Trump tiene il mondo sulla corda: non si era mai visto un caos così

  • Postato il 8 luglio 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Se non fosse perchè siamo in piena estate con le città che muoiono di caldo, si potrebbe scrivere  che siamo nel mezzo delle feste natalizie con Trump che estrae i numeri per la tombolata prevista in quei giorni che vanno dal 24 dicembre al 6 gennaio.

20 per cento no; 14 si; attenzione: meglio il 15. “Dacci oggi il tuo numero quotidiano caro Donald, altrimenti ci fai star male e viviamo nell’incertezza”, sostengono in Europa.

Malgrado le preghiere il presidente tentenna, forse nemmeno lui sa dove vuole andare a parare. Dopo tanti giorni, la montagna ha partorito il topolino: solo Giappone e Corea del Sud hanno ricevuto la tanto attesa letterina arrivata dalla Casa Bianca: i dazi per Tokio saranno del 24 per cento; per Seul del 25.

Gli altri? Debbono soffrire e rimanere in attesa. La tassa entrerà in vigore il primo agosto, oltre quella data non si andrà. 

L’Europa, la nostra Europa non sa ancora quale sarà il suo destino. Trump è più che ondivago, non si capisce dove vuole arrivare. Al dieci per cento? Questa è la speranza, ma ogni previsione può fallire visto che la decisione spetta ad un uomo a cui piace far soffrire gli alleati. (Sostantivo fuori uso con i tempi che corrono).

Trump fa disperare Ursula

Meloni e von der Leyen nella morsa di Trump
Trump tiene il mondo sulla corda: non si era mai visto un caos così – Blitzquotidiano.it (foto ANSA)

Ursula Von der Leyen si danna l’anima per venirne a capo, ma deve riflettere pure sulle sue disgrazie: l’attuale maggioranza di Bruxelles fa acqua da tutte le parti, è stata presentata una mozione di sfiducia contro di lei che non avrà successo, ma è pur sempre un brutto sintomo.

I bene informati sostengono che il suo telefono è continuamente occupato: il filo che unisce Washington a Bruxelles non ha un attimo di tregua. Parla spesso con Trump, ma chiede aiuto anche ai suoi amici europei. Innanzitutto a Giorgia Meloni, la donna che molti considerano l’unica pontiera in grado di placare la frenesia del presidente americano. Se ci riuscirà nessuno può prevederlo, comunque non è una mossa da scartare.

È inutile dirlo: i mercati soffrono al pari delle imprese: l’incertezza è la grande nemica in questi casi perché nessuno può prevedere quali saranno le ulteriori mosse di Trump. “Un amico, certo, ma caro”, scrive con molta ironia Il Manifesto di stamane.

Soffre il Governo italiano

È una situazione di stallo che non giova a nessuno, nemmeno al governo italiano. Si teme lo strappo finale: che cosa può fare un esecutivo in casi come questi? Dovrebbe chiedere a tutti, pure agli eterni avversari, di avere pazienza e di comprendere la difficile situazione in cui vive il vecchio continente. Si lascino da parte le discussioni, le polemiche, gli attriti che dividono le forze politiche.

Anche tra gli alleati una tregua non farebbe male. Elly Schlein la smetta di dire sempre peste e corna della premier. Bonelli e Fratoianni prendano qualche giorno di riposo, Giuseppe Conte sia più benevolo nei riguardi del Pd con cui non penserà mai di fare comunella, altrimenti il suo piano di tornare a Palazzo Chigi fallirebbe miseramente.

Inoltre. Antonio Taiani sfogli la margherita invece di pensare allo ius scholae che Salvini e Meloni respingono con forza in specie dopo il voto referendario.

Meglio essere più pragmatici e meno collerici.

Ad esempio, fa bene il ministro Giancarlo Giorgetti ad occuparsi della scarsa natalità da cui è afflitto il nostro Paese e studia gli incentivi: 2500 euro per il primo figlio, 5000 per i successivi.

A Montecitorio si continua a discutere sul fine vita, cioè sull’opportunità di darsi la morte nel caso di atroci sofferenze e dell’impossibilità di andare avanti. È una legge di grande delicatezza e importanza: non bisogna avere fretta di respingerla o approvarla.

Evitiamo di fare classifiche sul lavoro dei sindaci: non è questo il tempo per verificare chi è stato più o meno bravo. Piantiamola con le lamentele sul sesso debole o forte. Il vertice europeo non è mai stato tanto “rosa” come lo è adesso. Un buon viatico non c’è dubbio.

Diciamo un no secco ai furbi che vogliono sembrare più intelligenti degli altri anche se non lo sono. Come è successo a Padova, dove uno studente che aveva superato con buoni voti gli scritti alla maturità, si è rifiutato di rispondere agli orali: “C’è troppo agonismo”, ha esclamato. I professori lo hanno promosso. Brutto precedente, i super dritti potrebbero imitarlo. Ricordiamo il sei politico di una volta e dimentichiamolo in fretta.

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Autore
Blitz

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