Venezia combatte e vince contro la privatizzazione: l’isoletta di Poveglia sarà un parco pubblico
- Postato il 31 luglio 2025
- Attualità
- Di Artribune
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Undici anni di lotta e una concessione demaniale dopo, Poveglia scansa il destino che molti altri isolotti della Laguna veneziana condividono – finire per essere esclusiva, e quindi chiusa al pubblico, o trasformarsi in uno spazio commerciale invaso di turisti – diventando ufficialmente un patrimonio dei veneziani. Almeno in parte: la gestione dell’isolotto Nord di Poveglia, nell’area meridionale della Laguna di Venezia (non distante dal Lido), è stata infatti concessa dal Demanio all’associazione Poveglia per tutti con decorrenza dal primo agosto 2025 per sei anni per farne un parco pubblico.

Poveglia, l’asta demaniale e l’associazione Poveglia per tutti
Costituita da oltre settantamila metri quadri di terreno, tecnicamente abbandonati dal 1968 ma recuperati già negli ultimi anni, Poveglia è un insieme di tre piccole isole che formano un trapezio: quella a Nord è composta da bosco e zone agricole; quella a Sud ospitava alcuni padiglioni ospedalieri risalenti a fine Ottocento; e in cima c’è un isolotto difensivo del XIV Secolo detto “l’ottagono”. Nonostante le passate fortune per la sua posizione strategica, il piccolo arcipelago era passato da centro di commercio a rimessa per le imbarcazioni a sede di un ricovero per anziani e parte dell’Ospedale al Mare del Lido. Poi, l’abbandono: niente allacci di acqua e gas e condizioni “precarie”, che hanno anche favorito l’insorgere di leggende sulla presunta infestazione di fantasmi (favorite dall’aver fatto da set alla serie Ghost Adventures).
Di proprietà statale, Poveglia è stata oggetto di interesse da parte di associazioni locali (come il Centro Turistico Studentesco e Giovanile) e dal 2014 è stata inserita dal Demanio tra le isole minori da mettere all’asta e concedere per 99 anni al miglior offerente: dopo l’ondata di privatizzazioni degli Anni Novanta, proseguita fino ai giorni nostri con i palazzi del centro, è stato un duro colpo per i veneziani, che si sono visti privare di un ennesimo spazio a cui hanno diritto come cittadini. Nonostante sia tecnicamente abbandonata, Poveglia era peraltro ancora frequentata da giovani e anziani, pescatori e liceali. Anche per questo non si è rimasti con le mani in mano: nello stesso anno è nata l’associazione Poveglia per tutti (con sede alla Giudecca) con l’obiettivo di salvare lo spazio.

La trazione di massa e la prima vittoria dell’associazione
Adesioni e sottoscrizioni di massa (così come l’alleanza con altre 40 associazioni) hanno reso il progetto una realtà: c’è stata una prima asta, che ha visto l’associazione perdere contro Umana Holding, società dell’imprenditore (e attuale sindaco) Luigi Brugnaro, già presidente di Confindustria Venezia, per 513 mila euro contro 460 mila: l’Agenzia del Demanio ha però dichiarato che la cifra non era congrua, e l’asta era stata annullata. Poveglia per tutti si è rimboccata le maniche: forte del supporto dei suoi sottoscrittori – molti dei quali hanno lasciato i fondi in mano all’associazione per conservare l’obiettivo finale – ha presentato un progetto al Demanio: fare di Poveglia un bene comune. E come tale l’hanno trattata per tutti questi anni: chiedendo i necessari permessi e pagando le concessioni, gli associati sono andati a curare il verde e manutenere le strutture, pulire le spiagge e star dietro alla colonia di conigli, tenendo incontri e workshop per coinvolgere la cittadinanza. Undici anni dopo (contenziosi e ricorsi al Tar inclusi) è arrivata la mezza concessione: l’associazione potrà gestire l’isolotto Nord per un periodo di sei anni a un canone di circa mille euro l’anno. La parte Sud resta nell’elenco dei beni da rivendere, ma l’associazione sta già pensando a cercare i fondi per mantenerla (e farne un centro studi, o spazi produttivi e artigianali).

Il parco comune di Poveglia
Ottenuta la concessione, quindi, dal primo agosto tutti potranno andare liberamente a Poveglia Nord – senza, cioè, pagare un biglietto, come accade per esempio ai Giardini del Redentore – e ci sono finanziamenti in programma e progetti in essere, come il pontile, per far arrivare le imbarcazioni da Malamocco. Cuore del progetto resta però la valorizzazione dello spazio verde finalizzata alla creazione di un “parco pubblico lagunare aperto a tutti e gestito attraverso pratiche di sussidiarietà e partecipazione attiva”, dice la stessa associazione. Questa gestione, visto il grado di partecipazione dimostrato per ottenerlo e le linee guida seguite per stilare il progetto esecutivo, si suppone avrà un forte impatto ambientale, storico-culturale ed economico: questo sarà valutato dall’Università di Verona (nello specifico dal laboratorio APsyM del dipartimento di Scienze umane) in partnership con l’Agenzia del Demanio e Poveglia per tutti. Documentando, sottolineano, come quello di Poveglia possa essere “un modello per la gestione dei beni comuni”.
Giulia Giaume
L’articolo "Venezia combatte e vince contro la privatizzazione: l’isoletta di Poveglia sarà un parco pubblico" è apparso per la prima volta su Artribune®.