Millennium, Nicolò sapeva un anno prima dell’operazione Rinascita

  • Postato il 23 maggio 2025
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Millennium, Nicolò sapeva un anno prima dell’operazione Rinascita

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Dalle intercettazioni dell’inchiesta Millennium emerge che Nicolò (FI) sapeva dell’operazione Rinascita su massoneria e politica: «Saranno 350 arresti, riguarderanno politica e massoneria»


REGGIO CALABRIA – L’ex consigliere regionale di FI Alessandro Nicolò sapeva quasi un anno prima della maxi operazione Rinascita Scott. Gli inquirenti che hanno condotto il blitz Millennium, con cui sono state disarticolate cosche di ‘ndrangheta della Piana e della Locride, ne sono quasi certi. E ritengono che il politico avesse intrecciato «relazioni qualificate da cui poter apprendere notizie riservate». Uno scenario analogo a quello che si sarebbe delineato dopo undici mesi, a Nicolò, indagato a piede libero nell’ambito della nuova maxi inchiesta della Dda di Reggio Calabria, il primo gennaio 2019 era già chiaro. A colloquio col coindagato Vincenzo Giglio e con una persona ormai deceduta, Nicolò parlava di una grossa operazione di polizia giudiziaria che avrebbe portato all’arresto di circa 350 persone.

MILLENNIUM E RINASCITA: «SARANNO 350 ARRESTI»

Un’inchiesta «di Gratteri», allora capo della Dda di Catanzaro, in cui sarebbero stati coinvolti anche politici, grembiuli, magistrati, politici, funzionari pubblici oltre a boss e gregari. «Saranno 350 tra Cosenza, Reggio Calabria, Lamezia Terme, questa di Gratteri sulla pubblica amministrazione… massoneria e politica. La politica, dice, che in larga parte è su Cosenza… ci sono magistrati». Nicolò aggiungeva che il focus dell’indagine era su Cosenza, mentre sulla provincia di Reggio Calabria vi era un filone secondario. A Reggio, in particolare, il filone d’inchiesta sarebbe stato “marginale” perché «la maggior parte sono andati in Gotha».

POLITICA E MASSONERIA

Perfettamente in sintonia con Nicolò, Giglio concordava di agire con prudenza. «Periodo critico, bisogna stare sottacqua, stare calmi, stare sereni, senza fare bordello». Ma poi contribuiva a spargere la voce anche lui, sempre parlando al telefono. «Siccome c’è una grossa operazione di arresti, tra dirigenti regionali, politici, massoneria, una cosa pesante…».

LEGGI ANCHE: ‘Ndrangheta, maxi blitz a Reggio Calabria, 97 arresti: coinvolti anche esponenti politici regionali

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