Albenga, allarme di Ciangherotti sull’ospedale: “Asl chiuderà la Semintensiva, sarebbe un grave rischio”

  • Postato il 19 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Albenga. “Dal 30 giugno pare sia prevista la chiusura del reparto di semintensiva dell’Ospedale di Albenga, una decisione che desta forte preoccupazione e agitazione tra operatori sanitari e cittadini. La semintensiva rappresenta un presidio fondamentale per il supporto post-operatorio e per la gestione dei casi più delicati provenienti dal Punto di Primo Intervento (PPI), la cui riattivazione H24 è attesa per il prossimo 10 luglio”.

A lanciare l’allarme è Eraldo Ciangherotti, ex consigliere comunale di Forza Italia ad Albenga. Il politico punta il dito contro l’annuncio da parte di Asl 2 di un potenziamento sulle 24 ore, per la stagione estiva, del punto di primo intervento del nosocomio ingauno, più un potenziamento generale dei pronto soccorso e un raddoppio dei posti letto del reparto di Medicina Interna Ponente: per avere le risorse e il personale necessari, infatti, Asl 2 chiuderà il reparto di Semintensiva, che attualmente ha 4 posti letto.

“Secondo quanto trapelato da ambienti sanitari interni – scrive Ciangherotti – sarebbe in corso un riassetto organizzativo volto a concentrare le risorse critiche sul presidio di Pietra Ligure, con un inevitabile ridimensionamento delle attività cliniche su Albenga. Se queste intenzioni venissero confermate, sarebbe messa a rischio la sicurezza dei pazienti chirurgici e acuti, ma anche di quelli già ricoverati nei reparti di degenza, per i quali la semintensiva può rendersi necessaria in caso di aggravamento clinico. L’assenza di questo presidio impedirebbe una gestione efficace e tempestiva delle emergenze interne”.

“Va inoltre sottolineato – aggiunge – che la stragrande maggioranza dei pazienti che si rivolgono all’Ospedale di Albenga lo fa arrivando tramite ambulanze private, e viene quindi portata direttamente al PPI, anche in presenza di sintomi gravi come arresto cardiocircolatorio, aneurismi cerebrali o altri eventi tempo-dipendenti. In questi giorni, ad esempio, è arrivato un bambino con gravi traumi cranici, poi trasferito d’urgenza al Gaslini. E non si tratta di un caso isolato: in assenza di presidi clinici adeguati, l’unica risposta possibile è caricare il paziente su un’ambulanza del 118 e trasferirlo in un altro ospedale, con una perdita di tempo prezioso che può fare la differenza tra la vita e la morte“.

“La cittadinanza e gli operatori sanitari del territorio si interrogano quindi sul senso di una riattivazione del PPI H24 in assenza di un adeguato supporto clinico ospedaliero strutturato, come la semintensiva, indispensabile per garantire un’assistenza completa e tempestiva”.

Alla luce di quanto sopra, Ciangherotti chiedechiarezza alla direzione generale dell’ASL 2, nella persona del dott. Michele Orlando, con la seguente domanda: può confermare o smentire, in modo trasparente e documentato, l’intenzione di chiudere il reparto di semintensiva dell’Ospedale di Albenga a partire dal 30 giugno? Se sì, con quale criterio si pensa di garantire la sicurezza dei pazienti chirurgici, acuti o già ricoverati, in assenza di un presidio rianimatorio sul posto, proprio mentre si annuncia la riattivazione H24 del PPI dal 10 luglio?”.

“Albenga merita un ospedale pienamente operativo, moderno e funzionante – conclude Ciangherotti – così come più volte ribadito dallo stesso presidente della Regione Liguria Marco Bucci, che di recente ha pubblicamente sottolineato l’importanza strategica del nostro presidio ospedaliero nel sistema sanitario del Ponente savonese. Ogni decisione di Asl2 che vada in direzione opposta rischia di contraddire quelle stesse dichiarazioni e le aspettative che i cittadini nutrono nei confronti delle istituzioni”.

Autore
Il Vostro Giornale

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