Aiuti a Gaza via terra, la denuncia di Music for peace: “Israele dice no a biscotti e cibi energetici per i bambini, è aberrante”

  • Postato il 26 settembre 2025
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Raccolta Global sumud Flotilla a Music for Peace

Genova. Dieci container di aiuti pronti nel porto di Genova con 300 tonnellate di pacchi alimentari destinati alla popolazione di Gaza ma la trattativa per fare arrivare i pacchi è in stallo, dopo una proposta che Music for Peace definisce oggi “irricevibile”: quella di consegnare i pacchi alla Jhco (Jordan Hashemite Charity Organization) della Giordania ma togliendo gli alimenti con zuccheri e amidi, cioè gli alimenti energetici per i bambini perché Israele ha imposto queste regole. Niente biscotti, miele, marmellata, tutto ciò appunto che può dare energia.

“Ci è stato anche comunicato che il materiale che verrà tolto dai pacchi, che erano stato composto proprio con i corretti valori nutrizionali per le famiglie verrà distrutto” spiega Stefano Rebora. “Noi che operiamo a Gaza dal 2009 abbiamo accettato nel corso di queste settimane di trattativa di non consegnare direttamente noi gli aiuti – spiega ancora – ma le nostre condizioni sono quelle di poter entrare e di poter consegnare i pacchi integri nelle mani di associazioni legalmente riconosciute perché arrivino ai Palestinesi”.

La proposta “aberrante” come la bolla Music for peace è stata “accettata fino ad ora da tutti i Governi hanno quindi accettato che tutto questo materiale venisse fino ad ora distrutto parte del cibo raccolto”.  “Una disumanizzazione dell’aiuto umanitario” aggiunge Valentina Gallo. Per questo Music for peace rilancia per la manifestazione di domani sera, alle 19, proprio dalla sede dell’associazione umanitaria per una grande fiaccolata per le vie di Genova, con “solo le  bandiere palestinesi per dire non in nostro nome, restiamo umani”.

Circa lo stallo della trattativa, Rebora avverte: “Se non si sblocca saremo costretti a prendere una nave e partire”

Autore
Genova24

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