Munizioni e kalashnikov: la Russia apre impianti in Venezuela. Avanza la loro collaborazione militare
- Postato il 26 luglio 2025
- Mondo
- Di Il Fatto Quotidiano
- 2 Visualizzazioni
.png)
Una fabbrica per la produzione di munizioni per Kalashnikov, che a breve metterà sul mercato anche gli Ak-47, nonostante le sanzioni che gravano su entrambi i Paesi. Ad aprire l’impianto in Venezuela è la Russia, ed esattamente l’agglomerato industriale russo Rostec State Corporation. La fabbrica ha sede nella città di Maracay, nello Stato di Aragua, e secondo il direttore esecutivo di Rostec Oleg Yevtushenko, vanta già “quattro linee di assemblaggio, di cui due producono cartucce di acciaio mentre altre due cartucce traccianti e a salve”. Per Yevtushenko si tratta di “un passo importante nello sviluppo della cooperazione tecnologica” insieme a Caracas, “partner chiave in America Latina” e l’impianto “produrrà circa 70 milioni di cartucce e aumenterà significativamente il potenziale difensivo del Paese”, dotando quest’ultimo di “munizioni di produzione nazionale”. Se il primo stabilimento si occuperà di munizioni, Rostec ha annunciato che a breve saranno prodotti anche kalashnikov in “altri impianti” che serviranno a “garantire un ciclo completo di produzione” volto a soddisfare la domanda interna di esercito, polizia e altri corpi di sicurezza dello Stato. Il complesso prevede anche strutture sussidiarie come depositi e poligoni di tiro.
La collaborazione militare tra Mosca e Caracas – Secondo quanto emerso, la fabbrica è stata inaugurata in una cerimonia in cui erano presenti il viceministro della Difesa venezuelano Henry Rodríguez e il ministro dell’Industria e della Produzione Alex Saab. Tuttavia il Palazzo di Miraflores non ha ancora rilasciato dichiarazioni sull’atto inaugurale della fabbrica targata Mosca. Rostec ha ribadito il contributo offerto ai corpi di sicurezza di Caracas anche in materia di addestramento, utile a contrastare “il narcotraffico e la criminalità“. Le Forze armate venezuelane fanno uso di equipaggiamento militare russo almeno dal 2006, tra cui aerei caccia Sukhoi Su-30Mk2, elicotteri di trasporto e attacco, veicoli blindati e altro. È dai primi anni duemila che Mosca e Caracas collaborano in ambito militare, con i primi accordi che dal valore di oltre 4 miliardi di euro in acquisti da parte venezuelana. L’intesa è stata poi rafforzata alla vigilia del 9 maggio, con l’accordo decennale di Associazione e cooperazione strategica sottoscritto dai presidenti Vladimir Putin e Nicolas Maduro a Mosca.
Gli ostacoli delle sanzioni nella realizzazione del progetto – La costruzione della fabbrica ha contato sul contributo della statale russa Rosoboronexport, diramazione della Rostec cui è affidato l’export-import di merci, servizi e tecnologie sia in ambito civile che militare. L’inaugurazione dell’impianto “è stata la più grande sfida per Rosoboronexport a causa delle sanzioni che gravano su entrambi i Paesi”, ha commentato il Ceo della corporazione, Alexander Mikheyev. “Malgrado le oggettive restrizioni, insieme a Rostec abbiamo realizzato un progetto infrastrutturale alquanto complicato e abbiamo dimostrato al mondo di essere sempre adempienti con i nostri partner“. Le sanzioni non incutono più paura, ma la Rostec le ha persino rivalutate. “Ci hanno reso più creativi e veloci”, aveva detto qualche mese fa il ceo di Rostec Sergej Chemezov in un’intervista rilasciata alla rivista Expert, che rimane scettico all’eventuale sospensione delle misure anti-Mosca: “Se ne parla molto, ma non si vede ancora nulla di concreto”. L’inaugurazione del complesso è slittata di almeno sei anni per effetto delle sanzioni Usa e Ue. In un primo momento il ministro della Difesa venezuelano, Vladimir Padrino López, aveva annunciato l’apertura della fabbrica nel 2019. Poi il completamento del progetto era slittato al 2020 e 2021, secondo l’agenzia Sputnik, causa ritardi in alcune fasi. Ulteriori aggiornamenti erano giunti a fine 2024, quando il capo del Servizio di cooperazione tecnica militare russo, Dmitry Shugayev, ha annunciato che, nonostante le “difficoltà che hanno influito negativamente sulla logistica”, causa sanzioni, i lavori procedevano “secondo i piani”.
L'articolo Munizioni e kalashnikov: la Russia apre impianti in Venezuela. Avanza la loro collaborazione militare proviene da Il Fatto Quotidiano.