati agli operatori di Asl2 che da anni li seguono, sarebbe previsto un periodo di “transizione” durante il quale il servizio verrà garantito dagli stessi sanitari attualmente operativi al Sestante.

I familiari hanno rivolto un appello anche al presidente di Regione Liguria Marco Bucci chiedendo non solo di evitare il trasferimento  Loano, ma soprattutto di scongiurare che il servizio passi nelle mani dei privati. La richiesta è stata formalizzata sabato scorso con una PEC, nella quale è stato anche richiesto un incontro con il presidente ligure e l’assessore regionale alla sanità Massimo Nicolò.

Asl2 e lo stesso Nicolò si sono attivati – anche nei mesi scorsi – per cercare di mantenere il servizio a Borghetto. Ma i due bandi esplorativi andati deserti e le scadenze contrattuali  (i costi dell’affitto al Sestante non sono più sostenibili per le casse dell’azienda sanitaria savonese), stanno inevitabilmente portando alla soluzione loanese. Ecco perché per i familiari queste settimane si sono trasformate in una vera e propria corsa contro il tempo per evitare lo spettro del trasferimento.

Così giovedì prossimo, 7 agosto, è stato organizzato dai parenti un nuovo sit-it, ma questa volta in Regione, a Genova, a partire dalle 9. Le richieste saranno sempre le stesse: evitare il trasferimento a Loano e la esternalizzazione del servizio.

Nel frattempo, nel corso. dei mesi, a dare voce alle richieste dei genitori si sono unite anche diverse associazioni, compresa Assoutenti. Scrive Gian Luigi Taboga: “AssoutentiSavona, direttamente impegnata a tutela delle ragioni e delle proposte del Comitato di Solidarietà Familiare, ha cercato di approfondire le motivazioni del diniego di quest’ultimo al trasferimento in altre strutture dei ragazzi disabili ricoverati da 12 anni presso la residenza protetta il ‘Sestante’ di Borghetto Santo Spirito. Principale oggetto del contendere tra il Comitato e Asl 2 di Savona è la possibile interruzione dell’assistenza medica fornita da operatori dipendenti dell’ASL di Savona, assistenza sperimentata e collaudata con successo nel corso di tanti anni. Come si suole dire, squadra che vince non si cambia. L’OMS ha sottolineato che la centralità del paziente è il fondamento della cura, e che la definizione dei bisogni delle persone con disabilità dipende in larga misura dalle modalità operative e dalla professionalità degli operatori sanitari. Un elemento determinante nell’interazione con pazienti disabili è la gestione delle emozioni e della sensorialità, come il contatto tattile tra operatore e paziente, che non può essere improvvisato né delegato senza criterio”,

È imprescindibile che formazione, coordinamento e coinvolgimento degli operatori sanitari diventino elementi strutturali delle scelte assistenziali, così da garantire un progetto coerente, in grado di offrire cure efficaci e prevenzione alle persone con disabilità complesse. In questi casi, solo chi conosce profondamente il paziente – familiari e operatori storici – può fornire supporto reale. Affidare persone con gravi disabilità a strutture e operatori non adeguatamente preparati equivale a esporli a stati di frustrazione e sofferenza, con ricadute gravissime. Per questo è essenziale basare l’assistenza su relazioni consolidate e modelli funzionanti. Stravolgere equilibri delicati senza un valido motivo è un rischio che si può e si deve evitare, trovando piuttosto un ‘accomodamento ragionevole’ che tuteli ciò che di buono è stato costruito finora”, ha concluso Taboga.

Autore
Il Vostro Giornale

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