Palazzo Ducale, la presidente Armella: “Spazio ai giovani e un ciclo sui nuovi cantautori genovesi”
- Postato il 9 settembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Un Palazzo Ducale aperto alla città e soprattutto ai giovani, con un occhio di riguardo per il filone della “nuova scuola genovese” dei cantautori, protagonista di un prossimo ciclo dedicato. È la ricetta di Sara Armella, eletta oggi presidente dal consiglio direttivo della Fondazione, per risollevare la principale istituzione culturale della città che dal Covid in poi ha subito una contrazione del numero di visitatori.
Armella era stata indicata nei giorni scorsi dal Comune di Genova dopo l’insediamento della nuova sindaca Silvia Salis, come prevede lo statuto. La Regione Liguria aveva riconfermato Francesco Berti Riboli, eletto vicepresidente. Del nuovo consiglio direttivo fanno parte anche Mitchell Wolfson jr, Massimiliano Morettini e Beppe Costa.
La ricetta di Armella: “Palazzo Ducale aperto alla città, spazio alla cultura giovane”
“Il Palazzo Ducale deve essere sempre più aperto alla città, deve rappresentare un punto di riferimento, un centro di riferimento per tutta la cultura cittadina – spiega Armella -. Deve saper attrarre i cittadini, i genovesi, i liguri e ovviamente anche i turisti con un’offerta che sia sempre più variegata, ampia, aperta anche a tutta una serie di pubblici, il pubblico dei giovani, il pubblico delle donne, il pubblico che sa che sa e che conosce profondamente la storia di questa città, che vuole vederla declinata, approfondita, il pubblico che conosce e che segue i movimenti culturali più recenti. Quindi certamente arte contemporanea, arte classica, ma spazio anche ai dibattiti, ai grandi cicli, alla letteratura, spazio anche alla cultura giovane che per noi rappresenta una sfida importante”.
Da dove si parte? “Si parte anzitutto dall’ascolto – risponde la neo-presidente -. Si parte dall’ascolto delle grandi realtà e si parte anche da alcune collaborazioni importanti. Abbiamo già iniziato a ragionare con il Teatro Nazionale di riavviare una preziosa collaborazione con Davide Livermore, una collaborazione che sappia coniugare insieme teatro e spazio espositivo, una formula già utilizzata in passato dal presidente Bizzarri e Livermore con Edipo Io Contagio che ci piacerebbe sapere rinnovare e saper portare all’attenzione. E poi l’ascolto dei giovani. Ci sarà sempre spazio per i giovani del Palazzo Ducale, ci sarà spazio per gli under 35, per le loro iniziative, per i loro progetti, per le loro idee. Ci sarà sempre uno spazio dedicato per l’ascolto di questi loro progetti, affinché non siano semplicemente utenti o fruitori del Palazzo Ducale, ma siano loro stessi ideatori e realizzatori di cicli importanti”.
A proposito di giovani, c’è già un’idea sul tavolo: “La scuola musicale genovese oggi si esprime con un linguaggio dei giovani. Penso a Bresh, penso a Olly, penso a Tedua, penso a tutti i ragazzi che in questi in questi mesi hanno saputo sviluppare grandissime capacità nel farsi conoscere in Italia e all’estero. Bene, loro si legano in realtà a una scuola cantautorale genovese che rappresenta il fil rouge di questa città e che rappresenta un linguaggio estremamente innovativo, ma con radici molto solide nel nostro territorio. Penso che un ciclo dedicato a loro possa essere qualcosa di interessante che sappia trarre a Palazzo Ducale giovani che sappia motivare e generare nuovo interesse”.
Le grandi mostre, rimarranno “un aspetto veramente decisivo del Palazzo Ducale. Noi abbiamo una direttrice estremamente competente e preparata, una direttrice che ha posto al centro della sua azione questo anno e mezzo una autoproduzione (Moby Dick – La Balena, in partenza il 12 ottobre, ndr). Questo credo che sia un aspetto di grandissimo valore: è molto importante portare a Genova mostre nazionali e internazionali. Ma credo che sia importante anche continuare in questo tracciato, che Ilaria Bonacossa ha iniziato, di valorizzare le competenze interne, di far conoscere al meglio i messaggi, gli approfondimenti, i temi che Palazzo Ducale come produttore di cultura è in grado di esprimere”.
Il nodo Bonacossa e la crisi degli ultimi anni
Dunque fiducia confermata alla direttrice, nominata nel 2023 dopo l’era di Serena Bertolucci? Armella in realtà non si sbilancia sul punto: “Non spetta soltanto a me esprimere un giudizio. C’è un consiglio direttivo composto di cinque persone. Ci sono una serie di soggetti che ruotano intorno al Palazzo Ducale, vari comitati che hanno ovviamente tutti voce in capitolo. Da questo punto di vista dobbiamo attendere gli sviluppi, ma certamente partiamo da un dato di fatto: abbiamo una direttrice molto competente sui temi dell’arte, molte iniziative che in precedenza a Palazzo Ducale non c’erano”.
Negli ultimi anni, però, i numeri non sono stati lusinghieri. Escludendo gli anni horribiles del Covid, il 2024 si è chiuso a quota 392.814 visitatori, in lieve ripresa rispetto al 2023 ma in calo rispetto al 2022 (461.892). Fino al 2017 si viaggiava stabilmente oltre quota 500mila. È evidente, insomma, che qualcosa non abbia funzionato.
“Questa è un’analisi che sicuramente va sviluppata su tempistiche più ampie – riflette Armella -. Noi siamo stati nominati ora e dobbiamo prenderci sicuramente almeno due o tre mesi di tempo per elaborare un programma e comprendere le motivazioni. Da quello che abbiamo letto in queste settimane, in questi mesi, dopo la crisi Covid, molte istituzioni museali, molti centri culturali hanno fatto fatica a recuperare i numeri precedenti. Sicuramente noi saremo valutati nell’ordine dei prossimi anni. Di qua a tre anni vedremo i numeri, cercheremo di capire se siamo stati in grado di intercettare una ripresa”.
Un ultima battuta su un tema politico che ha fatto discutere negli ultimi giorni: il rapporto professionale Sara Armella, in qualità di avvocata, e Jessica Nicolini, ex portavoce di Giovanni Toti e candidata col centrodestra alle ultime elezioni regionali, oggi al lavoro nell’agenzia di comunicazione Philia insieme all’ex governatore. “Io ho uno studio professionale gestito non solo da me, ma anche da alcuni soci e abbiamo molti collaboratori che insieme a noi lavorano per contribuire alla migliore comunicazione legata allo studio – la replica di Armella -. Non è Jessica l’unica persona con cui collaboriamo, ve ne sono anche altre. Io personalmente non guardo mai al background personale e credo che nel settore privato sia giusto operare in assoluta libertà di valutazione. A Palazzo Ducale abbiamo già una squadra che si occupa di comunicazione e che lavora molto bene, quindi credo che questo sia un non problema”.
Chi è Sara Armella, nuova presidente di Palazzo Ducale
Avvocata e fondatrice dello studio Armella & Associati, Sara Armella è una delle massime esperte a livello internazionale di diritto doganale. Lo studio da lei guidato è stato indicato da Forbes tra i migliori cento studi legali italiani, mentre l’International Customs Law Academy (ICLA) l’ha classificata tra i primi cento esperti al mondo nella materia. Nel 2025 è stata nominata Counselor del Board of Directors dell’International Customs Law Academy, prestigiosa accademia internazionale che riunisce i massimi esperti di diritto doganale a livello globale.
Autrice di oltre cento articoli pubblicati su riviste nazionali e internazionali e di tre monografie, tra cui Diritto doganale dell’Unione europea (Egea Bocconi, 2017) ed European Union Customs Law, è anche autrice della voce “Tributi doganali” dell’Enciclopedia Treccani online.
Presiede la Commissione Dogane di ICC Italia e rappresenta l’Italia presso la Commissione Customs and Trade Facilitation della Camera di Commercio Internazionale di Parigi. È docente di diritto doganale nei master post-universitari dell’Università Bocconi e dell’Università Statale di Milano.
Dal 2023 è membro della Commissione di esperti nominata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per la riforma del sistema doganale, e componente del Gruppo di lavoro Dogane e commercio internazionale di Confindustria.
Ha contribuito a fondare l’associazione “Polis”, voluta e animata da Alessandro Schiesaro, oggi direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, con l’obiettivo di promuovere il confronto sui grandi temi civili, riunendo personalità di alto profilo culturale e civile.
Accanto all’attività professionale e istituzionale, ha sempre coltivato un forte interesse per il pensiero umanistico, promuovendo e partecipando a iniziative culturali. Tra queste, incontri e dialoghi con personalità del mondo letterario e civile come Claudio Magris, Luca Crescenzi, Franco Marenco, Pietro Grasso ed Elisabetta Pozzi, in contesti che hanno spaziato dalla riflessione giuridica alla letteratura, dal teatro al dibattito pubblico. In particolare, ha curato e animato convegni, presentazioni di libri e tavole rotonde che hanno unito il linguaggio del diritto a quello della narrazione e dell’arte, contribuendo a creare spazi di confronto tra saperi e discipline diverse.