Juventus: Comolli e la scelta dell’allenatore, il retroscena sulla postilla nel contratto
- Postato il 15 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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La prima uscita pubblica di Damien Comolli come nuovo amministratore delegato della Juventus ha rivelato la portata della rivoluzione che intende portare a Torino. Ospite di Hudl Performance Insights 2025, il dirigente ha illustrato una visione basata su dati, cultura societaria e rigore metodologico. Le sue parole tracciano una linea netta tra passato e futuro del club. E anticipano cambiamenti profondi, soprattutto nel rapporto con l’allenatore.
- Comolli e il metodo: così si sceglie l’allenatore
- Cultura del club e uso dei dati: la nuova identità della Juventus
- Leadership, innovazione e futuro: la visione del nuovo ad
Comolli e il metodo: così si sceglie l’allenatore
Durante la conferenza di Londra, Comolli ha spiegato come il rapporto con il tecnico inizi già dal colloquio con regole chiare e inderogabili. L’idea è che l’allenatore abbracci totalmente processi basati sui dati, dalla scelta dei giocatori alla prevenzione degli infortuni. Per questo oggi inserisce nei contratti le frasi pronunciate dai tecnici in fase di candidatura, come impegno formale. Un modo per evitare cambi di rotta e garantire coerenza con la filosofia societaria.
Cultura del club e uso dei dati: la nuova identità della Juventus
Comolli ha ribadito che una società vincente nasce da una cultura forte, costruita dal basso e condivisa da tutti. Per il dirigente francese, voluto fortemente da un John Elkann che ha recentemente ribadito il proprio impegno con la Juventus, il 30% del lavoro riguarda proprio la definizione di valori e identità interna, fondamentali quanto i risultati sportivi. I dati diventano il filo conduttore che lega management, staff e giocatori, richiedendo un linguaggio comune e grande apertura mentale. Solo con questa continuità, sostiene, un club può davvero evolvere.
Leadership, innovazione e futuro: la visione del nuovo ad
Il dirigente francese ha raccontato un approccio alla leadership basato sull’autenticità, sull’umiltà e sulla ricerca costante di nuove idee. Per questo studia continuamente per non essere superato dall’industria e pretende che il suo gruppo lo corregga quando si discosta dai valori del club. Guardando al futuro, considera decisivo un uso ancora più sofisticato dei dati, soprattutto nel settore giovanile e nelle relazioni tra giocatori in campo. Un’evoluzione che, secondo l’amministratore delegato della Juventus, cambierà profondamente il calcio. Intanto è sul campo che i bianconeri di Spalletti dovranno provare a risalire la china. Possibilmente in modo veloce.