Messina e lo Stretto: nuove rotte per il futuro portuale
- Postato il 26 novembre 2025
- Politica
- Di Paese Italia Press
- 3 Visualizzazioni
A cura di Domenico Interdonato
Intervista all’avvocato messinese Francesco Rizzo, esperto di diritto marittimo e da un mese alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto (AdSP), che comprende i porti di Messina, Milazzo, Giammoro, Tremestieri, Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Saline. Una realtà strategica, nata per favorire lo sviluppo delle aree portuali coinvolte e delle comunità che le sostengono.
È la prima volta che un messinese viene designato dal Governo per guidare una delle più importanti AdSP d’Italia. Lo abbiamo incontrato per conoscere la visione e le prospettive della struttura che sta dirigendo. Abbiamo concentrato l’intervista in sei domande, utili a delineare l’attuale realtà economica e le potenzialità di crescita del sistema.
Presidente Rizzo, come si trova alla guida dell’AdSP dello Stretto?
«Intanto grazie per il vostro importante supporto mediatico. Devo dire che mi trovo bene: ho trovato un ambiente favorevole e propositivo. Ho sempre cercato di operare al servizio della mia città, oggi lavoro guardando allo Stretto in una dimensione più ampia. Sto mettendo a sistema la mia esperienza per dare maggiore impulso alle iniziative economiche che ruotano attorno ai porti amministrati.»
Su quali porti state puntando maggiormente?
«Stiamo puntando in particolare sul pontile di Giammoro e su Saline, perché le aree retroportuali consentono di operare su ampi spazi destinabili alla movimentazione dei container, anche in vista dell’avvio dei lavori del ponte e di altre iniziative.»

Il porto di Messina è destinato a potenziarsi?
«A Messina stiamo lavorando al progetto di elettrificazione delle banchine, finanziato con il PNRR, per fornire energia alle navi in sosta e consentire lo spegnimento dei motori, riducendo così l’inquinamento. I porti di Messina e La Spezia sono i primi in Italia a investire in questa direzione, vista la vicinanza ai centri urbani.
Stiamo vigilando sul completamento delle cinque invasature di Tremestieri e valutando l’allargamento della circoscrizione portuale oltre il torrente Annunziata, fino alle Case Basse di Paradiso.
A gennaio 2026 inizieranno i lavori, in sinergia con MSC, per la realizzazione del terminal crocieristico, in considerazione della forte crescita del settore: oggi siamo il 7° porto in Italia e il 18° in Europa per traffico crocieristico.
Infine, contiamo di riaprire alla città l’area fieristica, realizzando con il Comune di Messina il grande lungomare. Ci sono ancora aspetti da definire, ma l’ottimo dialogo con l’amministrazione ci fa sperare in un completamento rapido.»
Ha trovato una situazione ottimale a livello di organizzazione interna?
«Sì, ho trovato diversi progetti avviati e molti cantieri già aperti. La situazione economica è florida, grazie agli ottimi introiti derivanti dalle concessioni. Esistono però delle criticità legate al personale: l’AdSP dello Stretto ha una carenza di organico sulla quale dovremo intervenire in autonomia, per garantire le migliori condizioni operative.»
Ci sono prospettive per il recupero della cittadella fortificata?
«Sono previsti vari interventi, a partire dalla nuova sede dell’AdSP dello Stretto, che sorgerà nell’area della Falce e che necessita di un’urgente bonifica.»
Da messinese, quale obiettivo vuole promettere per primo?
«Ai messinesi prometto di riaprire al più presto l’affaccio a mare dell’area ex Fiera. Poi seguiranno altre iniziative, sulle quali garantisco il mio massimo impegno.
@Riproduzione riservata
….

L'articolo Messina e lo Stretto: nuove rotte per il futuro portuale proviene da Paese Italia Press.