La piemontese Arduino è stata acquisita da Qualcomm una delle maggiori aziende higtech al mondo
- Postato il 7 ottobre 2025
- Economia
- Di Quotidiano Piemontese
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Qualcomm Technologies ha annunciato oggi di aver raggiunto un accordo per l’acquisizione di Arduino, azienda leader nel campo dell’hardware e del software open-source con sede a Torino.
L’accordo punta a unire la potenza dei chip Qualcomm con la semplicità e la flessibilità di Arduino, mantenendo però intatta la filosofia open-source e l’indipendenza del marchio.
I termini della collaborazione sono stati presentati in un evento online
Da semplice progetto universitario, Arduino è cresciuto fino a diventare una piattaforma globale capace di connettere studenti, designer, ingegneri, artisti e imprese, rendendo l’elettronica accessibile a tutti.
Arduino nasce nel 2005 all’interno dell’Interaction Design Institute Ivrea, dove un gruppo di docenti e ricercatori — tra cui Massimo Banzi, David Cuartielles, Tom Igoe, Gianluca Martino e David Mellis — cercava un modo per insegnare elettronica e programmazione a studenti di design, senza richiedere competenze ingegneristiche avanzate. L’idea era semplice ma rivoluzionaria: creare una scheda elettronica a basso costo, facile da usare e programmare, basata su codice open-source e compatibile con un linguaggio intuitivo.
La forza di Arduino è sempre stata la comunità. Milioni di utenti hanno condiviso progetti, codici e tutorial online, creando un ecosistema di conoscenza libera che ha reso possibile l’innovazione “dal basso”.
Con Arduino si sono costruiti robot, stampanti 3D, droni, impianti di domotica, strumenti musicali e persino installazioni artistiche interattive.
Oggi Arduino è un marchio internazionale con sedi in Italia e negli Stati Uniti, oltre 33 milioni di utenti attivi e una gamma di prodotti che va dalle schede base alle piattaforme per l’Internet of Things (IoT) e l’intelligenza artificiale.
Qualcomm è una delle aziende più influenti, nella trasformazione tecnologica globale. Dalla nascita del 3G fino all’intelligenza artificiale applicata ai dispositivi mobili, la multinazionale californiana ha plasmato il modo in cui il mondo si connette, comunica e calcola.
Fondata nel 1985 a San Diego, Qualcomm, acronimo di Quality Communications, nasce come società di ricerca nel campo delle telecomunicazioni. Il suo nome diventa presto sinonimo di innovazione grazie all’introduzione del CDMA, lo standard che ha rivoluzionato la telefonia mobile permettendo la trasmissione simultanea di più segnali sullo stesso canale radio. Da lì in poi, Qualcomm ha guidato ogni nuova generazione di reti: 3G, 4G, 5G, e oggi lavora già sulla prossima frontiera, il 6G.
Negli ultimi anni Qualcomm ha spostato sempre più il baricentro verso i processori e le piattaforme di intelligenza artificiale, diventando un punto di riferimento per smartphone, automobili, dispositivi indossabili, robotica e Internet of Things. La linea di chip Snapdragon è oggi una delle più diffuse al mondo, alimentando miliardi di dispositivi come gli smartphone
Con l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa, Qualcomm punta a portare l’elaborazione direttamente “a bordo” dei dispositivi, senza passare dal cloud. È la logica dell’AI on-device: elaborare immagini, voce e linguaggio in tempo reale, proteggendo al tempo stesso la privacy e riducendo i tempi di latenza.
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