Albenga, ritrovato un antico insediamento romano: gli scavi del nuovo acquedotto portano alla luce un pezzo di storia

  • Postato il 1 settembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico agosto 2025

Albenga. L’area di Albenga continua a svelare importanti tasselli della sua millenaria storia, come in un puzzle che grazie alle azioni di tutela e alla ricerca scientifica si va sempre più completando, restituendo ogni volta maggiori informazioni alla comunità sulle origini di questo importante angolo di Liguria. 

In Regione Massaro vicino alla chiesetta di Santo Stefano, nel giugno 2024 durante lavori per la posa del nuovo acquedotto sono stati portati alla luce alcuni resti di muri, apparsi fin da subito di interesse storico e databili all’età romana. 

In tale occasione, anche per non rallentare la realizzazione dell’opera pubblica, non è stato possibile effettuare una indagine archeologica più approfondita. Ma, considerata la consistenza e l’importanza di quanto scoperto, per preservare i possibili ulteriori resti sepolti, la Soprintendenza ha emesso un vincolo archeologico a tutela dell’intero terreno circostante. 

A dicembre si è quindi proceduto ad effettuare una campagna di indagini geognostiche non invasive, in grado di definire l’eventuale esistenza di altre strutture antiche e reperti. Poiché i risultati si sono rivelati molto promettenti, grazie ad un finanziamento del Ministero della Cultura, a luglio 2025, in piena collaborazione con l’Istituto di Sostentamento del Clero, proprietario del terreno, si è così aperto un ampio scavo sotto la direzione del Funzionario M. Conventi della Soprintendenza ed eseguito dalla ditta Tesi Archeologia in collaborazione con l’archeologa M. Tornatore. 

Quanto sta emergendo dal terreno sono i resti di un edificio rurale, secondo un modello di occupazione della piana ingauna ben conosciuto attraverso precedenti scoperte: nell’area pianeggiante retrostante Albenga, infatti, in età romana esistevano numerose fattorie che sfruttavano le cospicue risorse agricole. 

La posizione sopraelevata, rivolta ad est verso il mare e situata lungo la viabilità di collegamento con Albingaunum e il suo porto, trova confronti stringenti con le vicine ville rustiche di età romana individuate in località Rusineo a Lusignano e in Regione Miranda.

Gli scavi che proseguiranno ancora per circa un mese permetteranno di comprendere l’estensione complessiva dell’edificio, la disposizione dei diversi vani e le funzioni che vi si svolgevano, nonché le diverse fasi di vita e di abbandono del sito. 

Sabato 27 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, sarà possibile visitare lo scavo e apprendere i risultati delle indagini direttamente dalla voce degli archeologi che vi hanno lavorato, grazie ad un evento organizzato dalla Soprintendenza, le cui modalità organizzative saranno presto rese note.

Autore
Il Vostro Giornale

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