Sanità e servizi pubblici: la chiave per il turismo italiano di qualità

  • Postato il 29 settembre 2025
  • Di Panorama
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In un’epoca in cui il turismo di qualità è più che mai cruciale, l’Italia deve investire in servizi pubblici e sanità per attrarre visitatori desiderosi di immergersi nelle nostre tradizioni. Non si tratta solo di una meta da visitare, ma di un paese da vivere, dove ogni turista può sentirsi a casa e considerare la possibilità di tornare per investire e risiedere in questo angolo di paradiso.

Ne parliamo con la Dott.ssa Rita Longobardi, Segretaria Generale Nazionale di UIL FPL, che rappresenta i dipendenti della sanità pubblica e privata, delle Regioni, Province, Città Metropolitane, Comuni, Camere di Commercio e del Terzo Settore.

Dott.ssa Longobardi, come possono le politiche sanitarie pubbliche contribuire a promuovere l’Italia come meta turistica sicura e accessibile?

Come UIL FPL siamo convinti che la sanità pubblica non sia solo un diritto per i cittadini, ma anche un fattore strategico per il Paese. Un sistema sanitario efficiente, diffuso e accessibile è la prima garanzia di sicurezza per chi sceglie l’Italia come meta turistica. Dopo la pandemia, la possibilità di contare su ospedali, pronto soccorso e servizi territoriali di qualità è diventata parte integrante della percezione di affidabilità di un Paese.

Ritiene che ci sia una connessione tra la qualità dei servizi pubblici e l’esperienza complessiva dei turisti?

Sì, perché la qualità dei servizi pubblici è parte della “carta d’identità” dell’Italia. Non si parla solo di sanità, ma anche di trasporti efficienti, amministrazioni locali capaci di accogliere e orientare, servizi culturali e sociali accessibili. Un turista che trova infrastrutture funzionanti e istituzioni affidabili vive un’esperienza positiva che va oltre la bellezza dei luoghi.

In che modo la pandemia ha cambiato la percezione del settore sanitario?

La pandemia ha mostrato a tutti che la sanità pubblica è il vero pilastro del Paese. Oggi c’è una consapevolezza nuova: la salute non è un costo, ma un investimento. Per questo ci aspettiamo decisioni conseguenti da chi si trova a decidere: scelte lungimiranti, capaci di mettere al centro le persone, rafforzare i servizi e garantire un futuro sostenibile per tutti.

Come pensa che la crisi del settore manifatturiero italiano possa condizionare non solo l’economia del nostro Paese, ma anche avere ricadute sull’immagine del nostro Paese nei confronti dei turisti che non trovano più aziende manifatturiere e artigiani che tramandano le nostre tradizioni?

Il turismo in Italia è anche cultura del lavoro e delle tradizioni. Un turista non viene solo a vedere i monumenti, ma a scoprire un Paese fatto di saperi, di artigianato, di produzioni tipiche. La crisi del manifatturiero e dell’artigianato rischia di impoverire non solo l’economia, ma anche l’identità che mostriamo al mondo. Credo che servano politiche industriali che valorizzino i territori, le filiere corte e i saperi locali. Difendere il lavoro manifatturiero e artigianale significa anche rafforzare l’attrattività turistica dell’Italia.

In conclusione, l’Italia ha l’opportunità di trasformarsi in una meta non solo da visitare, ma da vivere, investendo nei servizi pubblici e nella sanità. Solo così potrà garantire un’esperienza autentica e sicura ai turisti, invitandoli a scoprire le nostre tradizioni e a tornare per investire nel nostro patrimonio culturale. È tempo di agire, perché il futuro del turismo italiano dipende anche dalla qualità dei servizi che offriamo e dall’impegno collettivo nel preservare la nostra identità.

Autore
Panorama

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