Cosa vedere a Ravenna, la città dei mosaici, tre volte Capitale

Nel cuore dell’Emilia-Romagna, a pochi passi dal mare, si cela una città che non smette mai di sorprendere: è Ravenna ovvero un viaggio nel tempo, un mosaico vivente di culture, imperi e arte senza confini.

Un patrimonio straordinario la consacra tra le mete più affascinanti d’Italia: ben otto siti dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO ne fanno una capitale della bellezza eterna. Se vi state chiedendo cosa vedere a Ravenna, lasciatevi guidare tra meraviglie in pietra, tessere d’oro e suggestioni immortali.

Cosa vedere a Ravenna, la città dei mosaici

Tre volte capitale (dell’Impero romano d’Occidente, del regno degli Ostrogoti e poi dell’Esarcato bizantino), Ravenna ha assorbito influssi da ogni civiltà, tra Oriente e Occidente, e dietro i toni neutri dei suoi edifici si cela un universo sfavillante.

Camminare per il centro è come scorrere le pagine di un “libro scritto con la luce”: le biciclette sfrecciano leggere, i campanelli risuonano nell’aria e le voci si fondono con l’eco delle basiliche millenarie. In un simile scenario che unisce quotidianità e passato, la città si racconta con discrezione e invita a immergersi nel suo incanto senza tempo.

1. Piazza del Popolo

Tutto comincia da Piazza del Popolo: i palazzi che la delimitano, dalle eleganti architetture di epoca veneziana, rievocano storie di dominio, scambi e contaminazioni. Il Palazzo Comunale e la Prefettura si specchiano in una piazza viva, attraversata da chi lavora, chi passeggia e chi si concede un caffè sotto i portici.

Le due colonne che si ergono al centro portano in cima le statue di San Vitale e Sant’Apollinare, emblemi di una città che fu anche veneziana, ma è sotto il portico del Palazzo Comunale che si cela uno dei dettagli più sorprendenti: le colonne di granito che lo sorreggono, in apparenza semplici, custodiscono antichi capitelli, scolpiti nel marmo proconnesio e risalenti al VI secolo d.C. Un tempo appartenenti alla Chiesa di Sant’Andrea dei Goti, sono sopravvissuti alla sua demolizione del 1457, quando si aprì spazio alla costruzione della Rocca Brancaleone.

2. Basilica di San Vitale

Appena varcata la soglia della Basilica di San Vitale, ci si sente piccoli di fronte a tanta meraviglia: tempio ottagonale, tra i massimi esempi dell’arte paleocristiana, è un trionfo di luce, colore e simbologia. Non presenta navate, bensì un nucleo centrale che si apre in un abbraccio circolare sotto una cupola affrescata che colpisce all’istante.

I mosaici che decorano l’abside rapiscono lo sguardo: il volto dell’imperatrice Teodora, dallo sguardo ieratico e i gioielli che sembrano danzare nella luce, è uno di quei ritratti che non si dimenticano. E poi, quasi in silenzio, a terra si svela un labirinto: una serie di cerchi concentrici, solcati da frecce: è il cammino dell’anima, la metafora cristiana della purificazione, una sfida da intraprendere partendo dal centro e cercando, passo dopo passo, la via d’uscita.

Accanto alla basilica, il Museo Nazionale di Ravenna ospita reperti provenienti dagli scavi cittadini e dai restauri che hanno svelato altri frammenti dei suoi tesori nascosti.

3. Tomba di Dante

L'antica tomba di Dante Alighieri a Ravenna
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L’antica tomba di Dante Alighieri

A Ravenna il tempo si è fermato anche per il più grande poeta della letteratura italiana. Dante Alighieri vi trovò l’ultimo rifugio, dopo l’esilio da Firenze, e qui si spense nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321. Aveva appena terminato il Paradiso, chiudendo l’opera che avrebbe consegnato il suo nome all’eternità.

Oggi le sue spoglie riposano in un piccolo tempietto neoclassico, sobrio e austero, realizzato tra il 1780 e il 1782 dall’architetto Camillo Morigia, ma la loro storia ha contorni da romanzo: per secoli furono nascoste, trafugate, ritrovate per caso nel 1865..

Intorno al mausoleo si sviluppa la cosiddetta zona dantesca, un angolo della città carico di spiritualità e silenzio.

4. Mausoleo di Galla Placidia

Se c’è un luogo che incanta senza bisogno di parole, è il Mausoleo di Galla Placidia che si annuncia con la semplicità di una piccola costruzione in mattoni, quasi anonima: eppure, basta varcarne la soglia per ritrovarsi immersi in un sogno blu. Sulle pareti, i mosaici più antichi di Ravenna vibrano ancora di vita e mistero.

Fu voluto da Onorio, imperatore dell’Impero romano d’Occidente, per sua sorella Galla Placidia, e all’interno di cotanto scrigno di luce e simbologia, il messaggio è chiaro: la vita vince sulla morte, la speranza prevale sul dolore. Ma è la volta celeste, tempestata di stelle, a lasciare senza fiato: un cielo notturno perfetto, dove la croce luminosa troneggia al centro e ogni stella sembra parlare al cuore di chi guarda.

È uno di quei luoghi che restano impressi per sempre, non solo nella memoria visiva, ma nelle emozioni più profonde.

5. Basilica di Sant’Apollinare in Classe

Basilica di Sant'Apollinare in Classe a Ravenna
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La sorprendente Basilica di Sant’Apollinare in Classe

A pochi chilometri dal centro, nella quiete di un paesaggio che appare sospeso tra terra e cielo, si erge la più maestosa tra le basiliche di Ravenna: Sant’Apollinare in Classe, il cui nome rimanda all’antica città di Classe, oggi area archeologica, un tempo vivace porto e sede della flotta romana dell’Adriatico.

