Le strade dell’antica Roma tornano a vivere: la nuova mappa svela meraviglie perdute
- Postato il 9 novembre 2025
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- Di SiViaggia.it
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C’è un filo invisibile che unisce Roma al resto d’Europa, tracciato pietra dopo pietra più di duemila anni fa. Dicono che tutte le strade portino a Roma e ora possiamo vederlo davvero: una nuova mappa digitale mostra come l’Impero Romano fosse attraversato da un reticolo di vie che collegavano città, porti e province dal cuore dell’Italia fino all’Egitto e alla Britannia.
Migliaia di chilometri di strade, che creano un reticolo incredibile di connessioni in tutta Europa (e oltre), finalmente è stato mappato da un team di ricercatori internazionali: hanno creato una mappa interattiva consultabile online che riporta dettagliatamente tutti i percorsi delle strade romane, dalle più celebri a quelle che il tempo ha cancellato fisicamente, ma non nella memoria.
La straordinaria mappa delle antiche strade romane
L’antico sistema stradale romano, fondamentale e rivoluzionario all’epoca per il movimento di persone, merci e idee, è sempre stato mappato in modo incompleto e scarsamente integrato tra le fonti.
A cambiare tutto è stato un gruppo di ricercatori che ha recentemente pubblicato lo studio “Itiner-e: A high-resolution dataset of roads of the Roman Empire” sulla rivista Scientific Data: una banca dati open access delle strade romane è stata resa disponibile sul web a tutti coloro che vogliono immergersi nella storia dell’Impero Romano.

Ben 300.000 km di percorsi stradali risalenti al 150 d.C., che si snodano tra Europa, Nord Africa, Vicino Oriente, Asia Minore e Grecia, sono stati identificati e inseriti nella mappa interattiva Itiner-e, comodamente consultabile accedendo al sito ufficiale Itiner-e.org.
Come è stato possibile? Incrociando numerosi documenti storici (come reperti rinvenuti durante gli scavi o nei registri di viaggio), immagini satellitari, fotografie di aeree storiche e altri dati. Oltre alle strade più celebri, che costituiscono il 34,58% del totale, sono emerse tantissime altre strade secondarie (il 65,42%), anche se la loro ubicazione esatta in molti casi è incerta.
Hanno persino scoperto strade attualmente nascoste sotto i laghi delle dighe, utilizzando immagini satellitari storiche che rivelano l’aspetto un tempo dell’area, come ha affermato Tom Brughmans, coautore dello studio e professore associato di archeologia classica presso l’Università di Aarhus in Danimarca: “Conosciamo centinaia di migliaia di luoghi antichi, come città e ville, dove i Romani vivevano e lavoravano. Ma le strade sono lunghe linee che tagliano il paesaggio e sono difficili da scavare nella loro interezza”.
Perché è una mappa rivoluzionaria
La nuova mappa digitale Itiner-e offre una visione inedita delle strade che collegavano città, porti e province di un territorio vastissimo. Secondo gli esperti, questo strumento potrà aiutare le future ricerche sulla mobilità, le migrazioni e persino sulla diffusione delle malattie, rivelando quanto la connettività fosse già allora una forza capace di modellare la storia.
Chi viveva nell’Impero si spostava in molti modi: a cavallo, su carri, con muli o, nelle zone desertiche, con i cammelli. Con un clic, oggi, si può esplorare l’antica Via Appia (Patrimonio UNESCO), seguire la Salaria fino all’Adriatico o scoprire percorsi oggi scomparsi. Antiche rotte che raccontano la quotidianità di un popolo in continuo movimento e la straordinaria efficienza logistica di Roma.
Guardando al futuro
La mappa, spiegano i ricercatori Tom Brughmans e Pau de Soto (professore presso il Dipartimento di Storia Antica e Medievale all’Università Autonoma di Barcellona), è in continua evoluzione: presto includerà collegamenti marittimi e fluviali per rappresentare l’intera rete di comunicazione dell’Impero.
“L’Impero Romano fu il primo esempio di unità politica ed economica su scala continentale”, sottolineano gli studiosi, ricordando che le sue infrastrutture non ebbero paragoni fino alla rivoluzione industriale. Eppure, ad oggi, conosciamo con certezza solo il 3% delle antiche strade. Un dato che invita a continuare la ricerca e che dimostra come, dopotutto, tutte le strade portino ancora a Roma, trasformando la storia in un itinerario da percorrere, anche solo con la mente.