Gaza, il veterano: “Quelli come me restano in guerra a vita nelle loro teste, nelle loro case, nelle loro famiglie. Il governo ci dia le cure mediche per prevenire i suicidi”
- Postato il 12 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Micha Katz è un ex ufficiale dell’Idf, 44 anni e 25 anni nell’esercito. È stato dispiegato in Cisgiordania, l’ultima volta nelle operazioni antiterrorismo nei campi profughi: “Ci tornerei domani”. Nato negli Stati Uniti adesso vive sulle colline vicino Gerusalemme è stato dispiegato fino a qualche mese fa in West bank, ma lui e i suoi amici preferiscono chiamarla Giudea e Samaria “perché le parole sono importanti”.
Dopo essere tornato dal servizio Katz si ritrova tutte le mattine con altri militari come lui, fra i 30 e i quarant’anni, qualcuno è stato anche a Gaza ma preferisce non parlare, davanti all’ingresso della Knesset. Chiediamo attenzione al caso dei soldati che tornano dal fronte, in 65 si sono uccisi, tutti noi non stiamo bene e vogliamo che la società lo capisca. Ma non abbiamo il Ptsd, non sappiamo quello che abbiamo”. Per questo stanno in una serie di tende, qualcuno ci dorme, l’accampamento più che militare sembra quello di un Rave, camice hawaiane e birre.
Alle loro spalle c’è la tenda del Forum dei familiari degli ortaggi “ma noi non c’entriamo niente con loro, è una battaglia diversa”. Questi ex soldati non vogliono la fine della guerra, sono convinti anzi che sia necessaria, che ne serva di più . “Il nostro ruolo è difendere il popolo ebraico da tutte le aggressioni. Agiamo a scopo difensivo, uccidere fa parte della difesa. La verità è che da queste parti c’è tanta gente che vuole morire. Se prendi ostaggi, muori. C’è anche nei film”. Cosa fanno in queste tende? Passano del tempo insieme, fanno dei video su TikTok per spiegare il loro punto di vista. Quelli che hanno lasciato l’esercito da più tempo accettano anche interviste sui media israeliani. Stanno davanti alla Knesset da mesi, con i familiari degli ostaggi dicono di non aver mai parlato.
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