Professione infermiere, la busta paga piange e ne mancano all’appello 65mila. Il rapporto
- Postato il 12 maggio 2025
- Economia
- Di Blitz
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Apprezzati dai cittadini e sempre più spesso laureati, gli infermieri chiedono buste paga adeguate e ruoli dirigenziali. Ma la realtà del loro lavoro è fatta ancora di turni massacranti, bassi stipendi ed episodi di aggressioni.
400mila infermieri attivi in Italia
Dalle cure palliative a quelle pediatriche, dai pronto soccorso alle Rsa, sono circa 400.000 gli infermieri attivi in Italia. Un numero insufficiente rispetto al fabbisogno: la carenza è stimata in almeno 65.000 unità, con situazioni critiche in Sicilia e Lombardia.

E se, da un lato, l’Italia continua a esportare neolaureati, dall’altro registra l’impennata di quelli stranieri. Mentre i sindacati protestano e il ministro della Salute Orazio Schillaci sottolinea la “necessità di valorizzare il ruolo degli infermieri nell’organizzazione dei servizi sanitari”, il tema entra nel dibattito politico, con le opposizioni che chiedono “meno parole e più fatti”.
A fornire il quadro è il rapporto elaborato dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi), in collaborazione la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, presentato in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere, che si celebra ogni anno il 12 maggio, giorno di nascita di Florence Nightingale, considerata la ‘madre’ di questa professione.
“Italia in coda alla classifica Ocse”
Il report mostra un’Italia “in coda alla classifica Ocse” per il numero di infermieri rispetto agli abitanti. I dati del Conto Annuale pubblicati dalla Ragioneria dello Stato mostrano una media nazionale di 4,79, superata principalmente da Regioni del Centro-Nord come Liguria (6,3), Emilia-Romagna (6,2) e Friuli-Venezia Giulia (6,1). Al contrario, Lombardia (3,5), Sicilia (3,5) e Campania (3,6) sono agli ultimi posti.
Tra le cause della carenza anche gli stipendi, che vedono l’Italia indietro rispetto ai Paesi europei e con una netta differenza tra Nord e Sud: il Trentino-Alto Adige è al vertice con uno stipendio medio annuo lordo di 37.204 euro, seguito da Emilia-Romagna (35.857) e Toscana (35.612). Mentre in Molise si ferma a 26.186, in a Campania a 27.534 e in Calabria a 29.810.
In 9 mesi del 2024 20mila dimissioni volontarie dal SSN
Per il sindacato Nursind, “oltre due anni e mezzo di legislatura e ancora nulla di concreto è stato portato a termine per gli infermieri”. “L’elenco delle cose che non vanno è lungo”, afferma il segretario Andrea Bottega.
“Poveri, umiliati e stremati”, lamenta Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up.
E questo, aggiunge, “ha portato a oltre 20mila dimissioni volontarie dalla sanità pubblica in soli 9 mesi del 2024”. Di contro, a colmare in parte quei buchi ci arrivano dall’estero: “Sono 43.600 gli infermieri stranieri che lavorano qui, pari a un aumento del 47% dal 2020”, secondo l’ultima indagine dell’Associazione medici stranieri in Italia.
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