Il caldo anomalo ha fatto seccare gli alpeggi torinesi: la preoccupazione di Coldiretti
- Postato il 14 agosto 2025
- Cronaca
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Coldiretti Torino ha lanciato l’allarme siccità per gli alpeggi torinesi. «Il caldo anomalo di inizio estate» – ha commentato in una nota il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – «ha sottratto riserve alimentari agli alpeggi che ora si trovano in difficoltà. Un problema che ripropone l’importanza di riaprire la fitta rete irrigua alpina, oggi completamente abbandonata, fatta di piccole canalizzazioni con le prese nei torrenti che un tempo irrigavano in modo capillare i pascoli».
A scarseggiare è l’erba in montagna, alimento base per le mucche. La situazione inizia a farsi critica: le erbe montane sono fiorite e poi maturate con troppo anticipo a causa del caldo, e ora – come vediamo dalle foto – sono già ingiallite. La previsione è che mancherà il pascolo di settembre per mancanza di rigenerazione.
Per Coldiretti, urgono politiche per l’agricoltura montana: «L’economia d’alpeggio vede una presenza importante di giovani che seguono le orme dei genitori nella passione dell’allevamento e del pascolo. Ma ricordiamo che la pastorizia montana ha bisogno di sostegni per non rischiare l’abbandono degli alpeggi. Non possiamo immaginare le conseguenze di un’eliminazione dei premi europei PAC che rischiano di essere cancellati dalla Commissione europea che cerca soldi per il riarmo. Ai margari [gli addetti all’allevamento del bestiame bovino e ovino in Piemonte, ndr] va affidata la manutenzione del territorio montano così come va promossa la filiera del latte con campagne di promozione sul valore nutrizionale delle proteine animali e dei prodotti ottenuti dal pascolo delle erbe di alta montagna. Inoltre va promosso il soggiorno in agriturismo d’alpeggio e l’acquisto dalla vendita diretta dai pastori. Ma in generale serve un’attenzione forte verso l’agricoltura alpina e promuovere le spinte all’innovazione. Se dovesse sparire alle nostre montagne rimarrebbero soltanto il dissesto, lo spopolamento, l’impoverimento economico».
Coldiretti ricorda come l’economia d’alpeggio rappresenti una quota importante dell’economia agricola del Torinese. Nelle valli pascolano oltre 35mila bovini, distribuiti in 420 alpeggi provenienti da 789 allevamenti di pianura. A questi si aggiungono gli oltre 44mila ovini e distribuiti in 200 alpeggi.
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