Fine vita, riparte l’iter della proposta di legge regionale in Liguria: “Rispetto per chi soffre”
- Postato il 14 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. È ripartito in commissione Sanità l’iter della proposta di legge regionale sul fine vita a firma di Gianni Pastorino, consigliere della Lista Orlando e rappresentante di Linea Condivisa. “Questa proposta nasce da una domanda di giustizia, di libertà e di rispetto per la dignità di chi soffre. È una risposta concreta a un’esigenza reale, che anche in Liguria non possiamo più fingere di ignorare”, commenta il promotore.
Scopo del testo è l‘attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019 sul suicidio medicalmente assistito. “La proposta, redatta in collaborazione con l’associazione Luca Coscioni, viene oggi ripresentata in seconda commissione consiliare dopo essere già stata depositata nella scorsa legislatura, ed è pensata per garantire un percorso chiaro, dignitoso e non discriminatorio per le persone affette da patologie irreversibili, fonte di sofferenze intollerabili, che chiedono di accedere alla morte volontaria assistita nel pieno rispetto della legge e del proprio diritto all’autodeterminazione”, spiega Pastorino
“Oggi, in Liguria, alcune persone hanno già fatto richiesta di accedere al suicidio medicalmente assistito: è nostro dovere istituzionale non lasciarle sole in un limbo burocratico e morale – continua Pastorino, primo firmatario della proposta -. La nostra proposta definisce tempi certi (20 giorni) e modalità precise, garantendo la verifica da parte del sistema sanitario regionale, come richiesto dalla Consulta, e tutelando i diritti sanciti dalla Costituzione”.
Tra i punti cardine della proposta, l’istituzione di commissioni mediche multidisciplinari permanenti nelle Asl, la gratuità delle prestazioni sanitarie connesse al percorso, la piena presa in carico da parte del sistema sanitario pubblico, comprese le fasi di verifica, somministrazione e accompagnamento.
“Non si tratta di ideologia ma di garantire a tutti e tutte, nei momenti più difficili, la possibilità di scegliere, in piena consapevolezza, il proprio percorso di cura e, se lo ritengono, il proprio congedo dalla vita – conclude Pastorino – Questa legge colma un vuoto, ridà senso alla parola ‘cura’ e mette finalmente al centro la persona”.
Nella scorsa legislatura erano arrivate significative aperture da parte di Giovanni Toti e diversi consiglieri di maggioranza. Il presidente Marco Bucci, invece, ha sorvolato: “Io direi che la legge serve a livello nazionale. Non penso che sia compito delle Regioni fare leggi di questo tipo perché sennò sarebbero una diversa dall’altra”.