A che serve cambiare ora la legge elettorale? Meloni e i suoi all’assalto di Costituzione e Mattarella

  • Postato il 26 novembre 2025
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Se la destra ha vinto le Regionali, come dicono loro, perché mai la presidente Meloni vuole cambiare subito la legge elettorale? In realtà hanno capito – più di alcuni esponenti del centro sinistra – che il “campo largo” può essere competitivo: nel Veneto, devono ringraziare Zaia che ha letteralmente regalato la vittoria ad una destra che in affanno persino a Venezia, dove si voterà per il nuovo sindaco.

Di fronte alle difficoltà, la corte italiana di Trump tenta di imitare il capo e di cambiare legge elettorale e collegi prima del voto. Il loro cammino seguirà una mappa precisa: referendum contro la giustizia, in caso di vittoria legge elettorale e assalto finale alla Costituzione antifascista. Nel mirino ci sarà sempre il presidente Mattarella con l’intenzione di sbarrare la strada a qualsiasi intervento istituzionale.
Il supremo arbitro va minacciato e azzoppato, ovviamente in senso figurato.

Questo ci deve indurre a fermare l’assalto alla prima occasione utile.

Le elezioni hanno lanciato un primo segnale. Ora bisognerà prepararsi, da subito, al referendum. Se quei 13 milioni che hanno già votato il quesito sull’articolo 18 dovessero decidere di tornare alle urne, tutto potrebbe accadere, anche una possibile vittoria. I sondaggi più seri, non quelli a tariffa, danno in vantaggio, sia pure lievemente, il No. Bisogna rafforzare questo dato e sapere che, se dovessero rimediare un’altra sconfitta, sarebbe la fine della controriforma della giustizia, dell’assalto alla Costituzione, delle leggi bavaglio, dell’autonomia differenziata, delle minacce contro il presidente Mattarella.

Noi di Articolo 21 saremo in tutti i comitati referendari, sempre e comunque dalla parte della Costituzione antifascista.

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Il Fatto Quotidiano

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