Leone XIV si erge a paladino del sesso coniugale: la difesa del matrimonio nella nota «Una caro. Elogio della monogamia»
- Postato il 26 novembre 2025
- Di Panorama
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Si dice che il XXI secolo sia il secolo delle separazioni e dei divorzi. Si dice che l’epoca dei matrimoni sia morta e sepolta. Leone XIV ha deciso dunque di pubblicare la nota “controcorrente” Una caro (Una sola carne). Elogio della monogamia in difesa dell’unione coniugale. Il documento elogia il matrimonio come unione esclusiva e appartenenza reciproca. è stato presentato il 25 novembre in Vaticano dal prefetto cardinale Victor Manuel Fernandez, da Monsignor Armando Matteo, segretario per la Sezione dottrinale del dicastero per la Dottrina della fede, e dalla docente di teologia presso la Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale, Giuseppina De Simone.
Monogamia vs poliamore
La nota si concentra soprattutto sull’unità del matrimonio, ovvero “l’unione unica ed esclusiva tra una sola donna e un solo uomo o, in altre parole, come l’appartenenza reciproca dei due, che non può essere condivisa con altri”. Il documento nasce in realtà già nel 2014 (Era Bergoglio), quando si discuteva delle richieste dei padri africani sulla poligamia e “sulla constatazione che diverse forme pubbliche di unione non monogama – a volte chiamate «poliamore» – stanno crescendo in Occidente”. Leone XIV promuove invece la monogamia, in quanto “la questione è intimamente legata al fine unitivo della sessualità, che non si riduce a garantire la procreazione, ma aiuta l’arricchimento e il rafforzamento dell’unione unica ed esclusiva e del sentimento di appartenenza reciproca”.
Una sessualità procreativa
Il cristianesimo promuove una forma di sessualità unitiva e procreativa, come sostenne anche Paolo VI nell’enciclica Humanae vitae del 1968. Una caro precisa infatti che “Dio stesso ha creato la sessualità, che è un regalo meraviglioso”. Già San Tommaso d’Aquino insegnava che “la natura ha legato il piacere alle funzioni necessarie per la vita dell’uomo. Chi trascurasse ciò che è necessario per la conservazione della natura, commetterebbe peccato, violando così l’ordine naturale”. Altro che castità e innocenza, la Chiesa invita a fare sesso, eccome: “La sessualità come azione di tutto l’essere umano, nella sua corporeità e interiorità, grazie anche al potere trasfigurante della carità, significa che essa non è vissuta passivamente, come un semplice lasciarsi trasportare dagli impulsi, ma come l’azione della persona che sceglie di unirsi pienamente all’altro”:
La difesa dell’unione fra uomo e donna
Il documento pontificio è anche molto ricco di riferimenti a teologi cristiani, papi e poeti. Cita ad esempio la filosofa e teologa belga Alice von Hildebrand, moglie di Dietrich, la quale sosteneva che “la realizzazione piena dell’umanità si può raggiungere solo nell’unione tra uomo e donna, la «divina invenzione»: non solo Lui (Dio) ha fatto l’uomo composto di anima e corpo – una realtà spirituale e una materiale – ma, oltre a ciò, per coronare questa complessità, «maschio e femmina li ha creati». Chiaramente, la pienezza della natura umana si trova nell’unione perfetta tra uomo e donna”.
Una pienezza che si raggiunge proprio nel matrimonio dunque, nell’unione tra coniugi, poiché, come si legge nella nota, “è un’unione tra due persone che hanno esattamente la stessa dignità e gli stessi diritti, […] esige quell’esclusività che impedisce all’altro di essere relativizzato nel suo valore unico e di essere usato solo come mezzo tra gli altri per soddisfare dei bisogni. Questa è la verità della monogamia che la Chiesa legge nella Scrittura, quando afferma che da due diventano «una sola carne»”.
L’Era di Leone XIV
Il Papa ha dimostrato di avere idee molto chiare sulla visione cristiana del matrimonio e del sesso coniugale. Una visione tradizionale e conservatrice, fedele a quella della Chiesa nei secoli. Leone XIV ha appena cominciato a tracciare le linee del suo magistero, e a breve rinnoverà anche il dicastero per la Dottrina della fede. Monsignor Arnaldo Matteo (uno dei promotori del documento Una caro), ha infatti annunciato la chiusura del mandato ricevuto da Bergoglio nel 2023. Il segretario del dicastero per la Dottrina della fede ha dichiarato: “Ora abbiamo finito con ciò che ci aveva chiesto Francesco. […] Si conclude il lavoro del pontificato precedente“. A gennaio 2026, il nuovo Papa fornirà le sue nuove linee guida per il dicastero, quelle che indicheranno la strada da seguire per i prossimi testi dottrinali. L’Era di Leone XIV è appena iniziata.