Virus West Nile: cos’è, sintomi e come possiamo proteggerci
- Postato il 24 luglio 2025
- Di Panorama
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Nessun allarmismo, solo attenzione. Torna a far parlare di sè il virus West Nile (Nilo Occidentale), che negli ultimi anni ha iniziato a circolare con maggiore frequenza anche in Italia. In questa estate 2025, i primi casi confermati sono arrivati a luglio, e finora sono stati segnalati 21 contagi e due decessi, entrambi tra persone anziane con condizioni di salute già compromesse. Le regioni più colpite sono Lazio e Piemonte, ma il virus è stato rilevato anche in Veneto e in tutto il Nord-Est, in Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia e Sardegna. E’ inoltre appena stato riscontrato un nuovo cluster al confine tra Campania e Lazio, esattamente nella zona di Baia Domizia: con 8 casi di infezione, tra i quali 4 pazienti gravi, ricoverati in rianimazione negli ospedali Moscati di Aversa e Cotugno di Napoli.
Malattia che una volta era appannaggio del Sud est asiatico, si è ormai diffusa anche da noi: appartiene alla “famiglia” delle arbovirosi, cioè patologie trasmesse da insetti che pungono o mordono. «West Nile può colpire il sistema nervoso e dare complicanze gravi, fino alla morte» spiega il professor Marco Falcone, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa. «E’ un altro caso di virus esotico, come Chikungunya e Dengue, che ci ritroviamo praticamente dietro casa: nella diffusione di queste malattie hanno un peso anche il cambiamento delle rotte migratorie degli uccelli, che sono il serbatoio naturale di molti di questi virus. Se prima alcune specie si fermavano al Nord Africa, oggi con l’innalzarsi delle temperature arrivano in centro Europa: poi le zanzare fanno da ponte verso l’uomo».
In particolare, la zanzara responsabile della trasmissione di West Nile è quella del tipo Culex: le zanzare si infettano pungendo, appunto, gli uccelli portatori del virus e possono poi trasmetterlo all’uomo o ad altri animali come cavalli e cani. La buona notizia è che nella maggior parte dei casi il virus non causa sintomi. Circa l’80% delle persone infette non si accorge nemmeno di averlo contratto: nel restante 20%, si può manifestare una febbre leggera, con arrossamento degli occhi, leggera nausea o mal di testa. Sintomatologia dunque simile a un’influenza. Il periodo di incubazione dal momento della puntura oscilla tra i 3 e i 14 giorni. Se colpisce anziani o persone con difese immunitarie basse, allora il virus può provocare encefalite o meningite: in queste situazioni è necessario il ricovero e il monitoraggio medico. Non esistono vaccini o cure specifiche per l’uomo, perciò le autorità sanitarie italiane e internazionali puntano tutto su due fronti: sorveglianza del territorio e buone pratiche quotidiane da parte dei cittadini. Per proteggersi, è bene applicare sempre repellenti cutanei (meglio se a base di DEET o icaridina) sulla pelle esposta, indossare abiti lunghi e leggeri, specialmente se si sta all’aperto in zone umide, usare le zanzariere alle finestre o intorno ai letti ed evitare acqua stagnante nei giardini, sottovasi o tombini, che sono ambienti ideali per la riproduzione delle zanzare.