Dj Godzi “era sul letto, ammanettato ai polsi e alle caviglie”. La testimonianza dell’amico

  • Postato il 23 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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“Era sul letto, ammanettato ai polsi e alle caviglie. Gli agenti non si erano accorti che ero lì, in un angolo. Quando mi hanno visto, hanno urlato ‘che ci fai lì?'”. Questa la testimonianza di un amico del dj napoletano Michele Noschese (nome d’arte Dj Godzi), deceduto durante un intervento della Guardia Civil in un appartamento sull’isola di Ibiza. “L’ho visto spegnersi davanti ai miei occhi, respirava a fatica…Ouff, ouff…E poi più nulla”, aggiunge l’amico al Corriere della Sera. L’uomo è pronto a testimoniare quanto ha visto davanti ai suoi occhi.

L’amico spiega di essere arrivato a casa di Michele intorno all’una di notte: “Ho dormito fino alle sei o sette del mattino. Quando mi sono svegliato c’era solo una ragazza che si stava preparando per uscire”. Intorno alle 7.45, Michele gli ha chiesto di andare a comprare da mangiare per i gatti: “Era agitato, ma ho cercato di assecondarlo. Sono sceso in piscina, c’era già parecchia gente, qualcuno aveva chiamato la polizia per via delle urla. Ho visto anche una ragazza fuggire via”. Risalendo, ha scoperto che Michele era nell’appartamento di un vicino anziano: “Stavano discutendo”.

Quindi l’arrivo della Guardia Civil: cinque uomini in tutto. “Ho provato ad aiutare il vecchietto, che era finito a terra. Michele, intanto, è stato colpito al volto e alla schiena. Poi lo hanno immobilizzato, ammanettandolo a mani e piedi. Una scena che non dimenticherò mai: sembrava trattato come un animale. Scioccante”. Gli agenti si accorgono della sua presenza e lo cacciano. Lui vede Michele che inizia a sentirsi male. “Era trattenuto dagli agenti, l’ho visto spegnersi lentamente. Quando ho capito che non respirava più, mi hanno allontanato”, aggiunge. Inutili i tentativi di rianimare il dj da parte dei soccorsi.

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Autore
Blitz

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