Il residence di Porto Pino non accetta israeliani, a meno che non dichiarino di ripudiare i crimini di Netanyahu

  • Postato il 5 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Il sito del residence Villa Ebner di Porto Pino, sulla spiaggia con le dune a una cinquantina di chilometri da Cagliari, manda subito due messaggi molto chiari: “Slava Ukraini” (gloria all’Ucraina) e Free Palestine (Palestina libera).

“Non ospiteremo più cittadini israeliani”

Per Gaza, però, l’avviso è molto più esplicito. “Non ospiteremo più cittadini israeliani a meno che non dichiarino apertamente di ripudiare i crimini commessi dal governo israeliano e dal suo esercito”.

cartello sulla spiaggia di chia
Il residence di Porto Pino non accetta israeliani, a meno che non dichiarino di ripudiare i crimini di Netanyahu (social)

Purtroppo è tutto vero, lo confermano all’ANSA dal residence: ora gli albergatori si ergono a giudici inflessibili del bene e del male, a confessori implacabili auto-nominati.

“Boicottare i responsabili diretti di quanto sta avvenendo a Gaza, e chi, in silenzio, ne avvalla l’operato, è una scelta che ci auguriamo venga condivisa da molti”.

“Avvallamenti morali”, dunque (chi scrive male, pensa male). Stupisce, e inorridisce, il salto qualitativo: oltre la palese discriminazione, la richiesta di pentimento, il lavacro pubblico, la somministrazione della penitenza.

“I criminali di guerra non sono benvenuti”

Stupisce, e inorridisce, che l’avviso campeggi ancora sul sito dell’albergo, come niente fosse. In Francia, il titolare di un resort che ha rifiutato l’ingresso a 150 bambini israeliani per motivi analoghi è stato arrestato con l’accusa di “rifiuto di fornire servizi o di condurre affari sulla base di discriminazione religiosa

Qualche settimana fa, in un’altra località a qualche chilometro da Porto Pino, a Chia, comune di Domus De Maria, era apparso un manifesto in spiaggia in inglese e in ebraico: “I criminali di guerra non sono benvenuti in Sardegna e possono essere perseguiti dalla legge”. Il manifesto era stato rimosso dalla polizia locale in quanto non autorizzato. La comunitá ebraica era subito insorta: “Frasi antisemite”.

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Blitz

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