Ai governi occidentali che criticano Israele ma non lo fermano dico: vergognatevi!

  • Postato il 14 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Le complicità e le ipocrisie dell’occidente sul fronte palestinese e ucraino sono sempre più manifeste. Sul genocidio dello stato terrorista d’Israele nei confronti del popolo palestinese si può dire provata sul piano morale e politico la complicità di molti governi occidentali, ora bisognerà fare di tutto per provarlo sul piano giuridico. Il sostegno politico, istituzionale, economico, internazionale e militare configura sul piano penale il concorso nel delitto di genocidio, esposti e denunce sono state fatte, ricordo anche che la procedibilità sul piano giudiziario si configura d’ufficio.

Dopo il 7 ottobre siamo stati davvero in pochissimi a sostenere la legittimità della resistenza e la verità storica su quello che stava accadendo in Palestina, oggi la lotta di pochi è divenuta la lotta di molti. E questo è un risultato importante e non scontato anche se ci sono voluti decine di migliaia di morti, migliaia di bambini uccisi, personale sanitario e dell’informazione sterminato. Di fronte alla crescita dell’indignazione popolare nei confronti dello sterminio barbaro e crudele del popolo palestinese, i governi occidentali hanno cominciato tiepidamente a criticare il governo israeliano, non per convinzione e per una onesta seppur tardiva meditazione sugli errori commessi, ma per mera e becera convenienza politica, perché la politica vive anche di consenso popolare. Ma nulla hanno fatto comunque per fermare il genocidio, nemmeno per tentare di arginarlo, hanno messo in campo solo l’arsenale dell’ipocrisia.

Qualche esempio. Dichiarano sui mezzi di comunicazione, spesso serventi alla propaganda politica, che Israele deve rispettare il diritto umanitario, ma nulla hanno fatto per impedire gli atti di terrorismo nei confronti delle persone accalcate per cercare un po’ di acqua e farina. E non hanno consentito agli aiuti di entrare via terra. Hanno affermato: due popoli e due Stati, ecco il festival dell’ ipocrisia del sadismo, ormai i palestinesi hanno visto distrutto il loro territorio e le loro vite, dove sta lo Stato che è fatto di territorio e popolo?

Vergognatevi! Dovevate riconoscere prima lo Stato di Palestina. Balbettano che Netanyahu ora sta esagerando: ma nulla fanno per fermarlo, nessuna sanzione, nessuna interruzione delle relazioni diplomatiche, anzi continuano ad inviare armi. Nella gerarchia della complicità e dell’ipocrisia il nostro governo poi vince la medaglia della vergogna. Sul fronte ucraino complicità e ipocrisia non sono da meno. Ogni volta che timidamente si affaccia la possibilità di un dialogo, di un cessate il fuoco, della pace, attraverso Russia e Usa che sono i veri attori del conflitto, i primi che si mettono di traverso ad ostacolare sono i governi occidentali.

Il motivo è lampante. Hanno scelto la guerra, il riarmo, l’economia di guerra, gli affari sulla ricostruzione. Hanno investito su questo e non vogliono che gli salti il banco. Politica e industria delle armi, che spesso vanno a braccetto, unitamente ai trafficanti di armi e alle mafie che non mancano mai, in questo modo si garantiscono potere, stato di emergenza, soldi, unitamente alla repressione del dissenso politico. Nulla hanno fatto per la pace, anzi sono sabotatori di ogni prospettiva di pace. È ovvio che non vi può essere pace senza l’Ucraina, ma è altrettanto palese che una pace si raggiunge con un compromesso e una mediazione, altrimenti vince chi annienta l’avversario.

L’Europa, dopo essere stata assente per oltre due anni e decisamente subalterna e supina agli Stati Uniti, oggi vuol far credere che ha un sussulto di dignità nei confronti dell’alleato padrone d’oltreoceano, ma solo perché a capo della superpotenza occidentale c’è un folle che supera con la sua follia le lucide complicità occidentali in una guerra che è fuori dal diritto internazionale. Stiamo molto attenti a sabotare gli spiragli di pace, perché a furia di giocare a risiko l’olocausto nucleare non è più solo uno spauracchio o un incubo ma potrebbe divenire tremenda realtà.

Da occidentale, non mi sento per nulla rappresentato dalle istituzioni politiche nazionali ed europee, mi batterò nel mio piccolo perché si possa dal basso costruire una politica che metta al centro l’umanità, la pace, le persone e i diritti. E da giurista per continuare a contribuire a costruire indizi e prove per portare in giudizio i politici criminali.

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Il Fatto Quotidiano

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