Acireale (CT). Quattro per Cinque: l’arte come molteplicità di linguaggi e identità creative
- Postato il 18 ottobre 2025
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- Di Paese Italia Press
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Nel cuore barocco di Acireale (Catania), la Galleria Operà – Art Gallery and Events, diretta da Edoardo Scarabelli, ha ospitato la mostra “Quattro per Cinque”, inaugurata il 4 ottobre 2025. L’evento ha visto protagoniste quattro artiste contemporanee – Adele Castro, Elisa Marchese, Enza Palumbo e Lucia Mignosa – le cui opere dialogano tra loro in un percorso sinestetico che intreccia natura, forma, emozione e riflessione interiore.
Operà è una galleria d’arte che unisce la tradizione architettonica acese al gusto contemporaneo: un luogo di luce e memoria, dove le volte in pietra lavica e i dettagli antichi diventano cornice ideale per un’arte che respira con la città. Lo spazio, oltre a ospitare esposizioni, promuove incontri, laboratori e conversazioni, configurandosi come un vero centro culturale dinamico e aperto al territorio.
La mostra “Quattro per Cinque” è un viaggio nella diversità delle visioni femminili dell’arte, un racconto corale in cui il gesto pittorico e quello plastico si fondono in una poetica comune: quella della ricerca. Ogni artista porta con sé una propria cifra stilistica, ma tutte convergono nella volontà di rappresentare l’energia vitale e spirituale che permea la materia artistica.

Le artiste Enza Palumbo e Elisa Marchese
La rassegna e gli altri protagonisti della Galleria Operà
Accanto alle opere di queste quattro artiste, la Galleria Operà accoglie nella sua collezione permanente nomi di rilievo come Gianni Moramarco, con le sue sculture luminose 3D dedicate alla Sicilia — esemplari unici che uniscono tecnologia e memoria, luce e identità mediterranea.
Sono inoltre presenti artisti come Pietro Alessandro Trovato, Antonio e Giuseppe Sciacca, interpreti di un linguaggio figurativo che oscilla tra tradizione e sperimentazione.
A completare il percorso visivo, un omaggio ideale ai maestri del Novecento siciliano e italiano: Renato Guttuso, Giuseppe Migneco, Salvatore Fiume e Amigoni, punti di riferimento imprescindibili per comprendere la continuità tra l’espressione artistica del secolo scorso e le nuove ricerche visive contemporanee.
Appendice d’approfondimento a cura dei critici d’arte: Amedeo Fusco e Rosario Sprovieri, Giuseppe Milone, Giuseppe Sciacca, Margherita Porrovecchio offrono una precipua visione su una delle opere presentate dalle artiste, artifici della mostra: Adele Castro, Elisa Marchese, Enza Palumbo e Lucia Mignosa.
Le quattro protagoniste di “Quattro per Cinque”
Adele Castro
Opera: Il Camaleonte
Olio su tela cm 40 x 50 – anno 2025
La pittrice Adele Castro, per le sue visioni d’arte, predilige la staticità e il movimento; per le sue opere pittoriche, privilegia le atmosfere e le arie del silenzio, per questo ha sviluppato una vera e propria passione per scenari pittorici che propongono la magia della descrizione della natura morta. La sua natura morta è una composizione poetica, dove le parole sono affidate alla luce e ai colori di cose e oggetti disposti con sapienza, nello spazio delimitato del supporto. I dipinti della Castro sono sempre connotati dai vari elementi, e luci e ombre che costituiscono una visione armonica ben dosata, sia sotto il profilo delle forme ritratte, sia sotto il profilo della gamma dei colori che ella plasma con maestria; le sue gesta le inducono a pensare ai maestri del passato, la sua pittura contiene la conoscenza della materia, la consapevolezza di un mondo pittorico che è narrato nella storia dell’arte. I suoi frame sono tagli e inquadrature consapevoli.
Amedeo Fusco e Rosario Sprovieri
Elisa Marchese
Opera: Il Gallo Bianco
cm 30 x 18 x 28 – anno 2025
L’artista ci ha fatto già conoscere le sue pitture in stile informale, adesso presenta la sua attività come modellatrice di argilla. È una serie che verte sui rinoceronti, coccodrilli, libellule e galli. Superando con indubbia maestria la gravità intrinseca alla creta, i suoi animali riescono ad esprimere vitalità e forza ma anche sacralità. Più che bestie sono infatti archetipi provvisti di una loro anima. Intendono esprimere non solo la loro forza ma anche quella generale ed unica della natura. Così a guardarli ci mettono in contatto con le nostre radici più profonde. È da ciò che nasce grande fascino e sacralità.
Giuseppe Milone
Enza Palumbo
Opera: Farfalla su girasole
Punta secca cm 23 x 30 – anno 2025
La forza del segno è la prima cosa che colpisce l’occhio dell’osservatore. L’artista Enza Palumbo ha una lunga carriera come grafica e un felice periodo che ha dedicato alla decorazione. Nella produzione odierna, si rivolge sia alla natura fatta di possenti girasoli, sia alle figure femminili di carattere onirico. La caratterizzazione del segno la inserisce nella figurazione espressionista; le trame grafiche sembrano derivare da un velluto morbido che solo la punta secca riesce a dare. L’artista, formatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, ha seguito ed elaborato gli insegnamenti e gli influssi dei suoi Maestri. Per la Palumbo, il disegno grafico è l’unico mezzo per dare vita ad una idea creativa mentre la personale rielaborazione arricchisce la trama segnica. Attualmente, è impegnata in una ricerca che porta avanti una tematica che si sviluppa come una serie di fotogrammi che si focalizzano in un concatenato racconto sulla Figura-Natura; di volta in volta il linguaggio e le tecniche espressive si rinnovano. Nei suoi lavori, si nota una progressiva maturazione e soprattutto la capacità interpretativa di un’artista, sempre alla ricerca di nuove forme.
Giuseppe Sciacca
Lucia Mignosa
Opera: Due Bagnanti
Acrilico e pastello ad olio su tela cm 50 x 40 – anno 2024
L’artista Lucia Mignosa si concentra sull’interpretazione dinamica, anatomica e fluttuante dei sentimenti. La raffigurazione dell’energia quantistica che spiega la vivacità di un corpo, nell’anima e nei movimenti, si rimanda allo studio di tecniche diverse, stanche della pittura categorica, ma lanciate verso suggestioni metafisiche della gioia e del dolore. I colori si accendono, si anneriscono, si mischiano, dando spessore alla profondità delle cose, scavando nell’anima della figura, per dinamizzare le espressioni di ogni suo sentimento, fatto di energia, velocità, lentezza, colore, incisione. Con esercizi di replica, cancellazione, ripetizione, si genera una tecnica che sperimenta un equilibrio instabile, proprio come la materia che la compone. La scienza quantistica è materia fisica che sogna le emozioni.
Margherita Porrovecchio
Conclusione
La mostra “Quattro per Cinque” ha confermato come la Galleria Operà si stia via via affermando quale polo culturale di riferimento per la Sicilia orientale. L’incontro tra le quattro artiste – con le loro singolari cinque opere -, le suggestioni dei maestri novecenteschi e l’energia contemporanea dei giovani autori siciliani, nell’ensemble, restituiscono un’idea di arte viva, in continuo dialogo con la città e con il tempo.
In fondo, come ricordava Guttuso, “l’arte non è mai un’isola, ma un ponte tra ciò che siamo e ciò che vogliamo diventare”.
Luisa Trovato
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