Musetti sfida Djokovic per "battere" anche il sistema ATP: dov'è finito il rispetto per pubblico e giocatori?

  • Postato il 7 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Caro Lorenzo, batti Djokovic e facci un favore. A noi tutti, non solo a te stesso: perché questo tennis che corre troppo veloce, con un calendario talmente intasato da consentire addirittura di decidere una qualificazione al torneo che racchiude i migliori 8 giocatori dell’anno a meno di 24 ore dall’inizio del torneo stesso, merita almeno di essere trattato come si deve. Appunto, con il massimo “disprezzo” possibile. Perché c’è chi è pronto a scommettere che tanto alla fine Nole a Torino non verrà, perché dovrebbe fare le valigie di corsa, salire su un aereo sfrecciando nel traffico di Atene e poi presentarsi in campo alla Inalpi Arena senza aver neppure provato la superficie, come un novellino qualunque.

L’assurdo regolamento che a 24 ore dal torneo non offre certezze

Caro Lorenzo, battendo Djokovic metteresti il dito nella piaga e dimostreresti una volta di più che chi fa i calendari non ha minimamente idea di cosa sia diventato il tennis. Un carrozzone infernale, dove gli infortuni vanno per la maggiore e dove nessuno bada alle necessità di chi si sobbarca intere settimane (o mesi) lontano dai propri affetti, pur di garantire credibilità al sistema. E non avrà mai ragione chi dice che questi ragazzi dovrebbero starsene in silenzio, solo perché vedono il conto in banca ingrassare di settimana in settimana: i soldi nella vita non sono tutto, e dopotutto basterebbe armonizzare meglio gli appuntamenti ed evitare di spremere fino al midollo i tennisti stessi per avere regole più eque e comportamenti degni di tale grandezza.

Perché sentire Djokovic a meno di due giorni dal via delle Finals affermare che “vedremo se andrò, deciderò dopo la finale è un insulto a chi ha investito soldi, tempo e denaro, magari sobbarcandosi ore di viaggio e pure straordinari pur di godersi uno spettacolo del quale ancora però non conoscono gli attori.

E l’ATP in tutto questo cosa fa? Anziché evitare di prendere il toro per le corna, magari obbligando i giocatori a rendere conto a pubblico e sponsor della loro presenza con un minimo “decente” di preavviso, ci mette più tornei sopra, visto che tra due anni si andrà anche in Arabia, a febbraio, mettendo un altro Masters 1000 a calendario. A dimostrazione che chi sta dentro le stanze dei bottoni, a parte contare i soldi (tanti), non sa fare molto altro.

Musetti, ma anche Auger-Aliassime. E quella foto ufficiale a 6…

Quindi caro Lorenzo, oggi vinci per te stesso, per coronare un inseguimento infinito e snervante (da sogno a incubo, come hai detto tu) e poi sali sul taxi e vai a prendere quell’aereo per Torino, dove nessuno potrà imputarti nulla se dovessero arrivare tre ko. su altrettante partite, indipendentemente da chi ci sarà dall’altra parte della rete (Sinner, Zverev e Shelton in caso di vittoria ad Atene; Alcaraz, Fritz e de Minaur se oggi Nole dovesse vincere la finale e poi declinare l’invito a presentarsi a Torino, come previsto dal regolamento).

Meriterebbe rispetto anche Felix Auger-Aliassime, che in fondo la sua partecipazione alle Finals se la sarebbe anche meritata passando per il campo, qualora Musetti non dovesse vincere l’Hellenic Championship. Il canadese a Torino c’è già, perché mal che vada sarà riserva, ma certo è stressante non sapere a meno di 24 ore dall’inizio del torneo se potrà giocare o meno.

Colpa di un regolamento cervellotico che ha contribuito solo a creare confusione e ad alzare tanta, troppa polvere. Una situazione nella quale a rimetterci è il sistema tennis: la foto ufficiale dei partecipanti alle Finals, ridotti a 6 unità in attesa degli ultimi due arrivi, è la sintesi perfetta di un meccanismo che ha prodotto un flop a livello di immagine senza precedenti. E se Djokovic dovesse rinunciare a giocare a Torino, la toppa sarebbe ancora peggiore del danno. Ma tu, Lorenzo, non ti curar di loro: vinci e passa. E poi sarà quel che sarà.

Autore
Virgilio.it

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