La Basilica affascina da subito per la sua imponenza, ma è entrando che si viene travolti da un senso di meraviglia. L’abside è un inno alla luce, al colore e alla simbologia: Cristo appare al centro della Croce, in un tondo ornato da 99 stelle. Ai suoi lati, i quattro evangelisti, mentre dodici pecore candide simboleggiano gli apostoli, immerse in un paesaggio che ha i toni di un paradiso terrestre. Rocce, alberi, fiori e uccelli variopinti riempiono la scena con la serenità di un’armonia raggiunta.

Accanto alla Basilica, gli scavi raccontano la vita dell’antica Classe, città strategica e cuore pulsante del mondo bizantino. Poco distante, un vecchio zuccherificio ottocentesco è stato trasformato nel Museo Classis, un viaggio al cospetto di secoli di storia, dalla Preistoria alla Ravenna medievale. Anche soltanto la scala monumentale, decorata con un’onda di mosaico lunga trentatré metri, sarebbe sufficiente a giustificare la visita.

6. Mausoleo di Teodorico

Infine, non si può non citare il Mausoleo di Teodorico, costruito nel VI secolo per volere del re ostrogoto Teodorico, deciso a lasciare un’impronta eterna del proprio potere. A differenza degli altri monumenti di Ravenna, qui lo sfarzo bizantino cede il passo a una forma severa, quasi scultorea, in cui l’austerità diventa bellezza.

La struttura si fa notare per la cupola, un unico blocco monolitico di pietra calcarea che pesa oltre 300 tonnellate. Un’impresa ingegneristica straordinaria per l’epoca, che ancora oggi lascia senza parole. Il linguaggio architettonico è essenziale, lontano dai decori dorati degli altri edifici, ma proprio tale sobrietà la rende un unicum nel panorama ravennate.

Cosa fare a Ravenna: tre esperienze da non perdere

Splendidi mosaici di Ravenna
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Tutto il fascino dei mosaici di Ravenna

Ravenna non è solo storia e arte, ma anche scoperta, creatività e gusto. Oltre ai monumenti senza eguali, la città offre esperienze capaci di completare il viaggio con sfumature più quotidiane ma non meno intense. Che si tratti di arte contemporanea, scorci urbani rigenerati o sapori locali, ogni tappa aggiunge un tassello al mosaico dell’anima ravennate.

1. Fare tappa al MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna

All’interno di un antico monastero, trasformato con rispetto e visione, prende vita uno dei centri culturali più dinamici della città: il MAR, Museo d’Arte della Città di Ravenna tra le cui sale si snoda un percorso che va dall’arte medievale fino al Novecento, con un’attenzione speciale per la tradizione del mosaico.

La sezione dedicata al mosaico moderno è un dialogo tra passato e presente, dove la tecnica antica si reinventa nelle mani degli artisti contemporanei.

Le mostre temporanee, spesso coraggiose e sperimentali, danno respiro internazionale al museo, rendendolo un punto d’incontro per chi ama l’arte in tutte le sue forme.

2. Un giro alla Darsena

Un tempo quartiere portuale e zona industriale, oggi la Darsena ne è il volto giovane e creativo: gli ex magazzini, le gru, le architetture dismesse sono diventati spazi per l’arte urbana, per la musica, per la socialità. Il canale Candiano scorre tranquillo tra murales colorati, locali alternativi e biciclette.

Camminare lungo la banchina, soprattutto al tramonto, regala una visione insolita della città: un incontro tra la malinconia del passato e la forza dell’innovazione.

La Darsena è diventata un laboratorio a cielo aperto, un quartiere in fermento dove tutto cambia e tutto vive.

3. Una sosta gastronomica al Mercato Coperto

A due passi da Piazza del Popolo, esiste un luogo dove i profumi parlano, i sapori raccontano e ogni stand è un invito a lasciarsi tentare: il Mercato Coperto, ristrutturato con eleganza e rispetto per la sua anima popolare, oggi un punto d’incontro tra tradizione e gusto.

Qui si può scegliere di fermarsi al ristorante oppure optare per un assaggio veloce, magari da gustare mentre si esplora il centro. L’offerta è variegata e irresistibile: si va dalle piadinerie alle botteghe artigiane, dalle pescherie alle gastronomie, dove la qualità degli ingredienti è protagonista.

Impossibile non assaggiare la piadina con lo squacquerone, accompagnata da verdure, affettati o acciughe marinate, a seconda dell’umore del palato. E per chi ama la pasta fresca, non mancano i cappellacci verdi, le tagliatelle, i passatelli, preparati con cura, passione e un pizzico di orgoglio romagnolo.

Come arrivare a Ravenna

Raggiungere Ravenna è semplice e piacevole, quasi un preludio al viaggio nel tempo che vi attende tra i suoi monumenti. Il cuore della città si apre a pochi passi dalla stazione ferroviaria, in Piazza Farini: bastano tre minuti a piedi per trovarsi nel centro storico, tra mosaici millenari e vie che profumano di arte e storia.

Per chi arriva in auto, l’autostrada A14 è la via più diretta: basta uscire allo svincolo per Ravenna e seguire le indicazioni per il centro.

Se preferite viaggiare in aereo, gli aeroporti più vicini sono quello di Forlì, a circa 30 chilometri, quello di Rimini, a 60, e l’aeroporto di Bologna, distante circa 90 chilometri.

Autore
SiViaggia.it

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