Verso il summit dell’Aia. La Nato semplifica la macchina interna
- Postato il 19 giugno 2025
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- Di Formiche
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In vista del summit che si terrà all’Aia il 24 e 25 giugno, la Nato ha avviato una riorganizzazione interna che prevede la soppressione di alcune divisioni e la riduzione di posizioni nel quartier generale di Bruxelles. L’operazione è parte di un piano di razionalizzazione delle attività amministrative, avviato sotto la guida del segretario generale Mark Rutte, e si colloca nel contesto di una più ampia riflessione sull’efficienza organizzativa dell’Alleanza.
Secondo quanto riportato da Politico, la ristrutturazione riguarda in particolare la divisione Public diplomacy e quella per la gestione esecutiva. Le rispettive competenze verranno redistribuite all’interno della struttura interna dell’organizzazione, mentre non è prevista la sostituzione dei responsabili uscenti. Un portavoce dell’Alleanza ha confermato che l’obiettivo dell’intervento è assicurare che la Nato rimanga “efficace ed efficiente”.
Al summit dell’Aia, i leader discuteranno anche l’ipotesi di un nuovo obiettivo di spesa comune, articolato in un impegno del 5% del Pil nazionale: 3,5% in capacità militari e 1,5% in investimenti infrastrutturali e assistenza all’Ucraina. La proposta, al momento ancora informale, riflette il tentativo di riequilibrare il peso tra deterrenza tradizionale e strumenti di sostegno multilaterale, in un’ottica che considera la sicurezza come un insieme integrato di dimensioni.
Sul piano interno, la ristrutturazione avviata a Bruxelles viene interpretata come un primo aggiustamento amministrativo in vista di questi cambiamenti più ampi. La scelta di non sostituire alcune figure apicali e di riassorbire le relative funzioni nei dipartimenti esistenti risponde a una logica di semplificazione, che punta a ridurre la frammentazione e accrescere l’efficacia operativa dell’interfaccia centrale. Non si tratta, quindi, di una riforma strutturale su larga scala, ma di una revisione mirata che anticipa un possibile ripensamento più ampio dell’architettura burocratica dell’Alleanza.