Perché l’isola di Lemnos è la meta greca da prenotare subito
- Postato il 11 ottobre 2025
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- Di SiViaggia.it
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Quando Ryanair ha annunciato l’apertura delle vendite per un collegamento diretto tra Milano Bergamo e l’isola di Lemnos, in pochi hanno colto all’istante la portata di una tale notizia. Non si tratta, infatti, soltanto di “una nuova rotta aerea” bensì dell’apertura di una finestra su una Grecia differente, autentica, ancora lontana dalle folle e dalle rotte più battute del turismo di massa.
Il primo volo è previsto per il 1° aprile 2026, con tre partenze settimanali (martedì, mercoledì e sabato) fino al 24 ottobre dello stesso anno. Una stagione lunga, che abbraccia tutta la primavera e l’estate, perfetta per scoprire un’isola che profuma di mare, di grano e di vento.
I biglietti sono già in vendita, e per chi ama viaggiare alla ricerca di luoghi ancora intatti, è un’occasione da non perdere. Lemnos, finora mai collegata direttamente con l’Italia, si prepara così ad accogliere nuovi visitatori, ma senza perdere il ritmo lento e l’identità più genuina.
Lemnos, l’isola del vento e della quiete
Lemnos (o Limnos, come la chiamano i greci) è una delle isole più sorprendenti dell’Egeo settentrionale e la geografia racconta già molto del suo carattere: dolci rilievi punteggiati da ulivi e vigneti, distese di grano che ondeggiano come un mare dorato, baie nascoste che si aprono all’improvviso tra promontori rocciosi. La natura è ancora protagonista e scandisce la vita quotidiana con la stessa armonia di secoli fa.
L’isola è spesso descritta come “battuta dai venti”, un epiteto che risale a Omero, ma invece di essere un difetto, è proprio la brezza costante a regalarle un’atmosfera limpida e un cielo di un blu quasi irreale. Lemnos conquista con la discrezione e il modo gentile di accogliere, è la Grecia delle radici, dei silenzi e dei paesaggi che cambiano luce a ogni ora del giorno.
Cosa vedere a Lemnos: tra natura, storia e autenticità

Visitare Lemnos significa immergersi in un mondo sospeso tra mito e realtà. La leggenda vuole che qui fosse caduto Efesto, il dio del fuoco, scagliato giù dall’Olimpo: forse è anche per questo che l’isola sembra “pulsare di energia antica”, come se le colline conservassero ancora il calore di un fuoco divino.
Tra i luoghi imperdibili spicca Myrina, la capitale, con il castello veneziano che domina la baia e i vicoli lastricati che profumano di salsedine: passeggiare tra le case color miele, fermarsi in una taverna affacciata sul mare e assaggiare il pesce fresco è un’esperienza che riporta a un tempo più lento e più vero.
Spostandosi nell’entroterra si scopre una Lemnos rurale, dove i campi coltivati e le viti raccontano una tradizione agricola ancora viva. Le spiagge, poi, sono una rivelazione: ampie, sabbiose, mai troppo affollate: da Plati a Thanos, fino alle dune di Gomati, ogni angolo regala una sfumatura diversa di azzurro.
E per chi ama l’avventura, i sentieri che si snodano tra le colline conducono a luoghi insoliti, come le formazioni geologiche di Falakro o le saline di Keros, dove fenicotteri e aironi dipingono l’acqua di riflessi rosati.
Infine, non mancano i richiami alla storia antica: i resti del sito archeologico di Poliochni, considerato uno dei più antichi insediamenti d’Europa, testimoniano l’importanza che Lemnos ebbe nei commerci e nella cultura dell’Egeo.