In vacanza con i figli. Cinque giorni in Provenza tra arte, festival e tappe low cost

  • Postato il 6 agosto 2025
  • Di Panorama
  • 3 Visualizzazioni

Svelare il segreto di una vacanza di cinque giorni in Provenza con figli adolescenti felici di viaggiare con i propri genitori (senza spendere cifre esorbitanti) sembra un’impresa ardua, eppure è possibile. Basta trovare il giusto equilibrio nella scelta di esperienze autentiche e momenti di relax, tra il piacere di scoprire posti nuovi e il bisogno di sentirsi liberi. Con un po’ di organizzazione e qualche scelta strategica: alloggi accessibili, tappe intelligenti e ritmi sostenibili, si può vivere una vacanza indimenticabile senza stress e a costi ragionevoli. 

Partiamo da Marsiglia, dove si consiglia di prenotare un qualsiasi hotel della catena internazionale di fascia economica Ibis con camere essenziali e con colazione e Wi-Fi solitamente inclusi nel prezzo. Qui, il Mediterraneo è di un blu intenso e mentre il maestrale porta l’odore del sale fino ai caffè allineati sul porto vecchio, poco distante c’è un ingresso sotterraneo che accompagna alle meravigliose Grotte Cosquer. E’ qui che il mare ha preservato un tesoro che racconta di pitture risalenti a 27.000 anni fa che ritraggono cavalli, foche e mani impresse nella roccia. 

Lasciata Marsiglia si apre un itinerario che conduce ai due festival culturali tra più importanti d’ Europa: il Festival di Avignone, tempio internazionale del teatro, e Rencontres de la Photographie di Arles, vetrina mondiale della fotografia. Arrivati in treno ad Avignone, si suggerisce di soggiornare in battello sul Rodano, prenotando le stanze superiori, dunque quelle con affaccio sul fiume, del ”Bateau Hotel à quai Le Chardonnay”. Oltre ad avere un ottimo vantaggio economico, sarà possibile respirare l’aria del grande evento dedicato allo spettacolo: in genere, nei mesi estivi, specie a luglio,il battello è frequentato da artisti che, insieme alla dolcezza di Suad, vi accompagneranno per tutta la vostra permanenza. 

In vacanza con i figli. Cinque giorni in Provenza tra arte, festival e tappe low cost

Avignone è cinta da mura medievali perfettamente conservate ed è custode di uno dei complessi gotici più imponenti d’Europa: il Palazzo dei Papi, testimonianza del periodo in cui, nel XIV secolo, la città fu sede della cristianità. A luglio, la città cambia volto, diventa multietnica e piena di artisti e creatori in cerca di fortuna. A tutte le ore si sente la vitalità del Festival di Avignone, che in questa 79°edizione ha visto arrivare nella Cout d’honneur del Palazzo dei Papi le coreografie visionarie e i testi potenti dell’artista capoverdiana, Marlene Monteiro Freites, che ha aperto l’evento con NOT, una creazione ispirata a Le Mille e una Notte. E mentre la presenza di Freitas ha unito tradizione orale e danza contemporanea, nello spazio intimo del Gymnase du lycée Aubanel, il giovane regista albanese – greco, Mario Banushi, ha presentato MAMI, ovvero una meditazione visiva sul tema della maternità in cui il regista continua a portare in giro per il mondo la propria esperienza di figlio cresciuto tra figure materne diverse (nonna, madre, zie), esplorando il senso di cura reciproca, l’eredità affettiva e l’enigma del dono e del nutrimento.   

Lasciando il fervore teatrale di Avignone, si va verso sud-ovest, lungo il Rodano fino ad arrivare ad Arles, universalmente riconosciuta come capitale mondiale della fotografia, dove da 56 anni si svolge il Festival Rencontres de la Photographie. 

Arles è incantevole e, oltre alla fotografia, racconta 2000 anni di storia con il suo Anfiteatro romano, costruito alla fine del I secolo, sul modello del Colosseo di Roma. A testimoniare lo sviluppo della magnifica cittadina c’è anche il prestigioso complesso episcopale del Chiostro di Sanit-Trophine, senza dimenticare le Terme di Costantino: uno degli edifici pubblici più frequentati dai romani e risalenti al IV secolo quando l’imperatore Costantino dedicava molto tempo alla cittadina. Gli amanti della pittura possono seguire le tracce di Van Gogh: qui nacque e dipinse alcune delle sue opere più celebri come il Caffè di Notte oppure il Ponte di Langlois.

Tra i vicoli di Arles, anche quest’anno, dal 7 luglio al 5 ottobre si tiene del Festival della Fotografia che, in questa edizione 2025, mette al centro opere che interrogano potere, memoria e identità. Tra le esposizioni principali da visitare, si consiglia “On Country Photography from Australia”, curato da PHOTO Australia, in cui sono presentate oltre 200 opere di fotografi aborigeni e non, che esplorano il rapporto ancestrale con la terra e l’identità culturale. C’è poi un focus sul Giappone con Kikuji Kawada, artista giapponese di 92 anni, noto per la serie The Map dedicata a Hiroshima e Nagasaki. Infine, tra le principali esposizioni, c’è un omaggio a Yves Saint Lauren, presentato attraverso fotografie di leggende come Irving Penn, Annie Leibovitz e Guy Bourdin che raccontano il legame tra moda e immagine visiva. Il Festival di Arles si articola poi in 46 mostre organizzate in posti come ex-capannoni, cappelle medievali e cortili segreti. Una delle esposizioni fotografiche più apprezzate è quella dedicata alla fotografa italiana Letizia Battaglia (1935-2022) con oltre 100 pezzi esposti tra scatti e ritagli di giornali, libri e materiale editoriale tratti dall’archivio della più importante fotoreporter del Novecento. La mostra evidenzia il lavoro realizzato dalla Battaglia tra gli anni ’70 e ’80 a Palermo. Un’immagine iconica, inserita nell’esposizione intitolata Always in Search of Life, mostra il corpo esamine di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia, ucciso dalla Mafia il 6 gennaio 1980 a Palermo.La Battaglia documenta la tragedia familiare dei Mattarella insieme alla violenza mafiosa subita all’interno dell’automobile dove avvenne l’omicidio.  

Arles continua a vivere di fotografia anche quando le luci della rassegna si abbassano: piccole gallerie restano aperte tutto l’anno e spazi indipendenti ospitano progetti sperimentali. 

Un magnifico mosaico di epoche diverse accompagna un viaggio in Provenza. In questi luoghi l’arte e la storia sono inebrianti e le esperienze che si fanno viaggiando in famiglia sono intense e indimenticabili. Cinque giorni insieme è il tempo giusto per entrare nel respiro antico delle grotte di Cosquer a Marsiglia, per camminare lungo le mura di cinta di Avignone oppure per approdare ad Arles, dove il Rodano si colora di una luce straordinaria. 

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti