3 giorni in Abruzzo: cosa vedere nel Piccolo Tibet d’Italia

C’è chi lo chiama Il giardino verde d’Europa, chi l’ha definito il Piccolo Tibet d’Italia e c’è anche chi, ben più di un secolo fa, l’ha descritto come una terra “forte e gentile”. Due parole che esprimono a pieno il senso di un viaggio in Abruzzo. Un viaggio sulle orme della storia, della tradizione, della gastronomia e del territorio, ma anche e soprattutto della gente e della cultura che mantiene ben viva la sua identità. Ogni borgo, ogni vetta, ogni trattoria di paese custodisce un frammento di vita autentica che emerge nel silenzio dei sentieri, nei sapori decisi della cucina contadina e nei racconti sussurrati dagli anziani seduti in piazza.

In quest’articolo scopriamo insieme cosa vedere in Abruzzo in tre giorni con un itinerario breve, ma intenso, tra borghi, rocche e meraviglie naturali, pensato per chi ama guidare tra i paesaggi montani dell’Appennino e sbalordirsi a ogni curva.

Giorno 1: L’Aquila, Rocca Calascio e Santo Stefano di Sessanio

Il vostro tour alla scoperta dell’entroterra dell’Abruzzo parte dal capoluogo di provincia, L’Aquila, che attraverso strade, monumenti, chiese e palazzi signorili vi racconterà la sua storia antica e quella moderna, segnata dal terremoto del 2009, di cui sono visibili tuttora i segni. Il centro città si trova su un colle a 715 metri d’altezza, in un continuo saliscendi che presenta numerosi luoghi di interesse: scarpe comode e sguardo vigile sono d’obbligo per coglierla nella sua interezza e godere a fondo l’esperienza in città.

Tra le cose da vedere nel centro storico vi segnaliamo:

  • la Basilica di Santa Maria di Collemaggio: edificata nel XIII secolo sui resti di un antico castello per volontà di Pietro da Morrone, futuro papa Celestino V, è considerata la massima espressione dell’architettura abruzzese con una commistione di stili diversi che va dal gotico al barocco;
  • il Palazzo dell’Emiciclo: realizzato nel 1888 su alcune preesistenze seicentesche, oltre agli uffici del Consiglio Regionale ospita mostre, concerti e un’importante biblioteca aperta al pubblico;
  • Piazza Duomo: il centro sociale e religioso della città ospita la Chiesa di Santa Maria del Suffragio che fu costruita dopo il sisma del 1703 in ricordo delle vittime del grande terremoto;
  • la Basilica di San Bernardino da Siena: collocata in posizione panoramica sulla sommità di una scalinata, colpisce per la facciata monumentale ripartita in tre ordini che richiamano i tre stili della classicità;
  • la Fontana Luminosa: così chiamata per il gioco di luci che si accendono al calar della sera, fu edificata nel 1934 per celebrare la fine di un importante progetto di riqualificazione urbana avviato nel 1927 ed è oggi uno dei simboli de L’Aquila.
Edifici del centro storico di L'Aquila
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L’Aquila, centro storico

Nella parte più antica del centro città, un po’ dislocata rispetto agli altri luoghi di interesse ma raggiungibile comunque a piedi, la Fontana delle 99 cannelle è un monumento storico risalente al 1272. La struttura consta di 93 mascheroni diversi tra loro e di 6 cannelle da cui l’acqua sgorga e si riversa nelle cinque vasche poste a livelli differenti, leggermente sfalsati l’uno rispetto all’altro. Assolutamente da non perdere!

Dedicate la seconda parte della giornata alla visita di Rocca Calascio, sita a circa 40 km da L’Aquila.

Edificata intorno all’anno Mille come punto di osservazione militare, la rocca domina dall’alto la Valle del Tirino e la Piana di Navelli regalando viste di rara bellezza sul Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Designata da National Geographic come uno dei castelli più belli al mondo, Rocca Calascio rientra a pieno titolo tra le cose da vedere in Abruzzo in tre giorni. La salita è agevole e suggestiva, in particolare nel tardo pomeriggio con la luce che accarezza le mura di pietra e il vento sussurra storie antiche.

Castello difensivo
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Rocca Calascio, fortezza difensiva risalente all’anno Mille

In serata raggiungete Santo Stefano di Sessanio, piccolo borgo fortificato di epoca medievale sito all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso, annoverato tra i più belli d’Italia. Passeggiando per gli stretti vicoli del centro potrete ammirare la Porta e la Torre Medicea a pianta cilindrica, la quattrocentesca Casa del Capitano coronata dall’elegante loggiato, la Chiesa di Santo Stefano, l’Oratorio di San Rocco e alcuni edifici nobiliari tra cui Palazzo Anelli, uno dei più importanti del borgo.

Giorno 2: Castel del Monte, Navelli e Grotte di Stiffe

Il secondo giorno di quest’itinerario in Abruzzo si apre con la visita di Castel del Monte, un altro dei borghi più belli d’Italia sito a soli 15 km di distanza da Santo Stefano di Sessanio, dove potrete ammirare alcuni edifici – civili e religiosi – che presentano interessanti elementi medievali e rinascimentali.

Passeggiando per il centro storico noterete l’architettura peculiare del borgo, frutto delle necessità difensive e della conformazione del territorio, da cui la presenza delle case-mura con la struttura simile a una torre e i caratteristici sporti, tunnel sotterranei scavati nella roccia che collegano le varie parti degli abitati.

borgo arroccato su montagna
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Castel del Monte, tra i borghi più belli d’Italia

Da Castel del Monte spostatevi a Navelli, piccolo borgo dell’aquilano dall’eleganza discreta e l’identità legata alla terra, noto per la coltivazione dello zafferano DOP. Dal cuore del borgo, Piazza Umberto I, si diramano viuzze silenziose su cui si affacciano archi in pietra, portali scolpiti e palazzi nobiliari segnati dal tempo, con il profumo dell’oro rosso d’Abruzzo che si mescola all’aria frizzante delle colline circostanti.

In autunno, tra ottobre e novembre, la fioritura dello zafferano tinge di lilla tutto l’altopiano: uno spettacolo naturale di rara bellezza, legato a un sapere agricolo che si tramanda di generazione in generazione.

Concludete la giornata alle Grotte di Stiffe, a San Demetrio ne’ Vestini, un percorso sotterraneo che si snoda per 600 metri e procede parallelo al corso del fiume che si fa strada per tornare in superficie: lungo il tragitto, in base al tempo, valutate la possibilità di una breve deviazione all’altezza di Castelnuovo per visitare il Peltuinum, antico insediamento romano risalente al I secolo a.C.

Interno grotta
Grotte di Stiffe

Giorno 3: Eremo di San Domenico, Lago di Scanno e Sulmona

Dopo l’immersione nel paesaggio carsico delle Grotte di Stiffe, sempre restando nel territorio dell’aquilano, ecco  cosa vedere il terzo giorno del vostro soggiorno in Abruzzo.

Il tragitto da San Demetrio per Villalago si snoda lungo una strada panoramica che attraversa colline, altopiani, boschi e valli montuose: un viaggio nel viaggio che regala la sensazione di battere all’unisono con il cuore dell’Abruzzo.

La vostra prima tappa della giornata sarà l’Eremo di San Domenico, luogo mistico sospeso tra natura e spiritualità. La tradizione vuole che quest’oasi di silenzio, interrotto con garbo dallo scrosciare dell’acqua e dal fruscio del vento, sia stato edificato laddove il santo si rifugiò nel XI secolo, all’estremità di uno sperone roccioso che si specchia nelle acque smeraldine del lago sottostante. All’interno dell’eremo, preceduto da un piccolo portico, c’è una cappella che custodisce antichi affreschi e una statua lignea di San Domenico, protettore contro i morsi degli animali selvatici.

Pochi chilometri separano Villalago da Scanno dove si trova uno dei must indiscussi di tutto l’Abruzzo: il lago a forma di cuore, tra i più fotografati d’Italia.

Secondo la leggenda questa meraviglia naturale si sarebbe formata in seguito a un combattimento tra i romani e Battifolo, regnante a quei tempi nella zona: nel vedere il suo esercito in difficoltà, il sovrano invocò l’intervento del Mago Bailardo, figura della tradizione popolare, che con un incantesimo ricoprì d’acqua il campo nemico e formò quello che nell’immaginario collettivo sarebbe diventato il cuore d’Abruzzo.

La forma peculiare del bacino è visibile dal punto panoramico raggiungibile con una camminata lungo il Sentiero del cuore, ma è altresì piacevole passeggiare per le vie dell’omonimo borgo mangiucchiando un Pan dell’Orso o un mostacciolo, abruzzesi DOC.

Lago a forma di cuore
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Lago di Scanno, il cuore d’Abruzzo

Scanno è famoso anche per la tradizione orafa, tra le più antiche e raffinate d’Abruzzo, che si tramanda fin dal XVII secolo di generazione in generazione. Con le loro mani sapienti gli artigiani danno vita a gioielli in filigrana che si ispirano a simboli arcaici e al mondo contadino, emblemi identitari del territorio: tra i vari spicca la Presentosa, ciondolo in filigrana che veniva donato alle giovani donne come pegno d’amore e promessa di matrimonio.

Chiudete in bellezza il vostro viaggio in Abruzzo con la visita di Sulmona, nota come la Città dei Confetti e patria del romano Ovidio.

Da visitare nel centro città:

  • la Cattedrale di San Panfilo: edificata secondo la leggenda sulle rovine di un tempio pagano dedicato ad Apollo e Vesta, è uno dei pochi esempi di Alto Medioevo a Sulmona;
  • il Complesso della Santissima Annunziata: risalente al 1320, oltre alla chiesa ospita i musei comunali e l’ufficio del turismo;
  • la statua di Ovidio: dedicata al poeta nato a Sulmona nel 43 a.C., a testimonianza delle antiche origini della città;
  • la Fontana del Vecchio: una delle più importanti testimonianze rinascimentali della città.
centro storico di Sulmona
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Panoramica di Sulmona, la terra natale di Ovidio

Sulmona è riconosciuta in tutto il mondo come la patria del confetto, eccellenza dolciaria che affonda le radici nel Quattrocento: qui, tra antichi vicoli e palazzi storici, l’arte di ricoprire le mandorle con uno strato di zucchero si è trasformata in una vera è propria tradizione culturale. Ben più di semplici dolci, i confetti di Sulmona sono opere d’arte che addobbano e impreziosiscono matrimoni, battesimi e ricorrenze.

Sono davvero tanti i sentieri da percorrere in Abruzzo, questo è solo un inizio.

Autore
SiViaggia.it

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