Unical, Rubino avvia la corsa elettorale: «Un modello di gestione dal basso»
- Postato il 17 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Unical, Rubino avvia la corsa elettorale: «Un modello di gestione dal basso»
Il professor Franco Rubino ha aperto la campagna elettorale per l’elezione a rettore dell’Unical presentando in conferenza stampa i punti del suo programma: governo partecipato, inclusione tra le aree, nessun passo indietro su Medicina ma «la fase di start up si è chiusa, ora tutti i corsi devono crescere in modo armonico»
All’Università della Calabria la campagna elettorale per il rettorato è ormai iniziata. Mentre manca un mese e mezzo alla chiusura dei termini per la presentazione delle candidature, si profila per ora una sfida a due. Da un lato l’ex direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica Gianluigi Greco, indicato come il candidato della continuità di Nicola Leone (di cui del resto è stato allievo e con il quale condivide molta attività di ricerca). Greco non ha ufficializzato la corsa ma da mesi ha avviato gli incontri con la comunità accademica e i Dipartimenti. Dall’altro lato Franco Rubino, direttore del Dipartimento di Scienze aziendali e giuridiche, che ha rotto gli indugi pochi giorni fa con una lettera all’ateneo e oggi – 17 giugno 2025 – ha presentato la propria candidatura in conferenza stampa.
«Leone ha fatto bene, ma…»
Rubino non muove critiche al rettore uscente, Nicola Leone. «Mi candido per proseguire il percorso d’eccellenza iniziato da Leone – premette – Leone ha fatto bene, ha determinato un valore aggiunto. Ma l’Unical ha una storia di 50 anni, da Andreatta a Crisci ha avuto ottimi rettori che hanno contribuito alla crescita dell’ateneo». E allora, se Leone ha ben operato, perché non appoggiare Greco, il candidato ‘della continuità’? «Beh, è Radioponte (un modo ‘Unical’ per dire ‘voci di corridoio’, ndr) che dice di Greco che è il candidato della continuità. Non posso dirlo io. Ribadisco che Leone ha ben operato, lo dicono i dati, lo dicono i conti. Quello che non condivido – dice Rubino – è una visione di governance, che deriva dalla riforma Gelmini ma che si poteva in qualche modo arginare».
Rubino: «Un modello di governance bottom up per l’Unical»
La riforma Gelmini, spiega Rubino, ha favorito un modello di governance verticistico. «I poteri sono accentuati nelle mani del Consiglio d’Amministrazione che viene nominato. Quando abbiamo scritto il nuovo Statuto, dopo la riforma Gelmini, io c’ero. C’erano varie interpretazioni, ci dissero che non si poteva fare un CdA elettivo. Non era così – continua Rubino – Basta guardare altri statuti».
CdA elettivo quindi? «Perché no? È un’idea ma voglio discuterne con la comunità accademica. Il rettore – dice Rubino – per me è un ‘pari tra pari’. Ricordiamoci però che chi è nominato risponde a chi l’ha nominato. Sono troppo democratico? Sì, non amo le imposizioni né che le cose arrivino dall’alto senza discussione. Non ultimo i meccanismi di distribuzione delle risorse».
Radioponte dice…
«Nei Dipartimenti – dice Rubino – non abbiamo discusso di risorse né di punti organico. Radioponte dice, e lo verificherò, che i criteri seguiti dal ministero per distribuire le risorse tra atenei non sono gli stessi usati poi dall’Unical per ribaltare i fondi ottenuti tra i suoi Dipartimenti. È legittimo, certo, è una scelta politica. Io non l’avrei fatta».
Troppe risorse per Medicina?
Rubino risponde poi ai rumors secondo cui in ateneo ci sarebbero malumori perché in questi anni alcuni settori – formazione sanitaria e Intelligenza artificiale – avrebbero assorbito troppe risorse, sfilandosi però dalla trappola di ritrovarsi schedato tra i pro o contro il corso di laurea in Medicina. «Tutto ciò che utile alla sanità del territorio va fatto – assicura – Se qualcuno ha mai pensato che io fossi contrario a Medicina, si sbaglia. Ma il problema è esistito, dobbiamo essere sinceri. Quando si è in una fase di start up, è come badare a un neonato: assorbe più risorse ed energie dei figli maggiori. Ed è giusto così. Nella fase di start up bisogna spingere e questo ha potuto provocare qualche squilibrio tra le aree. In quel momento era giusto, ora però la fase di start up è finita. Adesso i corsi nuovi devono continuare a crescere, ma in armonia con tutto l’ateneo. Tra i punti principali del mio programma c’è l’inclusione tra tutte le aree dell’ateneo: nessuno va lasciato indietro».
La solidarietà a Occhiuto e gli auguri a Principe
Rubino ha un pensiero bipartisan per le principali istituzioni che dialogano con l’Unical. E non ha timori a nominare politici. A Occhiuto – con il quale andrà proseguita, dice, la collaborazione che si è creata su Medicina – esprime la sua solidarietà per la vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto. «È stato un nostro studente, era rappresentante del corso di laurea in Scienze economiche e sociali mentre io ero ricercatore – racconta – Il nostro rapporto è sempre stato ottimo. L’inchiesta è in una fase embrionale e saranno gli inquirenti a valutare. Se posso dare un’opinione, per come lo conosco, Occhiuto è una persona corretta e onesta e ha sempre governato con trasparenza». A Principe – che conosce bene, è stato anche assessore della Giunta Cavalcanti e in sala si vede Cesare Loizzo – formula gli auguri per l’elezione a sindaco. «Ci darà sicuramente una mano, per quanto di competenza, con la realizzazione del Policlinico» aggiunge.
Tanti studenti Unical in sala per l’avvio della campagna elettorale di Rubino
A seguire la conferenza stampa tanti studenti. Con loro alcuni membri del Pta e dottorandi. Avvistati i professori Pupo, Reitano, Romita e Piluso. È una candidatura che arriva dal basso, dagli studenti? «Sono stato sollecitato da varie componenti dell’ateneo – dice – Ma se devo essere sincero, il mio debole è per gli studenti. Insegno da 35 anni, ogni anno ho un’aula da 300 studenti. Fate un po’ i conti e vedrete quanti studenti ho incrociato».
Rubino: «Il rettore Unical dovrebbe fare una passeggiata al mese per il campus»
Rubino spiega anche che nel suo modello, il rettore almeno una volta al mese deve fare una passeggiata per il Campus. L’Unical «deve essere come la sua casa» quindi deve verificare «quello che non va». Passando anche per lampioni fulminati, cumuli di spazzatura, buche lunghe le strade. «Me lo ha insegnato Principe – confida – e per citare un proverbio che recitava sempre mio padre, ‘l’occhio del padrone ingrassa il cavallo’».
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Unical, Rubino avvia la corsa elettorale: «Un modello di gestione dal basso»