Intercettato il primo sottomarino drone dei narcos. Guidato via satellite, trasportava una tonnellata di cocaina

  • Postato il 3 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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In Colombia, le autorità militari hanno compiuto una scoperta che potrebbe segnare una svolta nella lotta al narcotraffico. Su una spiaggia nella regione caraibica di Santa Marta, è stato individuato un drone semi-sottomarino, progettato per trasportare oltre una tonnellata di cocaina. L’elemento più sorprendente? Era guidato da un sistema satellitare Starlink, la rete spaziale sviluppata da SpaceX. Secondo gli investigatori, si tratta del primo veicolo del genere intercettato nel Paese: una vera e propria evoluzione dei narco-sommergibili già noti alle forze dell’ordine internazionali.

Il mezzo, forse ancora in fase di test, sembrava destinato a viaggi transoceanici verso gli Stati Uniti, sfruttando la sua invisibilità e autonomia. Grazie alla connessione satellitare, avrebbe potuto essere controllato a distanza, eludendo la necessità di un equipaggio umano.

Dal narco-sub al drone: l’evoluzione tecnologica del crimine

I narco-sub, imbarcazioni a basso profilo usate fin dagli anni ’90, potevano trasportare fino a 4 tonnellate di droga, ma richiedevano un equipaggio e una logistica complessa. Il nuovo drone marino automatizzato invece è più piccolo, più discreto e potenzialmente meno rischioso per chi lo impiega.

Anche se la sua capacità è minore, la flessibilità operativa lo rende un mezzo ideale per rotte ad alto rischio. Il passaggio al controllo remoto rappresenta una svolta: si riduce il bisogno di manodopera, si abbassa la possibilità di intercettazione e si amplia il raggio d’azione.

Le rotte del narcotraffico si sono nel tempo allargate anche verso l’Europa, in particolare la Spagna, dove già in passato sono stati sequestrati simili natanti. Ma il drone colombiano introduce un nuovo livello di autonomia e sofisticazione mai visto prima.

Tecnici stranieri e supporto high-tech al narcotraffico

Gli investigatori colombiani sospettano che dietro a questa sofisticazione si celi il supporto di tecnici stranieri, probabilmente ingaggiati dai cartelli per installare e gestire la tecnologia satellitare. Un sospetto fondato, considerando che in Messico i narcos hanno già costruito reti radio autonome con l’aiuto di specialisti internazionali.

 

 

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Blitz

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