Termovalorizzatore in Valbormida, il sindaco Molinaro: “No a compromessi che mettano a rischio la salute dei cittadini”
- Postato il 10 giugno 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Cosseria. “Visti gli ultimi articoli apparsi sui quotidiani e il dito puntato ai Sindaci rivolte da alcune Associazioni di Categoria e da altre fonti, ritengo di dover intervenire per esprimere pubblicamente il mio pensiero in merito. Con la Delibera N. 12 del 27 aprile 2023, il Consiglio Comunale di Cosseria aveva approvato all’unanimità (presenti tutti i componenti del Consiglio Comunale) una mozione con la quale è stato espresso da entrambi le Liste “Progetto Cosseria” e “Cambiare Cosseria”, il totale dissenso all’ipotesi di installare un termovalorizzatore o inceneritore in Valbormida. Questa primavera unitamente agli altri Sindaci della Valbormida, ho firmato un documento con la quale si ribadiva la contrarietà alla realizzazione di un termovalorizzatore nel nostro comprensorio; purtroppo questo ultimo documento non è stato perfezionato per essere portato nei rispettivi Consigli Comunali e ciò sta creando non poche perplessità da parte di alcuni Cittadini e di Comitati sulla reale intenzione degli Amministratori Locali. Inoltre le ultime dichiarazioni comparse sui quotidiani da parte del Gruppo di Sindaci in rappresentanza dei Sindaci della Valle, ha ulteriormente creato disorientamento. A tal proposito mi preme esprimere le mie determinazioni in merito”. Così il sindaco di Cosseria Roberto Molinaro.
Che aggiunge: “La chiusura del ciclo dei rifiuti è previsto dalla normativa e la si attua migliorando la raccolta differenziata, diminuendo il più possibile la percentuale del secco residuo, aumentando la percentuale del rifiuto differenziato che possa successivamente essere ricondizionato per un nuovo utilizzo come imballaggio. Da queste due importanti azioni dovrebbe risultare una percentuale di indifferenziata talmente residuale che non si porrebbe il problema di allestire un inceneritore, basterebbe un sito che possa accogliere l’indifferenziato non riutilizzabile. Perché si punta al termovalorizzatore? Perché la Liguria conta circa 1.500.000 abitanti e quasi la metà della popolazione risiede a Genova, città che non ha ancora adottato un sistema di raccolta differenziata. La situazione attuale è che Comuni di Piccole e medie dimensioni hanno raggiunto brillanti percentuali di differenziata superando anche l’80%; purtroppo a causa della loro ridotta popolazione non possono compensare le basse percentuali dei Centri di più ampie dimensioni antropiche”.
“Sotto il profilo dell’utilità avere un termovalorizzatore in Valbormida non sarebbe strategico perché mancherebbe la materia prima per farlo funzionare a regime. Analizzando l’aspetto ambientale e sanitario, non occorre essere un ingegnere o un medico per comprendere che l’incidenza tumorale in Valbormida è particolarmente elevata; ogni Famiglia ha più casi di tumore e questo flagello non risparmia nessuna persona e colpisce indipendentemente dall’età della persona. Di conseguenza occorre che l’ASL e la Regione Liguria attuino finalmente quell’indagine puntuale sui casi di tumore che permetta di avere una situazione sullo stato attuale dell’incidenza tumorale, comprenderne le cause, e possibilmente trovare soluzioni per affrontare questa tragedia sanitaria. Come Sindaco e come cittadino sono contrario a compromessi che permettano l’installazione di nuovi impianti che rilascino veleni in atmosfera. Esprimo il mio dissenso a contrattare la chiusura di un impianto industriale per installare l’inceneritore – sottolinea -. È impensabile immaginare di effettuare una sorta di compensazione, esempio “ti tolgo la causa che potrebbe provocarti calcoli al fegato sostituendola con un’altra che potrebbe procurarti calcoli al rene. Le attività esistenti in Valbormida sono sempre più monitorate soprattutto per quanto riguarda le loro emissioni risultanti dai lavori effettuati. Ricordiamo che sostituire una fabbrica che conta centinaia di Dipendenti più l’indotto con un impianto altamente tecnologico che potrebbe occupare al massimo 20 Dipendenti non aiuta di certo le restanti Famiglie che resterebbero senza un’entrata finanziaria; e le aree eventualmente dismesse che futuro avrebbero e come verrebbero gestite?”.
“Non cediamo all’illusione di ottenere delle compensazioni o delle bollette gratis, perché non ne gioverebbero in molti ma solo coloro (pochi) che da questo investimento ne trarrebbero un beneficio. Per rilanciare la Valle e i Comuni del comprensorio, se veramente si avessero a cuore queste intenzioni, si dovrebbe investire sulle infrastrutture viarie e quelle digitali (avere strade fruibili e sicure con cantieri che abbiano una data di inizio ed una data certa di fine lavori), un’autostrada verso Alessandria ma che non sia il frutto di un compromesso con l’installazione di impianti che trattano termicamente i rifiuti; poter avere una connessione internet definitiva e capillare. Con queste premesse cambierebbe l’approccio di imprenditori che potrebbero investire di più in Valbormida. Di non marginale importanza è investire nel turismo, intercettando le migliaia di turisti “fai da te” provenienti soprattutto dall’estero, coinvolgendo le attività ricettive, i trasporti pubblici e le Associazioni dedicate e promuovendo i vari sentieri escursionistici. Si dovrebbe investire nell’istruzione scolastica, riottenendo il possesso dello IAL di Carcare, ribadendo l’opposizione ad ulteriori ipotesi di accorpamenti degli Istituti Scolastici e analizzando le cause della diminuzione di iscritti in alcuni Istituti storici. Andrebbero implementati gli sforzi per promuovere la cultura locale, supportando le Associazioni che si adoperano da tempo in questo ambito con i loro progetti, come il Progetto Archè sull’Archeologia che sorprendentemente è stato bloccato, la Valbormida Gotica, la Federazione Europea Città Napoleoniche. Della Sanità ne abbiamo già discusso?”, conclude.