“Rinuncio a un contratto da calciatore, è difficile ma scelgo un altro percorso. Ne sono orgoglioso”: la storia di Pietro Santi, che saluta il calcio e vola a New York
- Postato il 5 agosto 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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“È stata una decisione sofferta“. Non potrebbe essere altrimenti: una vita a coltivare un sogno e una volta realizzato fare un passo indietro per inseguirne un altro. Pietro Santi ha scelto la sua strada. Classe 2002 e calciatore di professione, almeno fino a ieri (lunedì 4 agosto), ha deciso di risolvere il contratto con l’AZ Picerno (club lucano del girone C di Lega Pro) per continuare la carriera accademica in economia. E lo farà a New York, alla prestigiosa Hofstra University.
Un pizzico di paura ma anche la consapevolezza nei propri mezzi, in campo e fuori. Il ventiduenne ha scommesso su sé stesso conquistando un posto tra i professionisti, adesso ha scelto di abbandonare – almeno per il momento – questo mondo per dedicarsi alla sua seconda passione, la finanza. “È stato difficile rescindere un contratto da professionista, visto quanto è difficile diventarlo in Italia – ha raccontato il 22enne a IlFattoQuotidiano.it – Sono partito dalla Serie D e di sacrifici ne ho fatti tanti. Ho optato per questo nuovo percorso che può darmi tanto”.
Santi lascia il calcio
Pietro Santi avrebbe dovuto prepararsi a quella che sarebbe stata la sua terza stagione in Serie C. Ma il 22enne ha preferito altro, prendere un aereo e volare dall’altra parte dell’Oceano. “Gioco a calcio da quando sono bambino e ho ricordi bellissimi. Ho fatto tante esperienze e ho realizzato un piccolo sogno“, racconta. Ma ora è il momento di cambiare, manca soltanto il visto e poi partirà: destinazione New York. Per vivere l’esperienza accademica: “Ho un po’ d’ansia e soffro le novità, ma ho tanta stima di me stesso e credo molto in questo nuovo percorso e di potermi realizzare anche in questo campo. Gli studi mi apriranno porte che qui in Italia non avevo. Sono contento per questa scelta. Sono ansioso ma conscio delle mie potenzialità“. Si apre un nuovo e affascinante capitolo di vita: “La mia famiglia sa tutti i sacrifici che ho fatto. Un po’ di dispiacere c’era, ma è comunque un’opportunità importante. I miei genitori mi hanno sempre lasciato fare quello che volevo perché mi consideravano responsabile. Anche in questo caso mi hanno capito e spronato. Per loro sarà un po’ più difficile in quanto starò dall’altra parte del mondo, ma sono contenti per me“.
Il motivo della scelta e il ‘precedente’ che dà forza
Giocare a calcio era il sogno del bambino di Civitavecchia arrivato fino alla Serie C. Ma anche una borsa di studio alla Hofstra University di New York non è mica da tutti. E Pietro Santi sa di poter puntare a una carriera diversa ma più longeva di quella di un calciatore professionista. Diversi calciatori, d’altronde, ultimamente decidono di abbandonare gli scarpini per inseguire un altro tipo di sogno. E uno dei “pionieri” è stato Alessandro Spanò. L’esempio del classe 1994, che ha lasciato il calcio (e la Reggiana) dopo aver conquistato la Serie B con la fascia da capitano al braccio, ha spinto Pietro Santi a prendere la sua decisione: “Conoscevo la sua storia. Se ha fatto lui questa scelta, che aveva una carriera più importante della mia, non vedo perché non avrei potuto farla anche io. Mi ha dato forza. Capisco sia difficile, in Italia c’è il culto del calciatore. Però è una scelta che mi rende orgoglioso“.
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