Europa in campo ma le regole le fa Putin: ci sarà pace in Ucraina? Stasera a Washington si vedrà

  • Postato il 18 agosto 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Europa salvaci tu! Potrebbero essere proprio l leader del vecchio continente a strappare quella pace “giusta e duratura” che il mondo invoca a gran voce.

Saranno tutti a Washington questa sera per parlare con Trump. Insieme con loro Zelensky che deve difendere il suo popolo da una strage che sembra non finire mai. Smettiamola di scambiare le vite umane con le terre rare: si convincano il Cremlino e la Casa Bianca che la guerra non può andare avanti rischiando di arrivare ad un conflitto con la bomba atomica a far da protagonista.

Mai come oggi Starmer, Meloni, Macron, Merz sono uniti per un cambio di rotta che porterebbe finalmente a far tacere le armi. Trump li avrà  tutti dalla sua parte alla Casa Bianca: non con il cappello in mano come continua a sostenere qualcuno, ma mostrando in concreto quali sono le possibili trattative che possono condurre a quel sostantivo di quattro lettere che invoca l’universo intero.

Il presidente americano, a questo punto, dovrà essere l’uomo che ostenta la sua autorevolezza. Non quella esibita in Alaska con una teatralità che non è servita a niente se non a far pendere la bilancia in favore del Cremlino.

Europa senza tappeti rossi

Europa in campo ma le regole le fa Putin: ci sarà pace in Ucraina? Stasera a Washington si vedrà , nella foto putin e trump sul tappeto rosso
Europa in campo ma le regole le fa Putin: ci sarà pace in Ucraina? Stasera a Washington si vedrà – Blitzquotidiano.it (foto ANSA)

Meno tappeti rossi, pacche sulle spalle e strette di mano, ma piuttosto chiarezza nell’esporre le sue opinioni e quelle dell’intera Europa.

Basta con le frasi ad effetto, con gli inutili slogan alla Macron che servono solo a farsi pubblicità. “Putin non vuole trattare, impone i suoi diktat”. È con la diplomazia e il buon senso che si può riuscire a trattare. Giorgia Meloni lo fa da tempo, mettersi contro Trump sarebbe un madornale errore, vorrebbe dire costringere Washington a ritirarsi e a non occuparsi più di un problema mondiale.

 

Le questioni di Witkoff

 

Quali sono le possibilità che rendono più ottimista l’Europa? Le ha riconosciute lo stesso Steve Witkoff, l’inviato speciale degli Stati Uniti. Le questioni più scabrose sul tavolo dei colloqui sono due: i territori e la sicurezza dell’Ucraina. Sul primo non sarà difficile trovare una intesa. Kiev dovrà cedere alcune terre volute a tutti i costi del Cremlino. D’altronde una guerra finisce sempre così. Rinunce e traguardi, il bello e il brutto di uno scontro che deve aver termine.

È sul secondo, la sicurezza, che Zelensky chiede aiuto all’America e ai suoi amici di Bruxelles. Il leader ucraino teme il futuro, ecco perché chiede di poter far parte della Nato: per essere difeso un domani se la Russia tornerà ad invadere la sua Nazione. Il pericolo non si può scongiurare vista la spietatezza con cui si è comportato finora l’esercito russo.

Nelle pieghe di un rapporto complicato, ecco affacciarsi un’ ipotesi che potrebbe essere risolutiva: niente ingresso nella Nato (la Russia lo paventa perché avrebbe contro l’intero vecchio continente), ma un escamotage che potrebbe salvare gli uni e gli altri. No, alla richiesta ucraina, ma la possibilità di un intervento europeo nel caso di una nuova invasione comandata da Putin

In parole semplici: l’Europa, potrebbe intervenire con le sue forze anche se l’Ucraina non fosse ufficialmente un Paese riconosciuto dalla Nato. Con l’esercito si, con le truppe che potrebbero raggiungere Kiev per difendere i confini di quello Stato.

Sarà su questo punto che essenzialmente si giocheranno i colloqui di stasera alla Casa Bianca.

È chiaro che Trump dovrà smetterla di gridare e di fare poi una clamorosa marcia indietro. Dovrebbe mostrare al mondo di essere un presidente dai poteri forti che non si piega di fronte alle richieste eccessive del Cremlino.

Pensate: fra i vari punti dell’accordo voluto da Putin c’è anche l’obbligatorietà della lingua russa nelle scuole, oltre che negli uffici e nelle stanze che contano. Umiliante per un popolo che ha raggiunto la democrazia dopo decenni di dittatura e di imposizioni che nulla hanno a che fare con la libertà di espressione.

Come finirà? Si deve essere ottimisti o pessimisti? Difficile prevederlo: si potranno mostrare i muscoli, ma fino a che punto? Trump ci dovrà mettere del suo in difesa dell’Occidente, però anche l’Europa non dovrà fare passi indietro, cioè allontanarsi dalle posizioni atlantiche, le uniche che non si debbono mai dimenticare.

Lasciamo a casa i gufi che la pensano in maniera contraria mettendosi di traverso all’America. È una posizione che porterebbe solo guai e probabili gravissime conseguenze. Il governo italiano è sempre stato dalla

parte di chi ha fatto risorgere il Paese dopo i disastri della seconda guerra mondiale. Per quale ragione abbandonare questa strada?

Gli uomini che hanno i capelli bianchi e tanta esperienza desiderano la pace e un modo di vivere che non presenti ostacoli. Ad esempio: si è vecchi a 83 anni? I giovani la pensano così, però dovrebbero andare a trovare Lamberto Boranga, un portiere che ha difeso la porta della Fiorentina, del Brescia, del Cesena.

Oggi con l’età che ha (83 appunto) decide di tornare a giocare con una squadra umbra, la Trevana, che milita in prima divisione. “Mi sento un ragazzo adulto”, spiega orgogliosamente. “Sono un medico, ma nel mio DNA c’è il pallone”. Beato lui.

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Autore
Blitz

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