Protesta contro l’ordinanza sulla peste suina: “No alle trappole e agli abbattimenti crudeli”

  • Postato il 26 luglio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Il Partito Animalista Italiano (PAI) e l’Osservatorio Savonese Animalista (OSA) denunciano pubblicamente la barbaria”. Sconcerto e indignazione, ma nessuna resa: questo il sentimento che anima le due associazioni dopo la lettura della nuova, deludente ordinanza firmata dal commissario straordinario Filippini, in vigore dal 14 luglio scorso, per il contrasto alla peste suina africana (PSA).

“In ventisette pagine fitte di misure e divieti non c’è traccia di buon senso, né il minimo accenno a un rispetto etico verso gli animali. L’ordinanza rappresenta l’ennesimo atto di violenza istituzionalizzata, che prosegue nel tentativo, fallimentare e crudele, di “depopolare” i cinghiali”.

“Ora si autorizzano, oltre a cacciatori e selecontrollori, anche “ditte specializzate” che potranno intervenire con metodi sempre più invasivi e letali: caccia notturna, utilizzo di fari, visori a infrarossi, cani da inseguimento e persino la distribuzione di nuove trappole a recinto, importate dagli Stati Uniti, chiamate pig-grip trap. Queste gabbie attirano gli animali con il cibo e, una volta intrappolati, li consegnano a una fucilazione sistematica. Le madri vengono uccise sotto gli occhi dei cuccioli, i cuccioli massacrati accanto alle madri” aggiungono le due associazioni.

“Il terreno si ricopre di sangue, che resta lì, insepolto, diffondendo orrore, malattie e attirando altri animali selvatici. Se uno degli esemplari abbattuti fosse positivo alla PSA, il rischio di contaminazione aumenterebbe esponenzialmente”.

“L’unica misura concreta e sensata prevista riguarda la riparazione delle recinzioni autostradali per impedire il passaggio dei cinghiali. Tutto il resto sembra partorito da un delirio burocratico: nelle manifestazioni religiose e associative, ad esempio, si chiede ai partecipanti di cambiare le scarpe alla partenza e all’arrivo, come se questo potesse contenere un virus che si muove ben più velocemente con gli animali che con le persone”.

OSA e PAI ribadiscono con forza la posizione che sostengono fin dall’inizio dell’emergenza: “L’unico modo efficace per contenere la PSA è completare le recinzioni intorno alle zone infette e interrompere ogni forma di disturbo o pressione sugli animali selvatici, inclusi abbattimenti, caccia, battute, pesca o ogni altra attività che favorisca la dispersione dei branchi e quindi la diffusione del virus”.

“È ora di dire basta a questa strage legalizzata, mascherata da emergenza sanitaria”.

“PAI ed OSA invitano tutti gli animalisti, ambientalisti, cittadini sensibili e associazioni a far sentire la propria voce: scrivete al Commissario Filippini una mail civile ma ferma, per manifestare la vostra indignazione. Non si può restare in silenzio davanti a questa deriva” concludono.

Autore
Il Vostro Giornale

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