Tory Lanez aggredito con 14 coltellate in una cella del suo carcere: “Ha i polmoni collassati”. Il rapper era stato arrestato per aver sparato a Megan Thee Stallion

  • Postato il 14 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il rapper Tory Lanez è stato aggredito, da un altro detenuto, in un carcere della California mentre scontava la pena di dieci anni per aver sparato ai piedi della star dell’hip-hop Megan Thee Stallion nel 2020. È stato ricoverato in ospedale dopo aver ricevuto 14 coltellate nell’aggressione. I funzionari penitenziari statali hanno dichiarato che Lanez è stato aggredito lunedì 12 maggio alle 7:20 del mattino, ma non hanno specificato come Lanez sia stato aggredito. In compenso un messaggio pubblicato lunedì sera sull’account Instagram del rapper afferma che Lanez è stato accoltellato 14 volte e che entrambi i suoi polmoni sono collassati.

La polizia martedì 13 maggio ha reso noto ai media che l’uomo che ha aggredito il rapper è un detenuto che sta scontando l’ergastolo per omicidio di secondo grado, precedentemente condannato per aggressione con arma mortale in carcere.

Nel dicembre 2022, Lanez è stato condannato per tre reati gravi: aggressione con arma da fuoco semiautomatica; detenzione di un’arma da fuoco carica e non registrata in un veicolo e sparo con arma da fuoco con grave negligenza. La vittima dell’attacco ha testimoniato durante il processo che si è tenuto a luglio 2020. La cantante aveva frammenti di proiettile in entrambi i piedi che sono stati poi rimossi chirurgicamente. Solo mesi dopo l’incidente ha identificato pubblicamente Lanez come la persona che aveva sparato.

Un giudice ha respinto la richiesta di un nuovo processo presentata dagli avvocati di Lanez. Megan ha recentemente affermato che Lanez la stava molestando dal carcere tramite alcune persone, e a gennaio un giudice ha emesso un ordine di protezione fino al 2030, intimandogli di interrompere qualsiasi molestia o altro contatto.

Il trentaduenne canadese Lanez ha iniziato a pubblicare mixtape nel 2009 fino a raggiungere la popolarità. Il suo “caso” ha creato un dibattito nella comunità hip-hop, sollevando questioni tra cui la riluttanza delle vittime nere a parlare con la polizia, le politiche di genere nell’hip-hop, la tossicità online e le ramificazioni del “misogynoir”, ossia una particolare forma di misoginia sperimentata dalle donne nere. Il processo, che ha avuto risvolti spesso drammatici, era gremito di amici e familiari di Lanez, che lo ritenevano vittima sia del sistema giudiziario che dei potenti che circondavano Megan, il cui manager era la Roc Nation di Jay-Z.

Quando il verdetto condanna è stato reso noto dalla giuria, il padre di Lanez, Sonstar Peterson, si è alzato di scatto e ha denunciato con rabbia i pubblici ministeri e il sistema, prima di essere trascinato fuori dall’aula. In seguito si è scusato con il giudice.

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