Primo sciopero in 30 anni in Benetton: dipendenti protestano contro i tagli

  • Postato il 27 ottobre 2025
  • Lavoro
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Per la prima volta negli ultimi 30 anni scioperano i dipendenti di Benetton. In 350 si sono fermati nell’impianto di Castrette di Villorba, nel Trevigiano, dove sono stati concentrati da inizio anno diversi reparti. A loro si sono poi aggiunti i dipendenti impegnati nei turni pomeridiano e serale, con una proiezione che – secondo i sindacati – alla fine vedrà una quota del 70% di adesioni sui circa 700 dipendenti degli addetti nella fabbrica a pochi chilometri dal quartier generale di Ponzano Veneto.

Alla base della protesta, che si è concretizzata stamane con un sit in nel piazzale dello stabilimento, poi spostato all’esterno ai bordi della strada provinciale “Postumia” per incontrare la stampa che non era stata fatta entrata nella fabbrica per seguire la protesta, vi è un’inaspettata applicazione di contratti di solidarietà del 90% a 80 lavoratori. In sostanza si tratta di dipendenti che si troveranno a lavorare una sola giornata ogni dieci e che sono stati informati della decisione direttamente dall’azienda attraverso una e-mail con effetto praticamente immediato.

L’assenza di un confronto, più che la pesantezza della misura, è l’elemento che ha provocato l’organizzazione della protesta da parte dei sindacati con la richiesta all’amministratore delegato, Claudio Sforza, di incontrare le rappresentanze al più presto. Questo sia per conoscere il piano industriale, fino ad oggi ritenuto non dettagliato a sufficienza, sia, soprattutto, per convertire l’ammortizzatore sociale così imposto in una misura che spalmi il sacrificio necessario sull’intero organico.

I segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, Massimo Messina, Rudy Roffarè e Francesca Mazzoli, hanno spiegato di non ritenersi contrari all’utilizzo in sé del particolare ammortizzatore sociale – peraltro in vigore fino al 31 dicembre in base ad uno schema approvato a inizio anno – ma di ritenere inaccettabile che il nuovo provvedimento sia intervenuto senza una preventiva consultazione tra le parti. Senza un criterio di rotazione tra tutti, hanno sottolineato, è poi “una scelta che pare orientata soprattutto a dividere il fronte dei lavoratori”.

Nei mesi scorsi, anche grazie a incentivi all’esodo e strumenti di accompagnamento alla pensione, erano già uscite dall’organico circa 400 persone ma ora, riferiscono ancora i rappresentanti dei lavoratori, pure il meccanismo delle buonuscite per dimissioni volontarie è stato sospeso. Nel primo semestre Benetton Group ha registrato ricavi per 279 milioni contro i 296 dell’anno prima, con perdite che comunque sono scese a 37 milioni dai 66,5 di gennaio-giugno 2024. Nei conti si nota però un pesante taglio dei costi per il personale, passati nel periodo dai 67,2 della prima metà dello scorso anno ai 51,5 milioni del primo semestre 2025.

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Il Fatto Quotidiano

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