Nuove tariffe Amt, i sindacati: “Sono solo il primo passo per il salvataggio dell’azienda”

  • Postato il 22 ottobre 2025
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  • Di Genova24
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Genova. “Come prima considerazione prendiamo atto delle variazioni tariffarie come primo passo per andare verso il salvataggio dell’azienda che deve essere portato avanti insieme al rifinanziamento da parte degli enti del contratto di servizio”. Lo scrivono i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal in una nota unitaria dopo la presentazione del nuovo piano, anticipato in mattinata ai rappresentanti dei lavoratori e comunicato poi in conferenza stampa dalla sindaca Salis e dal vicesindaco Terrile.

“Come seconda considerazione – proseguono – è stato valutato anche l’aspetto del Tpl non solo dal punto di vista sociale ma anche tari

ffario: chi ha di più paga di più, chi ha di meno, paga di meno. Positive le sperimentazioni su abbonamenti per studenti e collinari ma restano perplessità sul servizio gratuito notturno e domenicale, per i residenti, in quanto con le risorse attuali non si possono garantire adeguati volumi di servizio e puntuali standard di qualità e di sicurezza“.

“La rimodulazione delle gratuità – continuano i sindacati – ci auguriamo possa consentire di accedere alle ingenti risorse stanziate dal ministero dell’Ambiente per politiche di incentivazione all’utilizzo del trasporto pubblico locale. Siamo in attesa entro fine mese della presentazione e dell’approvazione del nuovo piano di risanamento che come abbiamo già chiesto e condiviso con l’amministrazione deve contenere le misure economiche e finanziarie che garantiscano il mantenimento dell’azienda pubblica in house, le condizioni occupazionali, salariali e normative di tutte le maestranze dirette e indirette”.

“La crisi di Amt oggi investe principalmente le aziende in appalto nelle quali i lavoratori sono a rischio salariale e occupazionale. Oggi alla Città metropolitana abbiamo chiesto di farsi carico urgentemente del problema”, concludono.

Rimassa (Usb): “Resta forte preoccupazione”

“Preso atto di quanto deciso dall’amministrazione, abbiamo espresso la preoccupazione che gli aumenti incidano sull’utilizzo del mezzo pubblico, rendendo quindi incerte le stime di maggiore introito – commenta Maurizio Rimassa di Usb -. Inoltre il limite di reddito di 12.000 euro per le agevolazioni rischia di mettere ulteriormente in difficoltà migliaia di lavoratrici e lavoratori a basso reddito o precari, visto che il cosiddetto lavoro povero è ormai un fenomeno di dimensioni amplissime. La situazione resta quindi invariata ed estremamente preoccupante ed attendiamo di conoscere i contenuti del piano di risanamento con forte preoccupazione per le garanzie per il mantenimento degli stipendi, dei posti di lavoro e dell’azienda interamente pubblica. Ancora una volta però constatiamo che il problema del mancato finanziamento del fondo nazionale per i trasporti che si stima carente di circa 800 milioni di euro per raggiungere una dotazione adeguata, in nome della solita emergenza si scarica come sempre su cittadini e lavoratori. Su questo la responsabilità di tutte le forze politiche, nessuna esclusa, è enorme“.

Autore
Genova24

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